Monte Carpegna: la palestra del Pirata aspetta la Tirreno

28.02.2022
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«Il Carpegna mi basta». Chi lo disse? Marco Pantani… Per lo scalatore di Cesenatico il Monte Carpegna, a cavallo tra la Romagna e le Marche, era il suo “Stelvio”, la sua palestra preferita. La salita più bella e più dura. Quella dove preparava le sue sfide e testava i suoi muscoli.

Il prossimo 12 marzo, lassù vi transiterà la corsa dei Due Mari, vale a dire la Tirreno-Adriatico. Evento che quest’anno per una grossa fetta sarà ospitato nella regione Marche.

Cicloturisti e pro’

Qui il cicloturismo ha un’incidenza sempre maggiore. Ci si punta molto. E anche il fatto di averne fatto testimonial un certo Vincenzo Nibali la dice lunga su questo intento delle Marche.

Il sindaco di Carpegna, Mirco Ruggeri, lo scorso sabato ha fatto gli onori di casa nel presentare la tappa che arriverà appunto a casa sua, la Apecchio-Carpegna, una frazione che è uno spaccato delle Marche. 

Questo borgo ducale è pronto a vestirsi a festa. La Tirreno è una grande opportunità per questa cittadina e per far conoscere al popolo del ciclismo il territorio del Montefeltro. Un territorio che può offrire molto a chi pedala.

E andiamo quindi a scoprirelo anche noi. Si tratta di una “fetta di terra” mossa come poche. Non ci sono picchi vertiginosi, ma neanche pianura. L’entroterra e l’Appennino da una parte (Ovest) e le colline che man mano degradano verso l’Adriatico dall’altra (Est): un dolce continuo saliscendi.

Marche Outodoor (il portale del cicloturismo della Regione) inserisce questa cima tra le sue proposte ufficiali. Qui paesaggio, natura e sport si fondono come in pochi altri luoghi d’Italia.

Salita feroce

Il Carpegna, come dicono proprio in Marche Outodorr, è: «Una salita feroce, senza sconti». Il traffico è sempre molto scarso, per non dire assente e nel weekend diventa una metà quasi di “pellegrinaggio” ciclistico.

E allora scopriamola questa scalata.

Si tratta di un’erta di 6 chilometri che arriva a 1.358 metri di quota. Si parte attacca fuori l’abitato di Carpegna (ad oltre 700 metri di quota) e da lì si sale. La prima parte è la meno ostica, anche se un chilometro al 7,2% di pendenza media non scherza. Poi le pendenze diventano da grimpeur puri. 

Per 5 chilometri solo in qualche breve tratto, solitamente negli ampi curvoni (come quello nella foto di apertura), si scende al di sotto del 10%, altrimenti si danza sempre sul 12%, con un paio di punte al 15%. Cinque chilometri possono sembrare pochi, ma con queste pendenze chi va in bici sa bene che non è proprio così.

Lungo la scalata, su asfalto e muretti, si susseguono le scritte che ricordano appunto il Pirata, Marco Pantani. La vegetazione va e viene, ma nel chilometro finale è alquanto fitta. Un Cippo, unilmonumento dedicato al re del Giro e del Tour 1998, indica la fine della salita.

E l’altro versante? E’ meno ostico (pendenze tra il 5% e il 7%), più regolare e anche più corto: 4,5 chilometri. Almeno se si prende in considerazione il tratto che percorrerà in discesa, chiaramente, la Tirreno-Adriatico. La corsa infatti arriverà fino al Passo della Cantoniera di Carpegna e da lì svolterà a sinistra prima di transitare sull’arrivo e di ripetere la scalata. 

Mentre sarebbe una salita ben più lunga se una volta giusti alla Cantoniera si svoltasse a destra e si attaccasse la salita da Ponte Baffoni, in fondo alla Val Marecchia. Si tratterebbe di una scalata di quasi 15 chilometri.

Sapori e cultura

Ma il territorio di Carpegna e del Montefeltro è anche altro. Marche Outdoor intende la sua regione come un grande giardino da scoprire, magari anche lasciandosi guidare dalle stagioni. L’inverno nella più bassa costa, l’autunno in collina, l’estate in montagna. Il Montefeltro va bene quasi sempre.

In ogni caso i percorsi selezionati da Marche Outdoor prevedono sempre strade secondarie a bassa percorrenza: un aspetto determinante a nostro avviso.

Nella zona del Montefeltro però occhio a non trascurare altri due aspetti: l’arte e la cucina. Castelli, rocche e borghi sono un invito per il cicloturista. Interessantissima è la Geoteca, un museo di fossili, proprio a Carpegna. Così come lo sono i piatti a base di tartufo, il formaggio di fossa o il prosciutto DOP di Carpegna.

Marche Outdoor