RICCIONE – Le strade della Coppi e Bartali non sono una novità per Leo Hayter. Il 21enne talento della Ineos Grenadiers era già stato alla breve corsa a tappe emiliano-romagnola nel 2021, quando era una promessa del Devo Team DSM. All’epoca dovette ritirarsi all’ultima tappa. Quest’anno invece, e ce lo aspettavamo, le cose stanno andando diversamente. Attualmente è undicesimo nella generale a poco più di un minuto da Schmid.
Già perché nel frattempo Hayter è diventato grande, non solo anagraficamente. L’anno scorso sulle colline forlivesi al Città di Meldola aveva ottenuto un secondo posto come trampolino di lancio al Giro d’Italia U23, poi dominato grazie a condizione e impresa favolose. In pratica le due stesse gare, Giro U23 e Coppi e Bartali appunto, in cui il fratello maggiore (e compagno di squadra) Ethan è stato a sua volta protagonista. Tuttavia il giovane Leo sorride davanti a certe coincidenze senza farci troppo caso e tiene sott’occhio la sua crescita.
Vita da pro’
Dopo il finale di 2022 come stagista alla Ineos, lo scalatore londinese ha iniziato la sua carriera da pro’ a tutto tondo ad inizio stagione. Come stanno andando questi mesi? E che differenze ha incontrato finora rispetto al passato? Leo risponde con estrema serenità.
«Forse non è andata come speravo – esordisce Hayter, alto 1,78 metri per 65 chilogrammi di peso – è stato un percorso un po’ dritto e un po’ accidentato. Al momento però sta andando sempre meglio, di settimana in settimana. Le ultime gare sono state buone e per ora posso ritenermi soddisfatto.
«Ad essere onesti non ho notato particolari diversità dall’anno scorso. Stessi tipi di gare, solo un po’ più dure. Stessi allenamenti, solo un po’ più lunghi. Non è stato un passo così ampio come si poteva pensare quando già correvo in un team continental U23 di alto livello (la Hagens Berman Axeon di Axel Merckx, ndr). Si fanno le stesse cose, ma in quantità maggiore».
Ambiente giusto
Per un corridore inglese può essere scontato l’ingaggio nella Ineos. Anche se Hayter junior fa parte di una nidiata di giovani dalla classe innata, l’inserimento di un neopro’ deve sempre prevedere diversi passaggi.
«Mio fratello Ethan è stato certamente la prima persona a cui ho chiesto consigli – prosegue Leo –quando ho saputo che sarei arrivato in questa categoria. Però ho anche altri riferimenti in squadra per mia fortuna. Qua alla Coppi e Bartali ho davvero compagni molto gentili e disponibili, che mi guidano giorno per giorno durante la tappa e anche fuori dalla corsa. Ad esempio uno di questi è Luke (Rowe, ndr) che è un corridore molto esperto ed ha un ruolo importante. Lui finora mi ha sempre detto dove stare in gruppo. E’ un piacere avere compagni così. D’altronde la Ineos è una formazione che ha un ottimo mix. Noi giovani possiamo imparare meglio ed alzare il nostro livello grazie a compagni esperti, specie nelle gare al Nord».
Alla scoperta di sé
Leo Hayter è passato pro’ con le stimmate del campione, ma bisogna restare cauti nel pretendere subito gli stessi risultati che arrivavano da U23. Lui sa che c’è tempo per maturare e centrare gli obiettivi più importanti.
«Per il momento – spiega – non penso a vincere o fare particolari piazzamenti degni di nota. Mi sto concentrando di più sulla mia progressione da corridore giorno per giorno, curando specialmente il mio stile di vita. E’ tutta esperienza e mi sono già accorto che ho fatto miglioramenti nell’ultimo mese».
«E’ ancora troppo presto – conclude Hayter – per dire se mi sto scoprendo un corridore diverso dal passato. Ho lottato finora nelle stesse situazioni di gara in cui sono bravo, ma il mio ruolo ancora non so esattamente quale sia. In carriera ho vinto gare in pochi modi diversi usando alcune mie abilità. Sono uno scalatore, ma devo anche cercare di acquisire una maggiore consistenza e differenti modi di correre. Quando inizierò a farlo, saprò cosa sarò in grado di fare.»
Visto da Cioni
«Ha iniziato bene Leo – racconta il diesse tosco-inglese della Ineos – partendo dall’Australia col Tour Down Under e poi con un po’ di corse qua in Europa. Ha fatto un primo periodo di ambientamento al salto di categoria anche se qualche esperienza l’aveva già fatta l’anno scorso. Sta imparando e naturalmente alla sua età si hanno sempre margini di miglioramento»
«Alla fine del 2022 – continua l’analisi Cioni – ha dimostrato di andare forte a crono facendo terzo al mondiale U23. Per vincere il Giro U23 era andato forte in salita e penso che sia un corridore abbastanza completo. Da lì ad essere competitivo nelle grandi corse a tappe tra i pro’ ce n’è ancora di strada, ma comunque ha molte qualità. Rispetto a suo fratello è un corridore diverso, anche caratterialmente. Ethan è sicuramente più veloce, mentre Leo è più scalatore. Hanno in comune che entrambi vanno forte a crono.
«La nostra idea – termina – è che Leo faccia un mix tra le corse WorldTour e altre come la Coppi e Bartali. In questo periodo siamo impegnati su tre calendari. In alcune gare Leo può lavorare per capitani affermati, mentre nelle altre partiamo sempre con ruoli un po’ più aperti, specie nelle prime tappe. Quindi in questo tipo di gare può essere un leader strada facendo».