Almeida: «Al Tour de Suisse per vincere e testare la condizione»

15.06.2025
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Se ieri abbiamo iniziato a parlare del Tour de Suisse con uno dei corridori più attesi, Tao Geoghegan Hart, stavolta lo facciamo con quello che a detta di tutti è il favorito numero uno: João Almeida.

Lo scorso anno il portoghese fu secondo, alle spalle di Adam Yates, per quella doppietta UAE Emirates che a posteriori altro non era che un anticipo del dominio che poi Tadej Pogacar e appunto la squadra avrebbero avuto al Tour.
E così ecco che Joao, con grande disponibilità, ha risposto alle nostre domande… aggiungendo anche un pensiero sul Giro d’Italia.

Quest’anno Almeida ha disputato sin qui 5 corse a tappe: due vittorie, due secondi posti e un sesto (alla Parigi-Nizza dove non era al top fisicamente)
Quest’anno Almeida ha disputato sin qui 5 corse a tappe: due vittorie, due secondi posti e un sesto (alla Parigi-Nizza dove non era al top fisicamente)
Joao, come stai? Com’è la forma?

Tutto bene, siamo qui in Svizzera per vedere se la gamba è buona.

Qual è il tuo obiettivo in questa corsa? Vuoi confermare il podio o è uno step di passaggio verso il Tour?

No, io credo che voglio confermare che la forma sia buona e che siamo qui per vincere la gara. E anche provare la gamba, com’è… soprattutto venendo da un lungo ritiro a Sierra Nevada.

A proposito, in generale com’è stata la tua preparazione quest’anno? Hai avuto intoppi?

Devo dire che è andato tutto bene. Sono stato un po’ malato alla fine della Parigi-Nizza e anche la settimana dopo, ma niente di speciale. Sono stato costante, ho fatto le gare che dovevo fare e anche per questo sono fiducioso.

La crono dello Svizzera 2024 era praticamente identica a quella di quest’anno. Almeida la vinse usando bici da strada e casco aero
La crono dello Svizzera 2024 era praticamente identica a quella di quest’anno. Almeida la vinse usando bici da strada e casco aero
Joao, tu sei un ottimo cronoman e una tua prestazione in questa specialità conta moltissimo. L’altro giorno al Delfinato Tadej ha pagato qualcosa: ebbene, quanto è importante la crono che ci sarà a questo Tour de Suisse per acquisire dati, fare degli interventi?

In teoria è importante, ma qui in questo Giro di Svizzera la crono che c’è è facile dal punto di vista dei materiali, perché è in salita. E’ tutta una questione di spinta. E stare lì sulla posizione della crono non è facile.

Però è importante per il Tour, per quella di Peyragudes che è sempre in salita…

Esatto, alla fine è uno sforzo simile, una crono da fare a tutta. Ma per me è più un giorno indicativo per valutare la gamba. Perché è uno sforzo che non ti consente di respirare. Devi impostare un pacing giusto e spingere forte. E devo dire che anche per questo sono eccitato, non vedo l’ora di farla.

Quanto ti senti più leader adesso, Joao? Hai acquisito questo senso di leadership sia dentro di te che nei confronti della squadra?

Io credo di sì. E’ una cosa che tutti gli anni cresce in me. In questi ultimi anni ho cominciato a vedere quello che funziona e quello che funziona meno per me. Allenamento, alimentazione… tutte queste cose. Capire come funziona il mio corpo, come devo fare l’allenamento. In questo momento sono in una posizione di consapevolezza. E questo ti dà fiducia per arrivare alle gare e dire: “Sto bene, la gamba c’è”.

La vittoria ai Paesi Baschi di quest’anno è stata una grande iniezione di fiducia per il portoghese
La vittoria ai Paesi Baschi di quest’anno è stata una grande iniezione di fiducia per il portoghese
Chi saranno i rivali principali per questo Tour de Suisse?

Ben O’Connor: io credo che lui andrà forte. Anche Ben ha fatto un ritiro a Sierra Nevada e quindi si è allenato bene. Poi penso a Aleksandr Vlasov. Doveva esserci anche Mattias Skjelmose, ma non ci sarà perché è malato. Questi per me erano i più forti. Poi vediamo giorno per giorno, perché sicuramente c’è tanta gente che sta bene. In tanti si sono allenati forte prima di questa gara e potrebbero anche esserci sorprese.

Chiudiamo con una curiosità. Nei giorni del Giro d’Italia, sulle tue pagine fan dei social – soprattutto i portoghesi – dicevano che era l’occasione di Joao al Giro. Ci hai mai pensato un pochino?

Sì – ride Almeida – alla fine puoi pensare a tante cose. Il Giro d’Italia mi piace tanto.
E non vedo l’ora di tornarci un giorno. Vedendo il Giro, pensavo che fosse in effetti un bel percorso per me. Due crono, salite giuste e anche l’ultima tappa sul Colle delle Finestre mi è piaciuta molto. La squadra è stata brava, hanno fatto una bella gara, alla fine siamo stati un po’ sfortunati. E qualche nostro corridore è caduto, ma nonostante tutto siamo stati lì per vincere. Dai, vediamo se un giorno tornerò: io lo spero tanto!