Nei giorni caldi del Tour, lo schema Lidl-Trek per integrare il sodio

25.07.2025
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AVIGNONE (Francia) – Li abbiamo visti per giorni vuotarsi borracce intere sulla testa e sulla schiena. Il Tour non è stato investito dalla peggior canicule di sempre, ma di certo almeno fino al Mont Ventoux non ha risparmiato il sole sul gruppo. E quando si va così forte e le salite sono prive di ombra, il rischio di eliminare attraverso il sudore anche gli elettroliti più importanti è dietro l’angolo. Abbiamo visto come negli anni passati i pantaloncini e le maglie più scure si macchiassero di bianco: il chiaro segno del sodio che se ne va. Ma se in precedenza anche corridori fortissimi come Pogacar avevano in questo un punto debole su cui lavorare, oggi la ricerca nel campo dell’integrazione ha fatto passi da gigante.

Marco Sassi è da un anno nutrizionista nello staff della Lidl-Trek (@hardyccphotos)
Marco Sassi è da un anno nutrizionista nello staff della Lidl-Trek (@hardyccphotos)

La variabile del sodio

Alla Lidl-Trek è arrivato da circa un anno un nuovo professionista nel campo della nutrizione ed è bastato sentirne il nome per avere un sussulto. Marco Sassi è il figlio dell’indimenticato Aldo, creatore del Centro Mapei (cui si appoggia la squadra americana) e pioniere della preparazione su cui oggi si basa il ciclismo. Aldo se ne è andato il 13 dicembre del 2010, ma riconoscerne il guizzare sul volto del figlio riduce le distanze e in qualche modo chiude il cerchio. Marco ha lavorato per alcuni anni nel calcio e poi ha fatto il passo verso il ciclismo. Con lui parliamo proprio di come si argini la perdita del sodio e se davvero si debba attuare una strategia mirata.

«Il discorso del sodio è veramente molto complesso – dice – è difficile trovare delle linee guida che vadano bene per tutti. La perdita infatti è estremamente variabile: quella del sodio, in realtà, e quella dell’acqua. Il tema diventa molto importante, soprattutto quando una tappa è lunga e in un ambiente molto caldo, perché c’è il rischio di andare verso un’iponatriemia, quindi verso un basso valore ematico di sodio».

Enervit fornisce alla Lidl-Trek dei gel con carboidrati che contentono anche sodio
Enervit fornisce alla Lidl-Trek dei gel con carboidrati che contentono anche sodio
Messa così sembra una cosa piuttosto seria…

Di base lo è, ma si può gestire: difficilmente si arriva a quei livelli. Per tenere sotto controllo il calo del sodio, utilizziamo solitamente i gel che ci fornisce Enervit, che contengono 200 milligrammi di sodio. E poi anche in borraccia sono contenuti elettroliti, quindi anche sodio.

Nella stessa borraccia in cui ad esempio si mettono anche i carboidrati?

Esattamente, si tratta di una soluzione molto comoda. Hai energia e sodio direttamente nella stessa borraccia. Quindi diciamo che in linea di massima, quando una tappa è molto calda e si suda tanto, si cerca di stare intorno almeno ai 400-500 milligrammi di sodio per ora. E’ una quota indicativa, perché il livello è variabile da corridore a corridore, quindi va personalizzata. Comunque non è difficilissimo arrivarci, perché ad esempio bastano due gel e sei già 400 milligrammi. La cosa più importante rimane comunque riuscire a idratarsi bene e non perdere troppi liquidi durante la tappa. Perché poi si paga, soprattutto nel finale quando la percentuale di disidratazione è più alta. Quindi in realtà diciamo che il sodio va integrato in funzione di quanto una persona beve.

Come dire che se bevo tanto devo prenderne di più?

Avete colto nel segno. Se bevo tanto, devo prenderne di più, altrimenti diluisco il plasma. Se invece uno tende a bere meno, dato che la perdita del sudore è composta principalmente da acqua, in realtà avrebbe più sodio a livello di concentrazione. In ogni caso è necessario non prenderla alla leggera e ripristinare i livelli.

Hai parlato di soggettività. Sappiamo che nei training camp lavorate per stabilire la quota oraria dei carboidrati, ma si riesce a fare anche con il sodio?

E’ difficile, perché i training camp si svolgono con temperature decisamente più basse. Per cui in quei casi inizia l’osservazione, che poi si integra con quello che vediamo nelle prime gare. E alla fine, dalla somma delle esperienze, abbiamo il quadro dell’atleta e riusciamo a dosare bene anche il sodio.

In che modo durante un Tour de France l’atleta si rende conto di dover integrare il sodio?

Di solito nelle tappe calde si utilizzano esclusivamente prodotti con il sodio, quindi ci togliamo il dubbio. Anche perché diventa veramente difficile avere un eccesso di sodio, quindi diciamo che non è un problema su cui diventare matti. Può diventare un aspetto su cui bisogna essere molto più precisi in eventi particolari, ma parliamo di altri sport, come quelli di ultra endurance. Se rimaniamo nell’ambito del ciclismo, anche nella tappa più lunga e calda, una volta che mi assicuro di avere dei prodotti a base di sodio, che sono stati formulati apposta per avere dei quantitativi sufficienti, non ci sono grossi problemi.

Anche la UAE Emirates ha Enervit fra i suoi partner: qui Wellens durante una doccia estemporanea nella tappa di Hautacam
Anche la UAE Emirates ha Enervit fra i suoi partner: qui Wellens durante una doccia estemporanea nella tappa di Hautacam
In che modo Enervit è arrivata a stabilire il quantitativo di sodio da mettere nei gel?

I prodotti che usiamo nel professionismo nascono sempre da una collaborazione. Quindi loro hanno un dipartimento di ricerca e sviluppo e con loro confrontiamo per far capire le nostre esigenze. Vengono messe a confronto con i loro studi e i risultati conseguiti dai vari competitor e alla fine si cerca di allinearsi alle evidenze scientifiche e alle nostre richieste. Perché alla fine è chiaro che le nostre richieste siano anche il frutto delle evidenze. Ci muoviamo in questo senso, anche seguendo i gusti e le preferenze degli atleti.