Innovazione, multi utilizzo e soprattutto il cognome Moser che torna ad essere scritto sul telaio di una bici. Qui a Misano Adriatico, FMoser ha portato al cospetto delle migliaia di persone accorse per il festival, il suo prodotto pronto a rivoluzionare il modo di intendere la bicicletta elettrica.
Francesco Moser è il simbolo dell’innovazione delle due ruote, per lui la concezione del normale non è mai esistita. Il mezzo era ciò che gli permetteva di arrivare a risultati e record e il suo palmares ne è la dimostrazione. Questa FMoser è la reincarnazione di quella sfrontatezza rivolta ad abbattere ogni standard. E’ infatti una bici due in uno che non scende a compromessi. Alcuni mesi fa l’abbiamo provata al Maso Warth ospiti dello “Sceriffo” tra le colline del Trentino e oggi la ritroviamo a pochi passi dal mare in tutta la sua unicità e perfettamente a suo agio.
La bici e le sue caratteristiche
La possibilità di avere una bici che si adatta a quello che più ci ispira. Che sia una giornata da passare all’insegna dell’ebike o che si esca con le bici tradizionali, questa FMoser dispone di una capacità camaleontica di adattamento ad ogni condizione senza rinunciare mai alla performance.
L’anima di questa bici è sicuramente il Dual Mode System. La doppia ruota, viene infatti inclusa in tutti gli allestimenti, permette di passare da muscolare ad assistito in meno di due minuti. Il montaggio può essere effettuato in autonomia seguendo pochi semplici passi. Un’altra peculiarità di questo progetto è il disegno del tubo obliquo a sezione chiusa con estrazione della batteria appena sopra il movimento centrale. Le sensazioni di guida con la bici senza batteria sono infatti da bici muscolare senza nessun tipo di rimpianto o mancanza di ciclistica. Questo è permesso anche dal fantastico peso di 7,5 chili.
Il motore è FSA HM1 Hub Motor con 42 Nm di coppia. La batteria da 250 Wh è formata da venti celle Samsung, le migliori in commercio con queste caratteristiche. Affidabilità e durabilità infatti sono garantite anche da questa scelta tecnica. Il tutto con un peso complessivo che rimane sotto i 4 chili.
FMoser tra la gente
Per capire come FMoser stia lanciando il marchio ci siamo affidati a Francesco Gorghetto, Responsabile della Comunicazione di Fantic Bike e FMoser. «Il progetto è interessante ma soprattutto innovativo, pensando anche a quello che è il messaggio manifesto del brand Moser. Il fatto di aver già ricevuto uno dei premi più importanti dai media francesi come Top Vélo ne è la dimostrazione. Il pubblico sta scoprendo finalmente con mano il nostro prodotto. Fino ad ora ci stiamo dedicati a lanci del prodotto e contenuti di presentazione nonostante la bici sia presente sul mercato da qualche mese, questi tre giorni sono finalmente l’occasione di farla provare al grande pubblico».
I modelli da corsa sono quattro: FSA, Force, Red e Rival. Le colorazioni sono due, argento e iridescente. Mentre per quanto riguarda la linea gravel ci sono Gravel Force e Gravel Rival entrambe monocorona in colorazione nera/verde salvia.
I prezzi variano in base all’allestimento che ne determina il nome del modello, e partono da 5.500 euro a 11.500 euro.
Lo sceriffo in circuito
Oltre a metterci il nome e la faccia, Francesco Moser è ambasciatore in prima linea del brand, dalla progettazione allo sviluppo fino ai test su strada. «In queste tre giornate qui all’IBF – racconta Gorghetto – abbiamo avuto la possibilità di far provare la bici con i test all’interno del circuito.
Ieri era presente Francesco qui al festival e ha pedalato insieme a noi. E’ stato ovviamente un’ospite molto gradito. Nonostante i suoi settant’anni risulta essere molto competitivo. Per i più giovani e per i più allenati è stata un’esperienza anche solo stargli dietro. E’ una persona brillante ancora oggi, tanto che non voleva più uscire dalle curve del circuito».
Una dimensione che funziona
L’impressione è quella che questo fine settimana all’insegna delle bici sia un’occasione che le aziende stanno apprezzando davvero tanto.
«L’Italian Bike Festival – conclude Gorghetto – finalmente ha trovato la sua destinazione ideale. Misano con quello che è il circuito e il paddock rappresenta la dimensione naturale dove fare questo tipo di festival. Qui l’organizzazione ha potuto esprimere al meglio il potenziale. In quello che si è potuto vedere non dico che possa diventare il miglior festival europeo fin da subito ma c’è molto vicino. La risposta del pubblico è ovviamente stata pronta e con numeri importanti. Siamo molto contenti come afflusso complessivo e come espositori».