POC lancia ancora una volta un casco diverso, un prodotto con un impatto estetico che fa parte del DNA dell’azienda svedese, ma con qualcosa in più.
Il nuovo Cytal Carbon (dovrebbe arrivare anche la versione con inserto tradizionale, senza carbonio) ha una vera e propria lama in tessuto composito nella parte superiore, un pannello/ala che ha diverse funzioni ed uno spessore contenuto. Non è la prima volta che un casco presenta degli inserti in carbonio, ma con un’ampiezza del genere è una prima assoluta. Lo abbiamo provato.


Il casco della EF-Easy Post
Circa a metà stagione inizia a vedersi un casco con un design posizionato tra il Ventral e l’iconico Octal. Più squadrato, quasi appiattito nella sezione frontale, ma con un forte richiamo alle forme che hanno reso celebre l’azienda svedese.
Che piaccia oppure no, POC ha il merito di aver cambiato il design dei caschi di alta gamma, rendendoli ancor di più un oggetto che va a completare l’immagine dell’atleta. Il Cytal Carbon è tutto questo, con quel pizzico di azzardo in più per l’applicazione dei materiali.








Leggero e super rigido
Leggerissimo, questo lo si percepisce quando lo si prende in mano per la prima volta, anche se il valore alla bilancia (taglia media) è in linea con una categoria super top. E’ la rigidità complessiva che lascia di stucco, perché premendo con forza i lati del casco, le piccolissime flessioni (talvolta impercettibili) legate al binomio copertura superiore/mold sono pari a zero. Ancor più che in passato il casco da l’idea di essere un blocco unico, granitico e con una sezione superiore ampia, molto avvolgente.
Il nuovo “elmo” cambia tanto nella sezione frontale, meno arrotondata e caratterizzata da linee più decise. A prescindere dagli accostamenti, la soluzione è mirata ad aumentare l’efficienza aerodinamica funzionale alla ventilazione interna, agevolando i flussi di aria che entrano anche a velocità ridotte. Al tempo stesso e con un concetto simile, tutto l’interno è rastremato. Barriere ed ostacoli ridotti al minimo, aria che passa e porta verso il retro (e verso l’esterno) il calore, l’umidità ed il vapore prodotto durante lo sforzo. Le imbottiture sono ridotte all’osso, così come il mold nella sezione frontale, molto scavata. La densità di quest’ultimo è elevatissima, significa che nonostante il minimalismo ed il peso ridotto, la sicurezza non è stata sacrificata, tutt’altro.






Chiusura super light
E’ costruito grazie alle fibbie annegate e ancorate direttamente nel mold e ad una gabbia posteriore regolabile in altezza. La stessa gabbietta, tramite il piccolo rotore posteriore permette di regolare anche il fitting, con il vantaggio che il Cytal Carbon ha una forma interna “molto rotonda”, senza spigoli e zero punti di pressione. I due filler laterali sono sottilissimi (mutuati del Ventral Lite) e si innestano grazie ad un braccetto bello robusto nella zona dell’osso sfenoide, comunque protetto dall’imbottitura.
Il braccetto allungato tende a distribuire meglio le pressioni che inevitabilmente si generano. Una volta indossato e regolato nel modo corretto, in base alle preferenze ed esigenze personali, il Cytal Carbon quasi scompare. Si sentono maggiormente i passanti laterali che “smistano” le fibbie, ma non creano alcun fastidio.






In conclusione
POC Cytal Carbon è un gran bell’oggetto, sicuramente esclusivo per via dei suoi 400 euro di listino. L’integrazione di tanto carbonio e di rinnovate analisi CFD portano dei vantaggi prestazionali, ma anche una crescita esponenziale del prezzo. La versione Carbon non vuole essere per tutti, perché è prima di tutto uno strumento creato per categoria dei professionisti e per chi lima anche sul dettaglio più piccolo. Il casco non è esente e diventa un marginal gain importante. Il marchio di fabbrica POC si vede ed è uno di quei caschi che non ha bisogno delle decalco per far risaltare il nome dell’azienda. Le forme son ben riconoscibili a distanza.
E’ assolutamente comodo. A nostro parere un gran lavoro è stato fatto nell’ottimizzazione del mold soprattutto nelle due zone dove il casco scende verso le zone occipitale e temporale. Cytal Carbon, se messo a confronto con Ventral e Octal, è stato migliorato. E’ uno di quei caschi ampi in fatto di larghezza, un fattore che merita una considerazione adeguata, perché protegge tantissimo in caso di impatto, ad ogni latitudine. Il suo impatto cambia tantissimo con o senza occhiali, fattore legato a quanto sporge dalla testa. La ventilazione frontale è esponenziale ed è un valore di completamento della sua resa tecnica.