LUCCA – Siamo alla partenza della seconda crono del Giro d’Italia 2025, quella che porta i corridori da Lucca a Pisa dopo il giorno di riposo (in apertura, Gianni Moscon si riscalda sui rulli). E solo quando si è immersi nella giornata della prova contro il tempo ci si rende conto, quanto questa disciplina è un test per gli atleti, per gli staff e per i meccanici.
Ancora una volta ci concentriamo su quei dettagli, piccole e grandi curiosità che ruotano attorno ad una disciplina dove il setting meccanico può fare una grande differenza. Ecco cosa abbiamo visto.


La caduta di Roglic senza conseguenze
Scivola durante la ricognizione. Non riporta abrasioni e nessun dolore, ma i meccanici sono stati impegnati a ricontrollare la bici. Check approfondito del setting, altezza sella in primis e del perfetto allineamento del forcellino che supporta il bilanciere posteriore.
Roglic ha scelto una combinazione 1×12, 68×10/36 (molto interessante) e ruote con copertoncino e camere d’aria.




Corone Miche, mascherate e non
Il Team XDS-Astana non è più sponsorizzato/supportato da Miche, ma sulle bici da crono sono evidenti le “vecchie” corone Miche (con il logo mascherato/coperto). Non pensiamo a rimanenze di magazzino, ma soprattutto ad un prodotto, le corone Miche richieste ed apprezzate per efficienza e rigidità, anche in pista (sono utilizzate dalla Nazionale Italiana su pista).
Ufficiali e con i colori della bandiera francese, quelle montate sulle Wilier del Team FDJ-Groupama, così come le ruote lenticolari ed a tre razze della Miche. Le posteriori fanno parte della nuova serie RD Crono con logo specchiato, belle ed impattanti in fatto di estetica. Le ruote a razze, sempre Kleos RD (con suffisso SPX3) non sono un prodotto mutuato dalla pista, ma sono uno strumento specifico e sviluppato da Miche per le bici da crono su strada.


La sella 3D long distance per Majka
Non è una novità in senso assoluto ed è il modello Fizik Transiro Aeris che adotta il suffisso long distance. E’ parte della categoria Adaptive dell’azienda veneta, quindi una sorta di 3D, ma è interessante sottolineare che questa sella è creata con l’intento di essere anche comoda e distribuire in modo ottimale le pressioni.
Il concetto da evidenziare, al contrario di alcune tendenze, è l’aver abbinato il comfort anche su prove relativamente brevi (come lo sono le cronometro) alla tecnologia Adaptive che è plasmabile al 101%.


Mozzo nuovo sulle Enve?
Lo avevamo già notato sulle ruote standard montate su “qualche” Colnago V5Rs. Ora i mozzi silver compaiono anche sulle Enve da crono (profilo anteriore da 100 millimetri). Per design, forme e volumi, soprattutto facendo un confronto sui “mozzi visti fino a ieri”, siamo certi di osservare mozzi nuovi, per lo meno un nuovo progetto che potremmo vedere ufficialmente in un prossimo futuro.
Quando si descrivono le ruote Enve a noi piace sottolineare l’importante collaborazione che è attiva da diversi anni, tra l’azienda americana e PippoWheels, un’eccellenza italiana in materia ruote, mozzi, raggi e assemblaggio ruote.




Il ventilatore della Ineos-Grenadiers
Si chiama EGO Power ed è una turbo ventola posizionata di fronte ai corridori per rinfrescare/raffreddare le operazioni di riscaldamento statiche. EGO Power funge anche da nebulizzatore dell’acqua, non un dettaglio e dal punto di vista tecnico ha una chiave di lettura non banale.
Il nebulizzatore e la ventola rinfrescano tutto il corpo dell’atleta che si riscalda sui rulli, ma senza creare uno shock termico come accade con i giubbini con il ghiaccio applicati al solo torace. Non si finisce mai di vedere e scoprire.




Le protesi in titanio per Pidcock
Tom Pidcock e un altro paio di corridori del Team Q36.5 montano le protesi customizzate ed in titanio. Sono fatte su misura e si innestano sulla base in carbonio applicata al manubrio della bici da cronometro. Hanno un valore alla bilancia leggermente superiore alle paritetiche in fibra, ma un grado di rigidità superiore. E’ un prodotto che il campione britannico ha portato con sé dalla precedente esperienza in Ineos? Cercheremo di scoprirlo.
Pidcock, sulla bici per le prove contro il tempo, ha scelto di montare la sella Dash, perfettamente ancorata sul reggisella classico Syncros (non è fatto ad hoc come succedeva fino all’anno passato sulle Cervélo dei Visma).




Lenticolare Scope alla Lidl-Trek
Mads Pedersen monta una lenticolare posteriore marchiata Scope, non Bontrager. Sono le nuove Artech e diventano come un simbolo dell’azienda olandese che si è rilanciata in modo importante grazie ad investimento corposi in fatto di aerodinamica e tecnologia.
Ci sono sempre gli pneumatici Pirelli, quelli con la scritta rossa, specifici per le competizioni time trial. La stessa lenticolare posteriore è stata usata dal vincitore di tappa, Dan Hoole.


Il trasponder più piccolo (era ora)
Anno dopo anno il trasponder GPS applicato sotto le selle delle bici ha ingombri sempre più ridotti. Era ora ci viene da scrivere, rispetto ad un paio di stagioni addietro dove era anti-estetico, ingombrante e pesante, controproducente in fatto di aerodinamica.