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Palermo, Sobrero settimo con paura

04.10.2020
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Sobrero settimo nella prima crono del Giro. Cosa c’è di strano, verrebbe da chiedersi? Il ragazzo è stato campione italiano di specialità fra gli under 23 e al campionato italiano di Cittadella è arrivato quinto. Ma non è tutto così facile. Perché Sobrero una crono così difficile e veloce non l’aveva mai fatta. E quando al mattino è andato a provare il percorso, gli è venuta addosso una paura tremenda.

Sopralluogo ad alta tensione

«Ero veramente spaventato – dice – quella velocità in discesa su una bici da crono non l’avevo mai fatta. Poi mi sono detto che toccava a tutti, perciò mi sono messo davanti alla televisione a guardare come guidavano gli altri. E quando è toccato a me, ho impostato le traiettorie come quelli prima di me».

Matteo_Sobrero_Giro2020
Matteo Sobrero, primo anno da professionista e primo Giro d’Italia
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Matteo Sobrero, primo anno da professionista e primo Giro d’Italia

Senza squadra per il 2021

Sobrero non ha squadra per il 2020, almeno non l’aveva al momento della prima crono. La Ntt ha ammesso di non avere sponsor e di fatto ha lasciato tutti liberi. Proprio in avvio del Giro è trapelato che Battistella, iridato U23 del 2019, sarebbe in procinto di passare all’Astana. E Sobrero, che pure avrebbe il contratto anche per il 2021, si è imposto di vivere alla giornata. Questo è il suo primo Giro d’Italia al primo anno da professionista. Meglio non pensare ad altro.

Il Giro, il suo sogno

«Sono venuto per fare esperienza – dice – provare qualche fuga. Un settimo posto nella crono di apertura dà morale. Era nei patti dall’inizio che avrei fatto il Giro, poi il Covid ha fermato tutto. E quando la squadra ha rimesso mano ai programmi, mi hanno chiesto se mi andasse bene confermare la corsa rosa. E io ho detto di sì. Era un sogno che si avverava. E anche adesso che in teoria sono senza squadra, penso sia meglio fare il massimo, perché poi magari qualcosa si trova».

Fare il massimo, pur essendo un cronoman, mettendo però le mani avanti dopo aver visto il percorso di Palermo.

«Vedendo il percorso – sorride – e le sue caratteristiche, ho subito detto ai direttori che non sarei mai arrivato davanti. Perso 63 chili, 20 meno di Ganna che l’ha vinta, e di fatto pensavo fosse una crono adatta a ragazzi più pesanti di me. Ma sto bene. Dopo l’italiano, ho fatto il Coppi e Bartali e non stavo benissimo. Poi sono andato in altura con Ganna e Gasparotto e ho fatto un ottimo lavoro per il Giro. E adesso che è appena iniziato, proviamo a portare a casa il meglio che si possa».