Giro d’Abruzzo juniores. Successo oltre le previsioni

18.04.2024
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Era alla sua prima edizione e, svolgendosi praticamente in contemporanea con l’omonima gara riservata ai professionisti, è rimasto forse un po’ schiacciato nell’attenzione generale, ma il Giro dell’Abruzzo per juniores è stato un vero successo. Ha radunato praticamente tutti i migliori nomi del panorama nazionale della categoria e dato una scossa a tutto l’ambiente, perché finalmente anche i nostri ragazzi hanno potuto affrontare una corsa a tappe primaverile.

Tre erano le frazioni previste. Nella prima a Cepagatti c’è stato lo squillo di Alessio Magagnotti (Autozai Contri) che al primo anno poi si è ripetuto nella terza tappa dimostrando di essersi già più che ambientato nella nuova categoria. Nella seconda successo per Ludovico Mellano (Team Giorgi) che tutti alla vigilia dell’ultima tappa davano per vincitore finale, ma alla fine il gioco dei punti (la classifica vede addirittura 49 corridori accreditati tutti dello stesso tempo) ha premiato Diego Nembrini (Sc Cene), corridore di secondo anno che nelle corse a tappe sembra essere molto a suo agio, come gestione della fatica e della strategia su più giornate di gara.

Il podio finale, con Diego Nembrini fra Mellano e Montagner, tutti nel giro azzurro
Il podio finale, con Diego Nembrini fra Mellano e Montagner, tutti nel giro azzurro

La carenza di corse a tappe

Il Giro dell’Abruzzo era nato con l’intento di dare un’occasione ai corridori su più giornate, iniziare a metterli alla prova nell’ambito degli sforzi ripetuti. Pasquale Parmegiani della Parmegiani Management (che ha affiancato la Vomano Bike nell’allestimento della manifestazione) ha colto subito la palla al balzo per fornire loro la corsa ideale.

«Lo scorso anno il Settore tecnico della Federazione aveva sottolineato l’esigenza di aumentare le gare a tappe. Bisognava mettere i corridori italiani a livello di competitività più vicino a quelli stranieri, che svolgono gran parte della loro stagione proprio su queste prove. Era una bella opportunità così ci siamo fatti avanti. Poi nelle ultime settimane è saltata fuori la gara professionistica, nata in sostituzione del Giro di Sicilia. Così si è creata questa singolare concomitanza con addirittura la loro tappa finale contemporanea con la nostra iniziale, ma questo non ha inficiato la riuscita dell’evento».

Dopo il 2° posto al GP del Perdono, Magagnotti non ha perso tempo: 2 vittorie in Abruzzo…
Dopo il 2° posto al GP del Perdono, Magagnotti non ha perso tempo: 2 vittorie in Abruzzo…
Una gara che nasceva dal nulla, su che cosa avete puntato?

Noi ci siamo affidati prima di tutto sull’esperienza che abbiamo accumulato negli anni, poi abbiamo deciso di guardare non solamente all’aspetto tecnico, ma anche a una struttura organizzativa snella e che desse ai ragazzi la possibilità di guardare a questa gara anche come un’occasione per viverla insieme. Non è un caso se abbiamo scelto un’ampia location a Roseto degli Abruzzi dove tutti, fra corridori, staff dei team, giudici, organizzatori, si mangiava insieme, si socializzava e lo stesso dicasi per gli alberghi tutti in zona. E’ diventato così un vero happening che ha permesso a molti ragazzi di entrare ancor più nel vivo dell’attività.

Che impressione hai avuto del livello di gara?

Mi ha davvero colpito. Io un po’ di esperienza nel campo ce l’ho, sono stato a lungo diesse della Vini Fantini, ho occhio e la cosa che mi ha più sorpreso è che vanno forte tutti. Erano presenti team da ogni regione e sinceramente io ho visto tanta qualità sparsa un po’ dappertutto, dal Piemonte alla Sicilia. Questo è confortante, è un livello generale che fa ben sperare e fa capire che la strada intrapresa è quella giusta. Bisogna andare avanti con gare come la nostra.

Mellano con la vittoria del secondo giorno sembrava aver chiuso i giochi, poi è arrivata la beffa
Mellano con la vittoria del secondo giorno sembrava aver chiuso i giochi, poi è arrivata la beffa
Avete trovato pubblico?

Un’enormità, un bagno di folla assolutamente inatteso. Ad esempio a Cepagatti le scuole avevano chiuso prima per vedere il passaggio dei corridori. Certo, quello è un luogo dove il ciclismo ha una grande tradizione (è sede del Trofeo Matteotti, ndr), ma parliamo pur sempre di juniores, eppure c’era un calore popolare incredibile. Teniamo presente che il ciclismo crea sempre disagi a una città, per la circolazione urbana che giocoforza è interrotta a lungo, ma la cittadinanza di quei luoghi non si è minimamente lamentata.

Rivedresti qualcosa sul percorso?

Difficile a dirsi, credo che proprio il disegno del tracciato abbia favorito l’incertezza. Parliamoci chiaro, prima dell’ultima tappa erano almeno 50 quelli che potevano vincere il Giro. E’ vero, i profili erano abbastanza facili, ma la fatica c’è sempre. La selezione soprattutto nelle giovani categorie c’è comunque. Tanti in tutte e tre le tappe previste hanno provato azioni, è proprio che il livello era mediamente molto alto. Avevamo anche valutato di mettere gli abbuoni, ma alla fine incidono fino a un certo punto, sono i corridori che fanno la gara…

Il Giro d’Abruzzo ha mostrato un ottimo livello medio della categoria, ma anche poca selezione
Il Giro d’Abruzzo ha mostrato un ottimo livello medio della categoria, ma anche poca selezione
E ora?

Adesso siamo già al lavoro per riprogrammare la corsa nel 2025 e già abbiamo non solo le date, che verranno ufficializzate dalla Federazione, ma sappiamo già che aumenteremo di un giorno, portando la prova ad avere 4 tappe. Poi ci sarà anche un’altra sorpresa che stiamo già allestendo, per dare a questa categoria sempre di più. La strada intrapresa è quella giusta…