MILANO – Il nuovo Deda Alanera RS nasce anche grazie al contributo tecnologico di una delle eccellenze che il mondo ci invidia, ovvero il Politecnico di Milano e la sua galleria del vento. Il wind tunnel del Politecnico è uno strumento che nel corso degli anni ha visto passare tante biciclette, ciclisti e componenti, testimone fisso dell’evoluzione del ciclismo.
E’ stato emozionante poter entrare nella galleria del vento e vedere per la prima volta il nuovo manubrio Deda, un cockpit integrato che fin dalla prima versione ha cambiato le regole del gioco (e le performances) in questa categoria di prodotti, ora diventati una sorta di standard. Ma Alanera rimane unico, uno dei quei pochissimi manubri super performanti in grado di cambiare il carattere di una bicicletta. Entriamo nel dettaglio.
Deda Alanera RS, cambia tutto
Accostabile alla versione precedente? Solo per alcuni dettagli che hanno reso celebre la “vecchia” Alanera, ad esempio la nervatura centrale dello stem e per il fatto che è un manubrio integrato in carbonio, nulla più. Il nuovo Deda Alanera RS è un monoscocca in carbonio vero e proprio, che non prevede nessuna sezione incollata in un secondo momento. Non è un semplice dettaglio e non è una soluzione adotatta da molti. Il metodo obbliga ad utilizzare degli stampi appositi con dei margini di errore che sono ridottissimi. Per costruire un singolo Alanera RS sono necessari oltre 180 fogli di carbonio con relative stratificazioni delle pelli. Vengono utilizzate due tipologie di tessuti, il 3D e quello con finitura 3K.
Anche gli orientamenti (con quattro angolazioni diverse per ogni manubrio) della fibra sono stati oggetto di approfondimenti e studi, in modo che ogni singolo strato di carbonio possa rendere al massimo.
Più leggero e più rigido
Deda Alanera RS è più leggero del 6% (il peso dichiarato per la misura 110×42 è di 340 grammi), se messo a confronto con la versione più anziana (a parità di taglia), anche se il confronto preciso tra le misure è difficile. Perché? La piega ha un flare (una svasatura o apertura verso l’esterno) di 6°, con una differenza tra appoggio superiore e terminale della piega di 2,5 centimetri. E’ perfettamente in linea con le nuove normative UCI e con le nuove tendenze che prevedono una sorta di disassamento delle leve rispetto alla linea verticale del manubrio.
Per entrare nel dettaglio dei numeri e considerando le tre larghezze disponibili. 40 centimetri superiore corrisponde a 42,5 inferiore, 42 a 44,5 e la larghezza 44 corrisponde a 46,5 centimetri sul terminale della piega. Le lunghezze dello stem vanno dagli 80 ai 130 millimetri (140 millimetri su richiesta).
I dettagli che fanno la differenza
Partendo dalla sezione posteriore. Il cap che copre la parte superiore dello stelo della forcella è completamente integrato ed in linea con la superficie dell’attacco manubrio. La sua integrazione lascia comunque spazio agli eventuali 5 millimetri di sporgenza dello stelo.
La battuta inferiore dello stem, quella che appoggia sugli spessori è dotata di dentini che vanno ad ancorare gli stessi spessori (con disegno DCR e dedicati). Si azzera il rischio che questi ultimi ruotino su se stessi. La compatibilità (considerando le bici presenti sul mercato) offerta da Deda è molto ampia. La chiusura del collarino si struttura grazie a due viti (in titanio) a brugola ed a un ciclindro metallico, nascosto nel lato opposto. E’ predisposta una cover in TPU che chiude lo spazio delle brugole.
Il passaggio interno delle guaine ed eventuali cavi è stato maggiorato, nonostante un volume esterno del manubrio che è stato ridotto. Infatti, la sezione frontale diventa di 17 millimetri per l’RS, rispetto ai 22 della versione precedente, mentre la superficie di appoggio è aumentata di 2 millimetri (46 rispetto a 44). Anche dal punto di vista estetico, il nuovo integrato Deda è più arrotondato, sinuoso e meno spigoloso rispetto al passato. Significa anche un’efficienza aerodinamica più elevata.
L’angolo dell’attacco è di 82°. Deda è l’unica azienda ad adottare questa angolazione, una soluzione che arriva dal passato e che diventa più che mai attuale con la ricerca estrema dell’aerodinamica. Uno stem con questo angolo sarà sempre perfettamente in linea con l’orizzonte. Infine c’è il supporto frontale specifico. È in alluminio 6061 ed è compatibile anche con la serie Edge 1000 di Garmin. Ogni Alanera è munita di etichetta NFC per l’attivazione della garanzia e per verificare l’originalità del manubrio.
Estremo nelle prestazioni ed ergonomico
La forma si basa sul concetto RHM Evo di Deda. Significa che il polso può sfruttare un appoggio completo che arriva dal binomio manettino del cambio/manubrio. Sono stati eliminati quegli spazi vuoti che erano presenti sull’Alanera della generazione precedente. La curva ha un’altezza (drop) di 120 millimetri ed una profondità (reach) di 75, valori comuni a tutte le taglie. Il prezzo di listino è di 795 euro, non è poco, ma è perfettamente in linea con una categoria di cockpit integrati hors categorie.