Garcia verso Giro-Tour. Devoti progetta, Gianetti ci crede

08.01.2022
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L’accoppiata Giro Donne-Tour Femmes continua a tenere banco e poco per volta tutte le possibili interpreti stanno scoprendo le proprie intenzioni. Una di loro è Mavi Garcia dell’UAE Team ADQ, che ha alle spalle una bella storia da raccontare e davanti a sé un 2022 da recitare come protagonista. Dall’anno scorso è allenata da Michele Devoti, diesse e Performance Director della formazione degli Emirati Arabi Uniti, che, dopo una vita tra gli uomini, ha appena vissuto la sua prima esperienza nel mondo femminile.

La spagnola, vincitrice dell’ultimo Giro dell’Emilia (foto di apertura), ha compiuto 38 anni lo scorso 2 gennaio ed è diventata elite solo nel 2015 (quando andò alla Bizkaia Durango dove rimase tre stagioni). Prima era stata campionessa di duathlon, con un argento europeo, un argento ed un bronzo mondiali quando già correva con il team basco. E fino al 2018, stagione in cui firmò per la Movistar (rimanendoci per un biennio) dedicandosi solo alla bici, ha lavorato per dodici anni nell’amministrazione di un’azienda di macchinari del settore alberghiero.

A Tokyo ha ottenuto il 12° posto su strada e il 23° nella crono
A Tokyo ha ottenuto il 12° posto su strada e il 23° nella crono

Quando contattiamo Mavi e Devoti, sono entrambi in Spagna. Lei è a casa sua a Palma di Mallorca dove si sta allenando. Lui è a Valencia per un mini-collegiale in attesa di partire l’indomani per l’Italia e così ne approfittiamo per chiedergli di introdurci la sua atleta.

Michele, la Garcia ha un passato che ricorda un po’ quello di un’altra ragazza che avevi nel 2021, la Reusser (passata alla Sd Worx, ndr).

E’ vero, Mavi è arrivata un po’ più tardi al ciclismo rispetto alla svizzera, ma entrambe hanno un gran motore. Mavi in questo periodo ho dovuto frenarla negli allenamenti, mi sono quasi spaventato. Nei test in soglia ha valori di 5,5 watt/kg. Solo nel 2021 abbiamo iniziato a fare lavori specifici, prima non ne aveva mai fatti. Fra di noi c’è fiducia reciproca. E’ cresciuta tantissimo, grazie anche alla nuova posizione in bici che le ho rivoluzionato dopo la tappa di Prato Nevoso all’ultimo Giro Donne. Ne ha beneficiato subito e poi sino a fine stagione. Abbiamo apportato altri dettagli ed ora sembra un’altra a pedalare. Per me ha ancora un margine di miglioramento di almeno il 10 per cento

Devoti è dallo scorso anno nel WorldTour femminile, dopo aver allenato i pro’ della Gazprom
Devoti è dallo scorso anno nel WorldTour femminile, dopo aver allenato i pro’ della Gazprom
Che calendario avrà?

Lo abbiamo già stilato in linea di massima. Quest’anno dovrebbe fare più di 60 giorni di gare, con almeno tre picchi di forma, che tra l’altro le donne sanno mantenere per lunghi periodi, più degli uomini. Strade Bianche, Cittiglio, Ardenne, campionati nazionali, Giro, Tour, europei, Vuelta e mondiali. E tante altre. In mezzo ai vari blocchi di gare, ci saranno tre ritiri in altura a Sierra Nevada.

Andiamo subito al sodo. L’obiettivo doppietta Giro-Tour è alla sua portata quindi?

Lo dico sinceramente: per me lei è l’unica che può battere la Van Vleuten, anche se non vanno trascurate tante altre avversarie di quel calibro. Sulla carta dovremmo venire al Giro per migliorare il quinto posto del 2021, conquistato facendo i cambiamenti di cui parlavo prima. Dobbiamo però ancora vedere come sarà il percorso. Il Tour invece sembra disegnato per Mavi. Inoltre non possiamo nasconderci perché Mauro Gianetti (Team Principal e CEO dell’UAE Team Emirates, ndr) vuole la doppietta al Tour con Pogacar e la Garcia. Lui ci sta col fiato sul collo (ride, ndr). Ce lo dice tra il serio e il faceto, ma so che ci crede davvero.

Il Giro d’Italia è stato una scoperta, con un 5° posto su cui costruire il prossimo
Il Giro d’Italia è stato una scoperta, con un 5° posto su cui costruire il prossimo
Insomma vi ha messo addosso un bel carico di pressione. Come la gestirete?

Mavi è una ragazza che affronta bene le tensioni pre gara. L’ho messa alla prova al Giro dell’anno scorso quando le ho chiesto il penultimo giorno di fare un certo di tipo di corsa nella tappa del Matajur. Ed infatti fece un’ottima prova. Se nel 2022 partiremo avendo già risolto tutti quei problemini che avevamo all’inizio dell’anno scorso, allora possiamo fare davvero tanto bene.

E Mavi cosa dice?

La parola ora passa alla Garcia, il cui nome per esteso è Margarita Victoria. Ci accordiamo via messaggio per chiamarla e la troviamo mezz’ora prima che inizi una pedalata indoor sui rulli smart. Dopo la nostra telefonata farà circa due ore. Chissà se, parlando dei suoi prossimi traguardi, le abbiamo dato una motivazione in più durante questo allenamento…

Con Moolman e Van Vleuten, Mavi Garcia tra le favorite di Giro e Tour
Con Moolman e Van Vleuten, Mavi Garcia tra le favorite di Giro e Tour
Mavi, Michele ci ha parlato molto bene di te. Ci ha detto che puoi migliorare ancora del 10 per cento.

E’ una percentuale altissima (risponde divertita, ndr). Non sarà facile fare questo step ulteriore, ma sto lavorando per questo. Lui è stato molto importante per me. Se nel 2020 ho capito le mie vere potenzialità cambiando mentalità, dall’anno scorso so che posso stare davanti nelle gare più importanti. Conoscerò però la mia vera condizione solo quando correrò. Sono molto stimolata a fare una bella stagione.

Che obiettivi ti sei prefissata?

Non lo so, andare forte dove posso. Ho iniziato tardi a correre, so di non essere più giovane e non so per quanti anni andrò avanti ma adesso voglio fare al meglio tutte le corse possibili. Mi sento sempre meglio col passare del tempo e ho tanta voglia di fare le corse, poi vedremo cosa farò.

Devoti sostiene che tu possa essere l’antagonista della Van Vleuten al Giro e al Tour.

Anche questo non lo so. E’ fortissima, ma non c’è solo lei da cui guardarsi. Penso a Moolman e Vollering (rispettivamente seconda e terza all’ultimo Giro Donne, ndr). Poi ci sono Longo Borghini e Cavalli. Non sarà semplice. Sarà importante il supporto della squadra e avere un buon feeling interno. Io potrò contare su Sofia Bertizzolo ed Erica Magnaldi (arrivate quest’anno nella UAE, ndr). Quest’ultima è più scalatrice, ci siamo già allenate assieme qui a casa mia. Penso che lei possa arrivare con me e con le migliori.

Ci è allenata con Erica Magnaldi in Spagna: le due sono ora compagne di squadra (foto Instagram)
Ci è allenata con Erica Magnaldi in Spagna: le due sono ora compagne di squadra (foto Instagram)
Con la Van Vleuten hai un piccolo conto aperto dalla Strade Bianche del 2020. Eri davanti da sola con più di tre minuti di vantaggio a circa 20 chilometri, eppure vinse lei. Che cosa successe?

Stavo bene anche se avevo più di 50 chilometri di fuga solitaria nelle gambe in un percorso così. Finché ho avuto le comunicazioni sui distacchi ero tranquilla perché mi gestivo, ma ad un certo punto nessuno mi ha detto più nulla. Ho fatto un tratto senza sapere i distacchi e quando hanno ricominciato ad aggiornarmi la Van Vleuten era a 30” da me. Comunque al traguardo ero contentissima, perché avevo fatto una grande gara.

Mavi prima di lasciarti… sei un po’ pentita di aver iniziato solo nel 2015?

Non guardo indietro e non ci penso. Dai 7 ai 17 anni ho fatto pattinaggio artistico e poi ho mollato tutto senza un motivo. Diciamo che forse sarebbe stato meglio iniziare a correre in bici cinque anni prima.