Scott Addict RC, una super bici, non solo nei numeri. Dopo la presentazione ufficiale in Spagna (scorso ottobre 2024), ecco la prova completa dell’ultima versione con allestimento RC10.
Sette chilogrammi (rilevati senza pedali e nella taglia 54, portaborraccia e mini-tool inclusi) ben distribuiti, un peso leggero che non diventa estremo una volta tradotto in stabilità, guidabilità e affidabilità della bici. Entriamo nel dettaglio della prova.


Addict RC 10, il suo allestimento
Telaio e forcella in carbonio Scott HMX, manubrio Syncros IC-SL integrato e full carbon, reggisella in carbonio Syncros (sella Belcarra con rail in acciaio). Rimaniamo nella famiglia Syncros anche per quanto concerne le ruote, serie Capital 1.0s da 40 millimetri gommate Schwalbe One TLE da 30 millimetri (già in configurazione tubeless). Trasmissione Shimano Ultegra 52-36/11-34, senza power meter.
Il prezzo di listino è di 7.299 euro ed a nostro parere è molto buono. Consideriamo che si tratta del frame-kit top di gamma, il medesimo della versione Pro (quella usata da Pidcock, solo per fare un esempio). L’allestimento complessivo è assolutamente race-ready e permette di avere una super bici ad un prezzo che oggi rientra nella fascia media. Non significa avere una bici economica, significa avere un mezzo top di gamma che, se messa a confronto con biciclette di pari categoria disponibili sul mercato, costa meno rispetto alla media.
























I numeri del test
1.057 chilometri totali, 7.300 metri di dislivello positivi spalmati in poco più di tre settimane. La Scott Addict RC 10 soggetto del test è stata utilizzata con tre setting differenti di ruote, nell’ottica di avere tre riscontri differenti, in base a diverse tipologie di percorsi e utilizzatori. 62 millimetri, 38 millimetri e ovviamente con le ruote Syncros della dotazione base.
Alcune fasi della prova hanno previsto la partecipazione ad una granfondo e un paio di gare veloci con percorso pianeggiante/leggermente vallonato.


Leggera, non estrema e super precisa
Si pone come uno dei kit telaio più leggeri disponibili ad oggi. Talvolta il peso ridotto è sinonimo di nervosismo, soprattutto dell’avantreno, di energie impiegate/sprecate per mantenere il giusto feeling di guida e di una forcella che tende a flettere assorbendo buona parte dei watt nelle fasi di rilancio. La nuova Addict RC non mostra nessuna di queste caratteristiche. E’ comoda il giusto, non è estrema, non lo è quando è necessario fare velocità e sfruttare la precisione dell’avantreno, non è nervosa e non galleggia quando per forza di cose si affrontano tratti sconnessi. Certo, bisogna adeguare la pressione delle gomme, cucirla addosso alle proprie caratteristiche di peso, stile di guida e tecnica delle ruote, ma la trazione del carro posteriore va ben oltre il binomio ruota/gomma.
Il comfort funzionale della Addict è un valore aggiunto che si traduce positivamente sulle lunghe distanze, quando si fanno tanti metri di dislivello positivo e asseconda una geometria tirata, non tiratissima. La “nostra” taglia 54 ha un passo complessivo di 99 centimetri (corto, ma non compresso, con un rake della forcella da 4,4 centimetri), con un reach ed uno stack rispettivamente di 39,5 e 54,3 centimetri. Ovvero, una bici con una lunghezza nella media, per nulla schiacciata verso l’anteriore (numeri contestualizzati alle geometrie attuali). Si può sfruttare facilmente tutto il cockpit, presa alta e presa bassa.


Non è veloce come la Foil RC, ma…
Non può e “non deve” essere veloce come la sorella Scott Foil RC, banale scriverlo, ma sono due bici diverse che, concettualmente si rivolgono a due categorie di agonisti differenti. La nuova Addict RC mostra una sorta di carattere da tuttofare. Non è stancante, è agile, non è una bici troppo impegnativa pur essendo un mezzo racing in tutto e per tutto.
Quando c’è da fare tanta velocità è inferiore alla Foil RC, che resta una delle aero bike più sorprendenti anche in salita, ma per versatilità e completezza d’impiego la Addict è superiore. Quando si ha la gamba per fare watt ed il setting è quello giusto, la Addict sostiene e supporta, quando si sale in sella per il semplice gusto di “farsi un giro”, la Addict RC non butta giù di sella.


Nota di merito all’integrato Syncros IC SL
Non è il medesimo manubrio montato sulla Foil RC. La famiglia è sempre quella del Creston, con quella sorta di disegno sagomato della sezione superiore, a rispetto al fratello l’IC SL è più sfinato e ha subito una cura dimagrante. La sua ergonomia parla chiaro: altezza di 12,5 centimetri e 7,5 di ampiezza della piega, per 6° di flare (svasatura verso l’esterno).
Una compattezza, che unita ad alcune caratteristiche geometriche menzionate in precedenza, permettono di distendersi senza schiacciarsi sull’avantreno, di avere la faccia perfettamente in linea con la forcella ed avere i pesi ben distribuiti. Sono fattori di primaria importanza che aiutano ad avere una buona impostazione e a sfruttare le potenzialità della bici.


In conclusione
Ci viene da sorridere quando si dice o si scrive “le bici sono tutte uguali”, affermazione distorta che meriterebbe un’argomentazione davvero ampia. Ogni bici ha delle caratteristiche proprie, delle peculiarità che vanno interpretate e sotto molti punti di vista plasmate in base al modo in cui si usa la bicicletta, a seconda del contesto e stile di guida. L’ultima versione della Scott Addict RC ne è l’esempio lampante, perché non essendo per nulla un compromesso, non è estrema nella rigidità e reattività percepite, facendo della sfruttabilità il valore aggiunto che occupa il primo gradino del podio in una ipotetica scala dei valori.
La Foil è più marcata e perentoria, muscolosa ed esigente, la Addict non perde un colpo in efficienza pur lasciando costantemente quel margine di errore che non guasta mai (per gli agonisti e non solo). La RC 10 soggetto del test, a nostro parere, è una soluzione ottimale per tutto quello che offre, una bici da gara, molto gratificante per l’immagine e non costa una follia.