La gente chiede. Spesso fa ipotesi. La gente, certa gente, a volte farebbe bene a contare fino a dieci prima di parlare e scrivere. Il Team Bahrain Victorious ha giustamente costruito una cortina di rispetto e silenzio attorno a Sonny Colbrelli e non avrebbe senso cercare di ricostruire e fare ipotesi. Quello che tuttavia è molto interessante e potrebbe certamente riguardare più di qualcuno è l’impianto di un defibrillatore sul campione europeo. Ci eravamo abituati da poco al fatto che ad Elia Viviani fosse stato impiantato un chip sotto cute che registra la sua frequenza cardiaca dopo l’intervento di ablazione, ma il defibrillatore cambia le carte in tavola.
«A Padova – ha dichiarato il professor Romano, che l’aveva accolto nell’unità cardiologica dell’ospedale – l’atleta è stato sottoposto a una valutazione clinica, genetica e di imaging completa per identificare la causa dell’aritmia che ha portato all’arresto cardiaco e la terapia più appropriata. La decisione di impiantare un dispositivo salvavita è stata condivisa da Colbrelli che ha ricevuto un Icd sottocutaneo. Il dispositivo funziona per correggere il ritmo del cuore se è necessario in casi estremi».
Prima tappa del Catalunya a Sant Feliu de Guíxols: Colbrelli secondo dietro Matthews, poi il malore Ottimo l’intervento dell’ambulanza: Colbrelli è stato rianimato e portato in ospedale (immagini televisive)
Per capire meglio di cosa si tratti, ci siamo rivolti a Carmine Pizzi, Professore Associato Malattie dell’Apparato Cardiovascolare presso il Dipartimento di Medicina Specialistica dell’Università Alma Mater Studiorum di Bologna.
Professore, quando si mette un defibrillatore così?
Mi viene da pensare che possa trattarsi di una cardiomiopatia aritmogena, una patologia geneticamente determinata, che dà aritmie subventricolari. I ventricoli vanno a 200-300 battiti al minuto, il cuore non pompa più sangue al cervello, c’è lo svenimento e di conseguenza la rianimazione. Si tratta di una patologia soprattutto della razza bianca. E se come pare c’è stata una fibrillazione ventricolare, deve essere impiantato il defibrillatore.
Di cosa si tratta?
Non so quale abbiano utilizzato. Il più comune ha una batteria e un cervello elettronico, si impianta sotto cute appena sotto la clavicola (in apertura, nell’immagine Peace Medical Tourism, ndr), con elettrodi inseriti nell’atrio e nel ventricolo destri. In sostanza rileva le variazioni del ritmo cardiaco e le interpreta tramite un algoritmo. Riconosce il tipo di aritmia. Se questa passa subito, il defibrillatore non si attiva. Se non passa, allora inizia a dare i suoi impulsi elettrici, cercando di correggere il battito.
In quali casi si impianta?
Ci sono due diversi atteggiamenti terapeutici. Il primo, che riguarda Colbrelli alla luce dell’arresto cardiaco, si chiama in Prevenzione Secondaria e va messo per forza, per evitare che l’episodio si ripeta. Altrimenti si parla di Prevenzione Primaria. So che il soggetto ha una patologia che potrebbe portare a un arresto cardiaco o comunque a fibrillazioni, e allora cerco di prevederlo impiantando un ICD.
Le tipologie di defibrillatori da impianto sono diverse, il funzionamento è lo stesso Una batteria, un cervello elettronico e un algoritmo che decifra la fibrillazione quando arriva
Le tipologie di defibrillatori da impianto sono diverse, il funzionamento è lo stesso Una batteria, un cervello elettronico e un algoritmo che decifra la fibrillazione quando arriva
Lei ha parlato di cardiomiopatia aritmogena, possibile che nessuno se ne fosse accorto prima?
Chiaramente è un’ipotesi, il fatto che siano passati dal professor Romano di Padova, che proprio per questa casistica è un riferimento e ha molto studiato, lo fa pensare. E’ comunque una malattia subdola, la devi ricercare, altrimenti non la vedi. Qualche anno fa è stata la causa di morte di Davide Astori, il calciatore della Fiorentina. E’ possibile che in questo caso si sia manifestata per lo stress fisico e per la coincidenza di altri fattori, ma chiaramente bisognerebbe conoscere il caso.
Questo è un periodo in cui diversi atleti hanno avuto problemi col cuore, risolti spesso con ablazioni o periodi di riposo…
Se hanno avuto il Covid, può esserci un nesso. Il Covid favorisce l’insorgere di miocarditi, che formano delle cicatrici sul cuore. E in quei punti può nascere la fibrillazione.