«La maglia, con i suoi colori identificativi, è il simbolo di questa squadra – dice Francesca Polti, Presidente e Amministratrice Delegata di Polti – ciò che più la rappresenta ed insieme rappresenta gli sponsor e i valori condivisi. Inserire l’immagine della maglia sul bus e gli altri mezzi pesanti è stata, quindi, un’idea che ci ha convinti da subito. Sia per l’originalità e l’unicità nel mondo ciclistico, sia perché permette ai nostri tifosi di identificare immediatamente e in modo efficace il Team Polti-VisitMalta, per le strade di tutta Italia ed Europa».


L’immagine della flotta
Questa è la storia di come sia nato e sia stato poi sviluppato e finalizzato il vestito 2025 del pullman della squadra di Basso e Contador. Un progetto che ha subito conquistato Basso e i suoi sponsor e che è stato concepito da Maurizio Borserini, creatore delle immagini per il team e per gli sponsor.
«L’idea – racconta Borserini – è nata semplicemente per dare un’immagine un po’ più importante e innovativa al mezzo che è sempre presente sia sulle strade sia nei parcheggi dei paddock. L’anno scorso abbiamo constatato che il pullman è sempre al centro delle riprese e delle foto. In più avevamo l’esigenza di raggruppare una flotta intera, dando un’immagine che andasse fuori da quello cui eravamo abituati nel ciclismo, per cui ci siamo messi a studiare…».








Studiare che cosa?
Sono andato a vedere i bus di altri sport, ad esempio del calcio. Mi ha affascinato il fatto che loro diano molto risalto all’elemento maglia della squadra o allo scudo che la rappresenta, come ha fatto la Lotto Dstny, una pratica che non è mai stata tanto diffusa nel ciclismo. Molto probabilmente c’è sempre stato il discorso del mostrare il nome dello sponsor, ma sempre in termini di grandi scritte. E così abbiamo lavorato sull’immagine, dato che il bus era lo stesso e non si poteva intervenire sui materiali.
In che modo siete andati avanti?
Una volta avuta l’idea e l’approvazione di essa da parte degli sponsor principali, c’è stato un bel lavoro di squadra che ha visto impegnati tutto il team comunicazione, i grafici italiani e spagnoli e in cui il supporto di professionalità presenti nelle aziende partner è stato determinante.


Abbiamo letto il commento di Francesca Polti?
L’idea è nuova ed è piaciuta e hanno richiesto giustamente che ci fosse coerenza in tutta la flotta. Per cui, pur non avendo potuto riprodurre la stessa grafica sulle ammiraglie a causa di elementi di carrozzeria che avrebbero dato problemi con il disegno, i van e i camion hanno la stessa veste. Anzi il camion, col fatto che non ha sporgenze, è anche molto bello.
Qual è stato l’impatto del pullman alle prime corse?
Venivano a vederlo, come se ci fosse stato un passa parola. Non so se sia stato io a farci caso, però vedevo che la gente veniva, si fermava e guardava. Il discorso della maglia aiuta tanto a identificarci sia fuori corsa che in corsa, perché alla gente arriva un’immagine sola per la squadra. E alla fine è proprio quello che volevamo ottenere. Un’immagine originale ed efficace. Per cui, missione compiuta!