Lo sguardo di Cataldo sulla nuova Lidl-Trek, tra presente e futuro

06.03.2024
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Dario Cataldo si trova in Spagna, a Denia, per un ritiro di squadra. I corridori della Lidl-Trek che non sono impegnati in gara sono stati radunati al caldo: si lavora e ci si allena in vista delle prossime corse. Dopo il grave infortunio subito a inizio 2023 l’abruzzese è rientrato alle corse a fine stagione. La condizione non era delle migliori e si era dato appuntamento dopo l’inverno, per capire a che punto si trovasse sulla strada del recupero. 

Il debutto nel 2024 per Cataldo è stato in Australia, la condizione cresce
Il debutto nel 2024 per Cataldo è stato in Australia, la condizione cresce

Passi lenti, ma decisi

«Sono contento dei passi in avanti – racconta Cataldo mentre lascia la bici dal meccanico per un check sulle misure – continuo a migliorare. Ero stato ottimista, pensavo ad una ripresa più veloce, soprattutto dopo il rientro in gara a fine 2023. Ripartire da zero dopo la pausa invernale era un modo, nella mia testa, di tornare competitivo. Invece qualche problemino c’è ancora, non sono al 100 per cento. Al Tour Down Under stavo meglio e al UAE Tour stavo ancora meglio. Ci sta volendo più tempo ma tornerò ai miei livelli.

«Il gruppo è competitivo – continua – e anche la mia squadra lo è. Devo dimostrare di stare bene, perché ci sono corridori molto forti ed è giusto che corra chi è pronto. All’interno del team c’è una concorrenza mica da ridere, ma non ho paura. Sono felice che la squadra vada bene, sono a fine carriera e da tempo guardo più al bene del gruppo. Probabilmente non farò il Giro, mi sarebbe piaciuto, ma ne ho fatti 13, uno in più non mi cambia la vita».

Evoluzione

La Lidl-Trek ha cambiato tanto, ma non si è snaturata, la chiacchierata con Cataldo è volta anche a questo: capire come si è vissuto questo cambiamento dall’interno. 

«Non è stata una rivoluzione, ma un’evoluzione – spiega Cataldo – c’erano tanti capisaldi nel team, tra staff e corridori e tutti sono migliorati. In più abbiamo preso tanti profili interessanti, anche per i ruoli di leader: Milan e Geoghegan Hart, per esempio. La cosa che non è cambiata è l’ideologia internazionale del team, che è importante mantenere. Si cerca di non avere un gruppo unico ma di essere eterogenei, in modo tale che ogni parte riesca a compensare l’altra. Ci sono tanti modi diversi di vedere il ciclismo e ognuno trae vantaggio da questo aspetto. E’ un aspetto che ha sempre funzionato e che ha portato tanti risultati.

«I nuovi arrivi – analizza – si sono integrati perfettamente, quasi come se fosse una cosa super naturale. Si è visto qualche volta che corridori usciti dal team Ineos abbiano fatto fatica a integrarsi, Tao (Geoghegan Hart, ndr) invece no. Questo è un bel segnale che fa capire la mentalità del team».

Uno dei nuovi arrivi è Consonni (al centro) che lavorerà nel treno di Milan
Uno dei nuovi arrivi è Consonni (a destra) che lavorerà nel treno di Milan

Tecnologia

In cosa consiste questa evoluzione? Ma soprattutto qual è la mentalità della Lidl-Trek che consente di avere costanza di rendimento anche dopo tanti cambiamenti?

«Evoluzione è la parola che descrive al meglio la squadra – racconta ancora Cataldo – perché si cerca di rimanere sempre al passo con i tempi. Tante squadre sono state al top per diverso tempo per poi ridimensionarsi. In Lidl-Trek l’obiettivo è rimanere al passo con i tempi, studiare ogni aspetto tecnico: dall’aerodinamica alla bici, passando per i materiali. Si tratta di un’evoluzione fatta con i passi giusti, che rende il percorso morbido ma comunque progressivo».

A dicembre la Lidl-Trek ha fatto un ritiro comune dove ha radunato tutti i suoi team: uomini e donne pro’ e U23 (foto Instagram)
A dicembre la Lidl-Trek ha fatto un ritiro comune dove ha radunato tutti i suoi team (foto Instagram)

I giovani

Nel percorso di crescita e di programmazione per il futuro entra anche la Lidl-Trek Future Racing, ovvero il devo team della squadra americana. E’ nato nel 2024 e ha già radunato tanti talenti sotto lo stesso tetto. 

«Anche questo è un esempio di crescita e sviluppo – dice Cataldo – per trovare i nuovi talenti serve tempo e bisogna prenderli da giovani. Markel Irizar sta facendo un ottimo lavoro e sono diversi anni che la squadra cura questo aspetto. Hanno un occhio anche sul mondo junior e si cerca di dare a questi ragazzi un indirizzo e farli crescere al meglio. La squadra ha radunato tutti al ritiro di dicembre e per i giovani fare un’esperienza del genere è importante. Vedono l’ambiente e se ne sentono parte. In futuro credo che faremo delle gare con squadre “miste” dove i giovani verranno fatti correre con noi del team WT. Non nascondo che mi piacerebbe stare vicino a loro e trasmettere qualcosa».