Risponde Boplan, ecco come sono nate le super barriere

29.04.2021
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Le avevamo viste alla Scheldeprijs e ve le avevamo raccontate con un articolo e un video: mai più cadute come quelle di Fabio Jakobsen al Tour de Pologne. Ma dato che di queste transenne si è parlato, qualcuno ha ripreso il tema e altri come l’Accpi hanno raccontato di altri progetti tesi a superare le barriere metalliche, ci è venuta la curiosità di chiedere a Boplan come e perché abbiano avuto l’idea di investire nel ciclismo. E quello che ci hanno raccontato, soprattutto sul fronte commerciale, è stato molto interessante.

Il nostro interlocutore è Bram Robichez, Marketing ed E-commerce manager della sede Boplan di Morseele, paese vicino Courtrai nel cuore delle classiche delle Fiandre.

Il totem “introduce” le transenne, che possono anche essere unite a quelle in metallo
Il totem “introduce” le transenne, che possono anche essere unite a quelle in metallo
Ci piacerebbe sapere come mai vi sia venuto in mente di studiare dei dispositivi di sicurezza per il ciclismo.

Boplan è dal 1999 un’azienda di riferimento quando si tratta di soluzioni per la sicurezza industriale. In questi oltre 20 anni abbiamo acquisito una competenza unica in questo settore. Ci sono tre cause per le quali abbiamo deciso di mettere la nostra competenza al servizio del mondo del ciclismo e dello sport, semplicemente perché pensiamo di poter fare la differenza.

Quali sono?

La prima causa è la passione per il ciclismo del nostro Amministratore Delegato Xavier Ramon e di molti dei nostri dipendenti. Poi c’è il fatto che il Belgio è uno dei principali Paesi con un enorme interesse pubblico per la bicicletta. Infine purtroppo si verificano ancora incidenti terribili nel ciclismo, che possono essere evitati utilizzando i prodotti e la tecnologia giusti. 

Vi siete mossi su richiesta di qualche organizzatore amico?

Abbiamo sviluppato e introdotto il nostro primo prodotto, il Boplan Race Bumper, nel 2019. Il suo lancio è stato fatto in collaborazione con gli organizzatori della E3 BinckBank Classic (ora E3 SaxoBank Classic, ndr) che sono stati i primi ad applicarlo nella loro gara. Ma l’iniziativa è stata nostra.

In che modo avete determinato l’altezza e l’inclinazione delle transenne?

In realtà si tratta di una caratteristica di sicurezza. Ci siamo assicurati che la barriera fosse più alta del punto di articolazione di una persona adulta, del suo bacino. Così le persone non sarebbero state in grado di chinarsi sulle transenne e raggiungere l’area in cui passano i corridori. La pendenza di 70° è identica alle barriere metalliche inclinate attualmente in uso nelle zone di arrivo. Quindi se necessario i due tipi di barriera possono essere collegati. L’inclinazione, in combinazione con l’altezza di 140 cm, fa sì che il pubblico non sia in grado di entrare in contatto con i corridori.

Transenne Boplan 2021
Bram Robichez, Marketing ed E-commerce manager nella sede Boplan di Morseele
Bram Robichez, Marketing ed E-commerce manager nella sede Boplan
In che modo avete scelto il materiale?

Abbiamo attinto agli oltre 20 anni di esperienza nelle soluzioni con l’impiego di polimeri. I nostri prodotti per la sicurezza industriale possono sopportare impatti enormi da parte di carrelli elevatori che pesano diverse tonnellate. Abbiamo sviluppato un’intera gamma di soluzioni di protezione dalle collisioni, ciascuna con le sue proprietà specifiche e i suoi valori di resistenza agli urti. Da questa competenza ed esperienza abbiamo sviluppato una versione speciale del polimero specifica per la protezione durante le gare ciclistiche e gli eventi sportivi.

Avete fatto dei crash test?

Tutti i nostri prodotti per la sicurezza industriale sono ampiamente testati. Abbiamo utilizzato i risultati di questi test per lo sviluppo delle nostre soluzioni di sicurezza per le gare ciclistiche. Abbiamo anche utilizzato simulazioni di crash e altri test sono programmati nel prossimo futuro. Le barriere sono destinate ad assorbire l’energia dall’impatto. Ovviamente parliamo di impatto di biciclette e non di automobili.

Che tipo di servizio offrite agli organizzatori che decidono di scegliere le vostre transenne?

Al momento offriamo soltanto i nostri prodotti, in una formula di collaborazione che secondo noi è vincente. Ciò significa che gli organizzatori della gara possono disporre dei nostri prodotti gratuitamente, in cambio di visibilità mediatica e di marketing a nostro favore. Un po’ come se fossimo uno degli sponsor principali della gara. Usiamo la manifestazione come piattaforma per creare consapevolezza del marchio e visibilità sui media per Boplan, offrendo in cambio più sicurezza.

Il solo dubbio, avendole viste, è che il binario in cui scorrono i pannelli pubblicitari possa essere tagliente.

No, le guide sono in gomma flessibile e non sono per niente taglienti.

Quanto costano le vostre transenne?

Ebbene, sono costose da produrre e abbiamo investito parecchi euro nel loro sviluppo. Ma come detto, non le vendiamo come tali, quindi purtroppo non posso darvi un prezzo.

Vuole dire che qualunque organizzatore ve le chieda potrà averle in uso gratuito?

Finora è stato così, ma ora stiamo lavorando sulla migliore strategia per richieste di questo tipo. Le gestiremo singolarmente, caso per caso.

Dopo tanta visibilità, avete ricevuto richieste da parte di altri organizzatori?

Sì, abbiamo ricevuto moltissime richieste. Da Giappone, Canada, Australia, Stati Uniti, Italia, Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Spagna, Norvegia, Francia. Abbiamo anche contatti con quasi tutti gli organizzatori di gare in Belgio, dalla piccola gara locale, a classiche di fama internazionale come il Giro delle Fiandre, Gent-Wevelgem, E3 e simili.

Chi vi ha contattato dall’Italia?

Ci sono state molte richieste di informazioni, ma dato che non ci sono stati accordi ufficiali, preferiremmo mantenere questa informazione confidenziale. Ma per ora non ci sono grandi nomi, come ad esempio il Giro.