Il segreto di un corridore è farsi trovare pronto quando davvero serve. Gioele Bertolini (in apertura, le foto sono di Lisa Paletti) aveva vissuto una seconda parte di stagione della mtb (quella più importante, perché comprendente tutte le prove titolate) un po’ sottotono, non aveva la forma che si aspettava. Quindi ha un po’ tirato i remi in barca e ha cominciato già a pensare al ciclocross. Risultato: all’apertura del Giro d’Italia a Corridonia è stato assoluto protagonista, mettendo subito il suo sigillo sulla challenge.
Il giorno successivo alla vittoria marchigiana, dopo poche ore di sonno residuo dal viaggio di ritorno, il suo umore è decisamente improntato al positivo: «Una vittoria che ci voleva in questo periodo, per rilanciarmi verso l’apertura della stagione internazionale. Il percorso di Corridonia mi è piaciuto moltissimo, con tratti veloci alternati a pezzi ripidi, con anche uno strappo che si affrontava giocoforza a bassa velocità. E’ il tipo di tracciato in voga in Belgio e Olanda, quindi è stato un bel banco di prova».
Tripletta Selle Italia
Alla prima del Giro sono stati tanti i nomi di spicco presenti, a dispetto del fatto che sia la stagione su strada che quella di mountain bike sono ancora in corso e tengono impegnati molti protagonisti: «Noi della Selle Italia Guerciotti Elite abbiamo fatto un buon gioco di squadra – riprende Bertolini – eravamo in 4 davanti e i compagni mi hanno consentito di attuare la tattica che volevo, emergendo a metà gara con Agostinacchio e Leone. Se ho vinto è anche grazie a loro».
Bertolini guarda già avanti, a una stagione internazionale che deve rilanciarlo: «E’ da troppo tempo che non vivo eventi di spicco nella condizione che voglio e quindi devo essere già pronto per Tabor, l’apertura di Coppa del Mondo del 23 ottobre, dove voglio essere davanti. Io so di poter avere un ruolo fra i primi 15 al mondo, ma devo dimostrarlo sul campo e voglio farlo subito, anche per guadagnarmi la selezione per gli Europei».
Giovani okay
A questo proposito la scelta del cittì Pontoni di dare spazio in Coppa alle categorie giovanili lasciando gli elite a muoversi per conto proprio lo trova abbastanza d’accordo: «Ha fatto così anche lo scorso anno. So che Pontoni è in diretto contatto con il mio diesse Vito Di Tano, d’altro canto in Coppa noi elite possiamo gareggiare con le nostre società, mentre per le categorie inferiori sarebbe più difficile fare esperienze che sono fondamentali, inoltre vivere l’atmosfera in nazionale è sempre importante per crescere. Magari sarebbe bello qualche piccolo strappo alla regola ed esserci anche noi, anche per dare ai più giovani qualche “dritta”, ma Pontoni ha una tale esperienza e un tale carisma che le sue scelte non si discutono».
Tornando all’aspetto internazionale, Bertolini dice la sua anche sull’assenza dei big nella prima parte di stagione: «E’ chiaro che senza i vari Van Der Poel, Van Aert e Pidcock c’è più spazio. Ha ragione Iserbyt quando dice che bisogna sfruttare soprattutto le occasioni date dalle loro assenze, perché hanno una marcia in più. Io con VdP ho corso a lungo, so che puoi battere lui e gli altri solo se hanno una defaillance, l’importante è essere pronti quando questa arriva…».
Bielli punta su Scappini
L’apertura del Giro, contraddistinta da sole e un vento un po’ fastidioso, ha coinvolto tra una categoria e l’altra ben 750 corridori, un dato davvero confortante sullo stato di salute del movimento.
In assenza di Pontoni, coinvolto nell’avventura del gravel, c’era il suo vice Bielli a prendere appunti sullo stato di salute di molti. Ad esempio sugli junior, dove Samuele Scappini dopo qualche buon risultato su strada ha ripreso la sana abitudine di vincere sui prati: «Finalmente ho bagnato con una vittoria la mia maglia tricolore, ma spero di sostituirla presto: io voglio andare agli europei per vincere…». Il portacolori del Team Fortebraccio ha trovato resistenza soprattutto in Tommaso Cafueri (DP66 Giant SMP), nome da appuntare per le prossime tappe.
Donne, ancora Casasola
Fra le ragazze, impegnate tutte insieme, è subito vittoria per Sara Casasola, che completa la grande giornata della Selle Italia Guerciotti Elite, dopo un’aspra battaglia a tre con Rebecca Gariboldi (Team Cingolani) e Alessia Bulleri (Cycling Café): «Volevo staccarle per evitare la volata che non è il mio forte, sono arrivata che ero sfinita. Anche se ho vinto, ho capito che c’è ancora tanto da lavorare per trovare la forma migliore, ma sono sulla buona strada».
Dietro le tre, spuntano due atlete appena passate di categoria: Alice Papo (DP66 Giant Smp) porta a casa la maglia rosa fra le Under 23, mentre Arianna Bianchi (Guerciotti Development) è prima fra le junior, a poche settimane dalla conquista del titolo europeo di cross country con il quale ha salutato la categoria allieve nella mtb. Un’altra atleta da tenere sott’occhio e non solo per il ciclocross…