Valdobbiadene: le colline da scoprire, vigneto dopo vigneto

06.04.2022
5 min
Salva

Il verde delle colline di Col San Martino hanno fatto da cornice al 73­° Trofeo Piva. I territori da dove nasce il Prosecco Valdobbiadene DOCG, sono diventati patrimonio dell’Unesco nel 2019. La sigla DOCG (denominazione di origine controllata e garantita), raggiunta nel 2009 rappresenta la massima qualità per un vino italiano. Queste colline, a tratti impervie, racchiudono una storia ed una tradizione ineguagliabile che si può apprezzare solamente vivendole in prima persona.

Sulle colline si nota il tipico paesaggio a scacchiera dove vigneti e boschi si alternano in armonia
Sulle colline si nota il tipico paesaggio a scacchiera dove vigneti e boschi si alternano in armonia

Un delicato equilibrio

Quasi 19.000 ettari (18.967 per l’esattezza), dove uomo e natura hanno trovato un perfetto equilibrio, infatti, sono solamente 8.800 gli ettari coltivabili. Per mantenere intatta la qualità di questa produzione vinicola non è possibile aggiungerne altri. Una particolarità di questo territorio è la possibilità di poter pedalare lontani dal traffico in piena sicurezza, godendosi il paesaggio vigneto dopo vigneto. La tradizione la fa da padrona su queste colline e per ogni ettaro coltivato sono necessarie fino ad 800 ore di lavorazione, tutte interamente a mano. Per i viticoltori è impossibile poter usare mezzi meccanici a causa della pendenza su cui crescono le viti.

Un altro esempio di perfetta armonia tra uomo e natura è dato dal terrazzamento di questi territori, le viti non sono tenute in piedi dai classici muretti in pietra. La conformazione del territorio ha permesso di usare i “ciglioni”, facendo crescere i vigneti in modo parallelo e verticale rispetto alla pendenza del terreno. Grazie a queste accortezze, pedalando in quest’area, è possibile notare sui dorsi delle colline il classico paesaggio a “scacchiera” dove viti e boschi si alternano in completa armonia.

Il trofeo per il vincitore del Piva, sullo sfondo Alessandro Ballan e Mattia Pericin, sindaco di Farra di Soligo
Il trofeo per il vincitore del Piva, sullo sfondo Alessandro Ballan e Mattia Pericin, sindaco di Farra di Soligo

Scoprire il territorio

I paesaggi di queste colline sono tutti da scoprire e ce n’è per tutti i gusti. Le cantine sono numerose ed offrono degustazioni ed esperienze a contatto con il territorio. Nella nostra visita abbiamo avuto modo di scoprirne due. La prima è stata la Follador, nata nel 1769 conta più di 250 anni di storia e ben 9 generazioni di viticoltori. La seconda è la cantina Andreola, dove nella serata di sabato si è tenuta la presentazione del Trofeo Piva. Alla quale hanno partecipato il sindaco di Farra di Soligo (Mattia Perencin), l’assessore a cultura e turismo (Silvia Spadetto) ed Alessandro Ballan

Il campione del mondo a Varese 2008 ha tenuto a sottolineare come sia importante far scoprire il territorio ai turisti. «Da buon trevigiano – dice – sono sempre stato molto legato al mio territorio, per queste strade ho pedalato in allenamento praticamente tutti i giorni della mia carriera. Ora, con più tempo a disposizione mi godo molto di più il paesaggio e gli scorci che queste colline regalano. Con la Regione Veneto c’è la volontà di sviluppare anche qui la Bike Academy, sarà un modo di portare i turisti stranieri, e non solo, in bici alla scoperta del territorio».

Gli fa eco anche Valentina Favore, una delle organizzatrici di questo evento: «Con l’avvento delle e-bike e del gravel abbiamo modo di far scoprire le colline di Valdobbiadene ad un numero sempre maggiore di turisti. A Valdobbiadene è nata anche la prima strada dedicata al vino in Italia, nel 1966. Inoltre, ogni anno a fine maggio si tiene la mostra del Prosecco: un evento espositivo dove i viticoltori presentano i propri prodotti». 

Uomo e natura

Quello che si crea in queste colline tra uomo e natura è un binomio che negli anni ha ripreso vigore. Nel verde di questi vigneti si nascondono delle zone davvero caratteristiche. Una di queste è la collina Cartizze che gode di microclima ideale e di una costante esposizione al sole. Proprio qui, da questi rarissimi 106 ettari, nasce il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Superiore di Cartizze.

Un modo per godersi al massimo questa collina è scendere di sella davanti alla porta dell’Osteria senz’oste, fermandosi a degustare i prodotti locali. Si tratta di un casolare dove i turisti, ma soprattutto la gente del luogo, viene a passare una giornata immersi nella natura mangiando le prelibatezze della cucina territoriale. La particolarità? Non c’è il conto, ogni ospite a fine giornata lascerà un’offerta in una piccola cassa all’ingresso.

Arte e cultura

Per la crescita e lo sviluppo di questi paesi è stato fondamentale l’apporto che i monaci cistercensi hanno apportato nel XII secolo. La capacità di questi monaci di bonificare il territorio inizialmente paludoso ha permesso la crescita e lo sviluppo di piccole comunità. Nel paesi di Follina è ancora presente l’ultima abbazia cistercense presente in Veneto. Per gli appassionati, è possibile anche visitarla, rimanendo incantati dal chiostro e dalla chiesa, costruiti rispettivamente nel 1200 e nel 1300.

Nell’occasione dell’ultima visita della giornata di sabato 2 aprile abbiamo avuto modo di conoscere un vero e proprio artista di questo territorio: Valentino Mori. Lo scultore, incaricato di creare il trofeo per il vincitore del Piva, ci ha fatto entrare nel suo atelier. Una dedizione totale ed una passione immensa gli hanno permesso di affermarsi come uno dei migliori artisti del ferro.