Van Aert, lo sprint è sparito. Invece Remco vola già

19.04.2025
4 min
Salva

Uno che sperava di vincere, l’altro che lo ha sognato per settimane, forse mesi. Wout Van Aert ha pedalato verso l’arrivo della Freccia del Brabante restando alla ruota di Evenepoel. Remco ha corso come sempre, senza voltarsi e chiedendo solo una volta il cambio. Uno si è allenato minuziosamente rincorrendo (invano) la condizione perfetta, l’altro ha dovuto arrangiarsi appena gli hanno dato la possibilità di ripartire dopo l’incidente. Quando hanno iniziato la volata, le motivazioni erano per entrambi fortissime. Forse però nella mente di Van Aert c’era già il dubbio che gli ha impedito di sprintare come ha sempre saputo fare. O forse nelle sue gambe non c’è più quel che serve in situazioni simili. D’altra parte il percorso del Brabante strizza gli occhi agli scalatori.

«Certo che speravo di vincere – ha dichiarato Wout subito dopo la sconfitta – soprattutto in questa situazione, con la corsa che si sarebbe risolta con una volata a due. Ma non mi era rimasto più niente. Nell’ultima ora Remco mi ha lentamente sfinito, è stato già duro resistere nell’ultimo giro del percorso.

«E’ incredibile – ha dichiarato Evenepoel dopo la vittoria – pensavo di non avere molte possibilità contro Wout allo sprint. E’ uno che ha vinto volate di gruppo, ma è stata una gara dura e negli ultimi anni sono diventato un po’ più esplosivo anche io».

Van Aert ha ammesso che l’azione di Evenepoel lo ha sfinito
Van Aert ha ammesso che l’azione di Evenepoel lo ha sfinito

Lo sprint di Remco

Il rompicapo è lungi dall’aver trovato una soluzione. Che cosa sta succedendo a Van Aert? Evenepoel ha ragione: allo stesso modo in cui si pensava che avrebbe fatto un sol boccone di Powless alla Dwars door Vlaanderen, il finale della Freccia del Brabante sembrava scritto perché Wout cogliesse finalmente la vittoria che gli manca dal 27 agosto, dalla decima tappa della Vuelta.

«Mi sentivo bene – ha detto Van Aert – e ho contribuito a far esplodere la corsa. Sono rimasto scioccato dal fatto che ci sia stata una selezione così rapida. Per me sarebbe stato meglio se in finale ci fossero stati più corridori, perché non è stato un gran regalo restare a ruota di Remco. Speravo che dopo l’ultima salita calasse un po’ il ritmo, in modo da poter fare uno sprint esplosivo, ma lui ha tirato dritto. Nell’ultimo giro avevo già capito che fosse lui il più forte e lo ha dimostrato in volata».

«Avevo previsto questo scenario – ha detto Evenepoel – ma mi sono comunque sorpreso. Sapevo di stare bene, ma vincere al rientro non è facile. Ho dovuto impegnarmi a fondo. Durante gli allenamenti il mio cardiofrequenzimetro a volte arrivava a 190 battiti, ma oggi è andato verso i 200».

La vittoria di Remco al rientro ha avuto del prodigioso
La vittoria di Remco al rientro ha avuto del prodigioso

Lo sprint di Wout

Fra i due non è mai corso buon sangue. Dopo la vittoria di Evenepoel ai mondiali di Wollongong, Van Aert fece una gran fatica a complimentarsi con lui. Wout sembrava il predestinato, il solo e vero avversario di Van der Poel. Il gigante capace di vincere le volate e le crono, poi di tirare in salita come i migliori scalatori. La Jumbo-Visma di quegli anni era una squadra prodigiosa, poi qualcosa si è inceppato. Andate a rileggere i nomi di quelli che c’erano ai Tour del 2022 e del 2023.

«Non sono troppo deluso – ha detto Van Aert – ma come ho detto, puntavamo a qualcosa di più. Per come si era messa, speravo di batterlo in volata, ma a quanto pare non ho più uno sprint. Vorrei anche una risposta alla domanda sul perché sia accaduto. Non abbiamo lavorato in modo diverso, ma è qualcosa che dobbiamo valutare. Non ho idea del motivo. L’unica spiegazione che vedo per oggi è che ho sofferto negli ultimi chilometri ed ero già oltre il limite quando lo sprint è iniziato».

Una spiegazione andrà cercata. Non è possibile che “quel” Van Aert sia sparito nei meandri di una preparazione sempre più cervellotica e in conflitto con il suo essere un uomo per le battaglie. Ha dovuto arrendersi a Van der Poel, così come a Pogacar e Pedersen. E’ stato battuto in volata da Powless e ora da Evenepoel. Il prossimo esame sarà l’Amstel di domani, poi il focus si sposterà sul Giro d’Italia. Ma quale sarà per allora lo scopo di questo immenso campione che ha smesso di trovare la strada?