Quanto vale Carlos Rodriguez? Il punto sullo spagnolo

09.12.2024
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Carlos Rodríguez ha chiuso la stagione 2024 con emozioni contrastanti. Se da un lato ha dimostrato di avere il talento necessario per competere ai massimi livelli, dall’altro è stato protagonista di un’annata costellata di alti e bassi. Rodríguez è considerato, giustamente, uno dei giovani più promettenti del ciclismo spagnolo, ma la strada per affermarsi tra i grandi non è mai facile, anche quando sembra che tutto stia procedendo per il meglio.

Pensiamoci un attimo: nel 2023 lo avevamo visto chiudere al quinto posto al Tour, con tanto di tappone di montagna in tasca. Quest’anno si pensava che dovesse essere l’esplosione definitiva. Carlos Sastre addirittura lo vedeva sul podio. E invece…

Tour 2023: Carlos Rodriguez stacca tutti sul Joux Plane e vince a Morzine davanti a Vingegaard e Pogacar
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Alti e bassi 2024

La stagione 2024 di Carlos Rodríguez è stata caratterizzata da alternanza di momenti di splendore e difficoltà. È iniziata alla grande, con una vittoria alla classifica generale del Romandia, che aveva alimentato le aspettative. Una conferma delle sue qualità è arrivata anche al Criterium du Dauphiné, dove ha conquistato il quarto posto e una tappa, dimostrando che il viatico verso la Grande Boucle era ideale e prometteva grandi cose. In particolare, nel finale della tappa vinta, ha fatto tremare nientemeno che Primoz Roglic, un segnale evidente delle sue ambizioni.

Tuttavia, le cose non sono andate allo stesso modo al Tour de France, dove Rodríguez non è mai riuscito a inserirsi nella lotta per le posizioni di vertice. Ha fatto fatica in tante occasioni, a quel punto non ha potuto che correre di rimessa… con l’obiettivo di non saltare.

Che poi detta così sembra stata una debacle, in realtà Rodriguez è entrato, e benone, nella top ten. E’ che ha stupito non averlo visto mai aggressivo o fare un tentativo, quando invece l’anno prima più di qualche volta era stato “sfacciato” tra i super big.

Nonostante tutto la Ineos resta una corazzata con uomini di grande qualità, a partire aìda Castrovejo (il primo della fila)
Nonostante tutto la Ineos resta una corazzata con uomini di grande qualità, a partire aìda Castrovejo (il primo della fila)

Con la Ineos…

Le voci in Spagna non sono mancate: doveva restare alla Ineos o cercare fortuna altrove? Okay, ma dove? Se fosse andato, ammesso ce ne fosse stato interesse, in squadre in questo momento più forti avrebbe rischiato di dover fare il gregario, senza la possibilità di disputare una corsa in piena libertà. Alla Ineos, benché in fase transitoria, Carlos può contare su una struttura solida e su una squadra con esperienza nelle grandi corse. Il team inglese continua ad avere tutte le carte in regola per far crescere un giovane talento come lui.

Per Rodríguez, restare alla Ineos rappresenta la scelta migliore. Sinora la squadra non gli ha mai fatto pesare troppo la pressione di essere il leader assoluto, ma la situazione in tal senso è destinata a cambiare. La filosofia del team è chiara: prima o poi, chi indossa il ruolo di capitano di quel gruppo deve assumersi la responsabilità di portare la squadra verso la vittoria. La vera sfida per Rodríguez sarà proprio quella di saper gestire questa responsabilità e sopportare il peso di diventare il leader per davvero.

Un aspetto positivo per lui è l’arrivo di un corridore esperto come Bob Jungels. Il lussemburghese è stato a sua volta un giovane rampante prima di diventare un gregario al servizio di altri capitani. Senza dimenticare che gente come Puccio, Castrovejo o Fraile, spagnoli come lui, di consigli ne possono dare in quantità.

Carlos (a destra) e i suoi compagni allenamento nel primo ritiro stagionale (foto @cyclingimages)
Carlos (a destra) e i suoi compagni allenamento nel primo ritiro stagionale (foto @cyclingimages)

Verso il 2025

Nonostante le difficoltà, il 2024 di Rodriguez non va certo gettato alle ortiche. Ottenere risultati di spessore non è mai facile, nemmeno per chi è già ai vertici. Quest’anno hanno faticato persino Evenepoel e Vingegaard! E lo stesso discorso vale per Juan Ayuso, eterno rivale di Rodríguez, anche lui non ha brillato più di tanto in questa stagione. Il fatto che Carlos alla prima esperienza sui due grandi Giri in stagione, sia riuscito a concludere sia il Tour che la Vuelta nei primi dieci, dimostra che la sua crescita continua. Settimo al Tour e decimo alla Vuelta, piazzamenti che dicono di una grande solidità.

Piuttosto si potrebbe rivedere il suo calendario. Ipotizzare gare che possano permettergli di tornare a essere esplosivo come nel 2023. Analizzando la sua stagione infatti si nota che ha corso appena due gare di un giorno: su 76 giorni di gara figurano solo la Clasica de Jaén e il Mondiale come prove uniche. Tra l’altro la prima e l’ultima in assoluto. Forse un calendario più equilibrato, con qualche gara a tappe in meno e qualche classica di un giorno in più, pensiamo alla Liegi-Bastogne-Liegi o al Lombardia, potrebbero essere occasioni importanti, anche dal punto di vista tecnico e atletico.

La strada è ancora lunga, ma il talento c’è e questo è quel che conta. Intanto il 2025 per Carlos e la Ineos è già iniziato, visto che proprio qualche giorno fa era lui a guidare i compagni sotto la pioggia nel primo raduno della stagione.