Polonia al via: 7 tappe tiratissime. Parla Mohoric, campione uscente

12.08.2024
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Scatta oggi il Tour de Pologne. Lo scorso anno fu una della corse più entusiasmanti della stagione con quel traguardo volante a decidere l’esito dell’intero giro polacco. Un duello che vide protagonisti  Matej Mohoric e Joao Almeida e anche le rispettive squadre.

A distanza di un anno torniamo a parlare del Tour de Pologne proprio con Mohoric. L’alfiere della Bahrain-Victorious ci fa un po’ da Cicerone per quel che concerne il percorso. Sarà una gara di altissimo livello. Al via anche Vingegaard, Pello Bilbao (compagno di Mohoric), e poi Gregoire, Majka…

Lo sloveno (classe 1994) ha fatto un bel po’ di fatica al Tour. Ora spera di aver recuperato
Lo sloveno (classe 1994) ha fatto un bel po’ di fatica al Tour. Ora spera di aver recuperato
Matej, come ci si sente a presentarsi ad un corsa come campione uscente?

Bene dai! Ho dei bei ricordi dell’anno scorso. Il Giro di Polonia era più vicino alla fine del Tour dal quale uscii molto bene. Mi ritrovai con una gamba molto buona. Avevo sensazioni super e forse è stato uno dei periodi in cui sono andato più forte in assoluto.

Una gara al limite in effetti. E fu divertente viverla da dentro…

In generale il Tour de Pologne è una gara adatta alle mie caratteristiche. Nel 2019 vinsi una tappa, nel 2021 arrivai secondo nella generale e l’anno scorso l’ho vinta. Propone salite brevi e spesso intense. Ogni volta che torno qui so che posso fare bene. E questo conta molto mi dà fiducia e motivazione.

Hai studiato il percorso? 

Direi che è simile a quello degli anni scorsi, quel che cambia di più è la crono, che quest’anno è parecchio impegnativa: in pratica ripercorre il finale della prima tappa. Prima è pianeggiante, poi ci si immette in una valle e s’inizia a salire. Magari è più adatta a scalatori come Majka, Vingegaard… e meno a corridori come me. A Katowice l’anno scorso era una crono più tecnica, con curve strette, tratti in pavé. Alla fine dipenderà molto dalla condizione. 

In effetti le difficoltà sono concentrate quasi tutte nelle prime tre tappe…

Già dopo le prime due tappe la classifica generale sarà molto chiara, poi restano insidiose la terza e la sesta tappa, ma non saprei dire quale di queste due potrà essere più decisiva. Mi verrebbe da dire la terza, più che altro perché solo due corridori per squadra avranno le radioline. C’è da fare un circuito due volte con una salita abbastanza lunga e l’arrivo è su uno strappo di 1,8 chilometri con 300 metri al 12 per cento. E sono tre tappe difficili consecutive.

A proposito di radioline, tu l’avrai?

Non so, dipenderà anche dalla classifica. La porteranno il leader e il road capitan. Ma sarà interessante anche perché non è complicato solo il finale della terza tappa, ma anche l’avvio.

Quarta e quinta invece dovrebbero essere in volata…

Esatto, mentre la sesta, quella di Bukovina è sì impegnativa, si arriva su uno strappo, ma non sarà poi così difficile. Alla fine immagino sarà il solito Tour de Pologne con distacchi minimi e grande importanza degli abbuoni. Si giocherà sul filo dei secondi.

Prima, Matej, hai accennato alla tua condizione, ebbene come stai?

Non sono proprio convinto della mia condizione. Al Tour non stavo bene, mi sono ammalato, speravo di migliorare nell’ultima settimana, ma ci sono arrivato davvero stanco. Anche nell’ultima settimana ci ho messo un po’ a sentirmi bene. Ed anche alle Olimpiadi non ero super in più ho anche rotto la bici. Insomma brancolo un po’ nel buio: mi è difficile intuire come sto.

Mohoric nella tappa dello sterrato al Tour. Matej è iridato gravel in carica e vuole difendere il titolo in Belgio il prossimo 5 ottobre
Mohoric nella tappa dello sterrato al Tour. Matej è iridato gravel in carica e vuole difendere il titolo in Belgio il prossimo 5 ottobre
Al Tour hai avuto il Covid?

A Firenze e nelle prime tappe stavo ancora bene, poi ho preso un virus, ho avuto anche la febbre una notte, speravo e spero solo di recuperare il prima possibile, perché ho una grande voglia di tornare a sentirmi bene. Correre così non è stato piacevole.

In effetti è stato il Tour che ti ha portato giù, perché prima avevi vinto il titolo nazionale a crono…

Sì stavo bene prima, ma dopo il Tour, come detto, non sono stato bene. Non avevo recuperato. E lo stesso a Parigi. Per esempio quando ho rotto la bici io, anche Pedersen l’aveva rotta, solo che lui è riuscito a rientrare e io no.

E allora come si riprende una situazione simile: ti alleni di più o al contrario cerchi di recuperare il più possibile?

Mi alleno normalmente e prima o poi il fisico si riprenderà. Una cosa è certa: se sto male non insisto troppo. Mentre se sto bene mi allenato forte e mi piace spingere. Dopo Parigi ho iniziato a stare meglio e mi sono allenato di più. Ma come detto prima, non so di preciso a che punto sono.

Quale sarà il tuo programma da qui a fine stagione?

Dopo il Tour de Pologne farò il Renewi Tour e quindi mondiale gravel, prima di questo anche un’altra gara gravel, e il mondiale su strada. Mentre non so se farò la trasferta canadese.