Nimbl: cinque anni per trasformarsi da “start-up” a player globale

12.06.2025
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PORTO SANT’ELPIDIO – In soli cinque anni, Nimbl ha stravolto le regole del gioco nel mondo delle calzature da ciclismo. Dalla produzione artigianale di 200 paia di scarpe l’anno, l’azienda è oggi un player di primissimo piano nel segmento “premium”, con una nuova sede da 2.500 mq, 30 dipendenti e ben 150 corridori del WorldTour che pedalano con scarpe firmate Nimbl. Ne abbiamo parlato direttamente con Francesco Sergio, Co-Founder e Managing Director del brand, che ci ha restituito una storia di visione, qualità e ambizione internazionale.

Simon Yates ha vinto il Giro d’Italia 2025 indossando scarpe Nimbl
Simon Yates ha vinto il Giro d’Italia 2025 indossando scarpe Nimbl
In soli cinque anni Nimbl è passata da “start-up” a player globale. Come avete fatto?

Il punto di partenza è stato chiaro sin da subito: volevamo rompere lo “status quo”. Il settore delle scarpe da ciclismo era dominato da pochi grandi nomi, ma noi sapevamo che si poteva fare qualcosa di diverso. Abbiamo puntato tutto sulla qualità, sull’artigianalità vera e sul Made in Italy, posizionandoci fin dall’inizio nel segmento “premium”. La risposta del mercato è stata forte e immediata, e i numeri ci hanno dato ragione.

Ci racconti un po’ della struttura attuale?

Oggi Nimbl conta trenta dipendenti, di cui ben venticinque sono impegnati direttamente nella produzione. Questo dimostra quanto teniamo al controllo diretto della qualità. A luglio 2024 ci siamo trasferiti in una nuova sede da 2.500 metri quadri, dove realizziamo internamente il 100% della nostra produzione. Solamente cinque persone lavorano negli uffici: la nostra priorità è produrre scarpe eccellenti, non gonfiare l’organico amministrativo.

Una scelta controcorrente in un’epoca di delocalizzazione.

Assolutamente. Abbiamo scelto la via più difficile, ma anche quella che ci permette di offrire un prodotto che si distingue. Tutto è fatto in Italia, ogni scarpa è un pezzo unico curato nei dettagli. È proprio questo che cercano i professionisti, che infatti ci trovano: oggi sono 150 i corridori del WorldTour che usano scarpe Nimbl.

Francesco Sergio, Co-Founder e Managing Director Nimbl
Francesco Sergio, Co-Founder e Managing Director Nimbl
Dal Giro vinto con Yates al Tour de France: cosa succederà nei prossimi mesi?

Con Visma Lease a Bike, nostro partner da tempo, stiamo facendo un lavoro enorme. Li supportiamo in tutte le categorie: dal WorldTour al team femminile, fino al devo team dei più giovani. Al Tour de France lanceremo nuove linee di prodotto iniziando a esplorare segmenti di mercato diversi… Sarà un altro punto di svolta. Inoltre, stiamo già sviluppando una nuova gamma di scarpe per il 2026, che sarà molto bella ed al tempo stesso innovativa.

Sembra che ci sia “fame” di Nimbl. Come gestite la domanda?

Con molta attenzione. Attualmente la richiesta giornaliera è più del doppio rispetto a quanto riusciamo a produrre. Questo ci impone una crescita organica e controllata, perché non vogliamo in alcun modo compromettere la qualità. Vogliamo crescere, ma senza snaturarci.

Come immagini il futuro di Nimbl?

Lo vedo oltre le calzature. Vogliamo mantenere il focus sulle scarpe, certo, ma stiamo già ragionando su nuove categorie di prodotto. L’obiettivo è evolverci in un marchio globale che sappia interpretare le esigenze del ciclista in modo più ampio, senza mai perdere la nostra identità.

Per Nimbl è stato un Giro ricco di soddisfazioni, Lorenzo Fortunato ha vinto la maglia blu dei GPM indossando il modello Pro Edition
Per Nimbl è stato un Giro ricco di soddisfazioni, Lorenzo Fortunato ha vinto la maglia blu dei GPM indossando il modello Pro Edition
Il Giro d’Italia 2025 è stato un grande successo per voi. Cosa ha rappresentato?

Il Giro lo abbiamo vinto con Simon Yates, e siamo stati anche partner ufficiale come fornitore di scarpe. Per me, da italiano, è un’enorme soddisfazione. Il Giro è la corsa più bella al mondo, ed essere presenti in questo modo, vincere e vedere i nostri atleti salire sul podio con le nostre scarpe, è stato qualcosa di speciale. Anche a livello internazionale è stato un trampolino di visibilità.

Torniamo indietro: come nasce la tua carriera nel ciclismo?

Nel 2000 ho iniziato in Cinelli, grazie ad Antonio Colombo, a cui devo tantissimo. E’ stato lui ad aprirmi la porta del settore, e considero quegli anni una vera università del ciclismo. Da Cinelli sono usciti tanti manager che oggi guidano aziende importanti…

E poi è arrivata Cervélo

Esatto. Ho vissuto 13 anni in Cervélo, seguendo tutto il percorso di crescita del marchio canadese. Sono stato il primo assunto europeo, e ho personalmente aperto la sede Cervélo in Svizzera nel 2005. Lavorare al fianco di Gerard Vroomen, il fondatore, mi ha insegnato l’importanza della visione strategica e del corretto posizionamento di mercato.

Edoardo Affini, atleta del team Visma Lease a Bike ha vinto il titolo europeo nel 2024 con una scarpa realizzata appositamente per lui da Nimbl
Edoardo Affini, atleta del team Visma Lease a Bike ha vinto il titolo europeo nel 2024 con una scarpa realizzata appositamente per lui da Nimbl
Esperienze che hai poi portato in Nimbl…

Assolutamente sì. Da Vroomen ho imparato a pensare in modo ambizioso ma concreto. Poi, negli ultimi anni in Cervélo, con PON Group, ho avuto l’opportunità di apprendere le dinamiche finanziarie e organizzative di un brand globale. Tutto questo mi ha preparato al passo successivo: fondare Nimbl.

C’è anche un percorso accademico dietro le quinte…

Si, ho conseguito un Master in Economia dello Sport alla Luiss di Roma, che mi ha fornito una solida base teorica. L’ho voluto fortemente perché volevo unire la passione per il ciclismo con una competenza gestionale solida e strutturata.

Qual è il messaggio che lanceresti ai giovani che sognano di entrare nel bike business?

Che servono passione, pazienza e competenza. Nulla si costruisce in pochi mesi, ma se si ha un’idea forte, se si crede in un progetto e si lavora bene, si può arrivare lontano. Nimbl ne è la dimostrazione: da un’idea artigianale a un’azienda che oggi calza i migliori ciclisti del mondo. Ma siamo solo all’inizio.

Nimbl