Non avremmo mai pensato di riutilizzare questa foto di Leuven 2021 in apertura di un articolo sull’attualità. Invece Davide Arzeni ed Elisa Balsamo ne hanno combinata una altrettanto bella. In attesa di poter svelare quel che farà il prossimo anno, il tecnico lombardo ha trovato il modo perfetto per rinverdire la sua passione per il ciclismo. Lasciata anzitempo l’ammiraglia del UAE Team Adq, Arzeni non rinuncia al WorldTour, ma intanto riparte anche con un team femminile di esordienti e allieve, il cui nome dice già tanto: Ciclismo Verso l’Iride.
Ne avevamo già parlato con Elisa Balsamo, che ne sarà anche sponsor, ora approfondiamo con il tecnico che guidando la Valcar-Travel&Service fino al 2022, ha lanciato nel professionismo fiori di atlete. Dalla stessa Balsamo a Consonni passando – fra le altre – per Guazzini, Alzini, Sanguineti, Gasparrini, Cavalli, Arzuffi, Confalonieri, Persico, Cipressi, Carbonari e Pirrone.
«A fine 2023 – racconta Arzeni – ci siamo incontrati con Elisa. La Valcar chiudeva e ci siamo detti che fosse brutto che tante ragazze giovani non avessero più l’occasione per correre. E così è nata l’idea di fare qualcosa. Ci siamo dati il 2024 per strutturarci e adesso vediamo dove si arriva. La base è sul Lago Maggiore, dalle mie parti, in Lombardia ma vicino al Piemonte. Così mi sono messo a cercare società giovanili maschili che avessero anche qualche ragazza. E ad esempio il Pedale Ossolano di Barale aveva delle ragazze, fra cui le nipoti di Elisa Longo Borghini, e ce le ha passate».
Una cosa ben fatta
Arzeni non è uno che fa le cose tanto per fare. La sua Valcar teneva testa alle WorldTour e spesso le batteva, perché le ragazze non avevano nulla di meno. E così anche questa volta, pur parlando di ragazze molto giovani, il livello di assistenza che riceveranno sarà di prima categoria.
«Sulla maglia realizzata da Santini abbiamo sponsor importanti – spiega – non vogliamo fare figuracce. Io sono il presidente, il direttore sportivo è Gianfranco Camotti, che ha sempre lavorato nei settori giovanili, il team manager è Davide Plebani. Vogliamo che le cose siano fatte bene. Avremo il supporto dei loro genitori. Fra le ragazze c’è anche la figlia di Marco Della Vedova, che ha smesso di fare il diesse perché il lavoro di RCS Sport lo assorbe troppo, ma ci darà una mano con la preparazione. Le ragazze hanno bisogno di un riferimento e non si può pensare di mandarle da sole per strada. Per cui avremo chi le seguirà in Piemonte, come a Bergamo. E’ un’idea che nasce da noi, ci teniamo. Avremo bici Guerciotti e l’ambizione di fare in due anni un team juniores. Ci siamo detti di fare la categoria che il nostro budget ci avrebbe premesso, anche se partire con una squadra juniores da subito sarebbe stato quasi più facile».
Due ritiri e la Coppa d’Oro
Sarà interessante seguire gli allenamenti o i momenti in cui Elisa Balsamo sarà con loro: lei che la strada verso l’iride l’ha percorsa proprio partendo dalla Valcar e portandone la maglia sul tetto del mondo nel 2016 a Doha da junior e poi nel 2021 a Leuven da elite.
«Elisa è molto coinvolta – dice Arzeni – come anche Davide, suo marito. Sulla maglia c’è anche il nome Valcar e non vi nascondo che Valentino Villa è ancora un consigliere molto importante. Ad ora sta un passo indietro, si è ripreso la sua vita. Vediamo se sarà ancora così quando inizieranno le corse. Per ora abbiamo 11 ragazze: 6 allieve e 5 esordienti. L’attività sarà nazionale, soprattutto con le allieve. Faremo un primo ritiro a carnevale, quando non avranno la scuola. Poi, visto che per loro è molto importante, ne faremo un altro a settembre per preparare la Coppa d’Oro. Arrivo da una squadra WorldTour, dove il ciclismo è al 100 per cento un lavoro. Qui mi diverto, il ciclismo mi piace in tutte le sue forme e questo è un ritorno allo sport fatto solo di passione. Abbiamo solo volontari, io non ci guadagno niente, Elisa ci mette i soldi».
Lavorare sulla base
C’è il gusto di fare, ma c’è soprattutto una presa di coscienza non proprio esaltante del momento del ciclismo femminile tra le più giovani. Il WorldTour rischia di diventare fumo negli occhi, perché il serbatoio da cui attinge rischia di impoverirsi un po’ ogni anno.
«Nonostante io sia di Varese – analizza Arzeni – non abbiamo una sola ragazza di qui. Rispetto a 20 anni fa ci sono meno squadre e di conseguenza meno ragazze che fanno ciclismo. Quelle che vogliono andare avanti sono costrette a spostarsi, anche per allenarsi. La strada fa paura ed è il motivo per cui collaboriamo con L’Equilibrio Cycling School una società che fa solo fuoristrada e forse per questo ha cento ragazzini. La nostra idea è lavorare sulla base, magari anche contribuendo all’attività: anche questo fa parte del progetto».
Al momento le maglie Santini disegnate da Elisa Balsamo sono impegnate nel cross, ma si tratta di una breve parentesi dovuta alla passione di Arzeni per il cross e all’interesse di Guerciotti. Dal nuovo anno, quando tutti i nullaosta saranno nel cassetto, la società si occuperà soltanto di donne. Visti i nomi e i soggetti coinvolti, sarà di certo una cosa ben fatta.