BENIDORM (Spagna) – Si chiama Anna ed è un altro dei gregari di Tadej Pogacar per vincere la Sanremo, il meno conosciuto (in apertura foto Fizza/UAE Emirates). Lo racconta Jeroen Swart, responsabile della performance del UAE Team Emirates. «E’ un po’ scontrosa – spiega sorridendo il sudafricano – ma è incredibilmente straordinaria in quello che fa».
Anna è l’intelligenza artificiale che la squadra di Gianetti ha messo in campo grazie ad Analog, uno dei suoi partner. Analog è stato lanciato da G42 negli Emirati Arabi Uniti, mentre Presight è il ramo che si occupa dell’analisi dei dati e il loro sviluppo tramite l’intelligenza artificiale. Al momento si tratta di una fase di conoscenza e sviluppo, ma apre la porta su un futuro di simulazioni in cui le variabili fuori controllo saranno sempre meno a favore di un ciclismo forse anche troppo perfetto.
Di cosa si tratta?
Abbiamo intrapreso un piano per generare la nostra piattaforma dati e stiamo lavorando con i nostri partner negli Emirati Arabi Uniti già da anni. Ora si sta arrivando a fasi davvero fenomenali. Analog è stato il nostro partner per fare un ulteriore passo avanti. Ora abbiamo capacità di intelligenza artificiale estremamente interessanti.
Di cosa parliamo?
Abbiamo a disposizione tutti i dati dei ciclisti da tutti i loro dispositivi, da Wahoo a qualunque altra piattaforma, raccogliamo i nostri dati sulla prestazione, i dati sul sonno, le misurazioni sul loro benessere, tutto va in un unico set di informazioni. E la qualità dei dati è davvero robusta, perché questo è il punto di partenza con l’intelligenza artificiale. Se si inseriscono dati fasulli, non serve a niente. E ora grazie a queste informazioni così precise, abbiamo la possibilità di chiedere alla AI delle intuizioni e lei ce le sta restituendo e ci sta dando soluzioni davvero uniche. Una delle cose che possiamo fare è avere un sistema di grafici intelligenti in cui puoi semplicemente parlare con lei.
In che modo?
La parte più difficile ora è pensare a cosa chiedere, perché stiamo ricevendo le risposte, ma dobbiamo sapere quali sono le domande giuste. Domande uniche che non sono necessariamente le più ovvie. Quindi questo è davvero ciò che dobbiamo fare ora, perché ne abbiamo la capacità.
Ci fa un esempio?
Quando eravamo ad Abu Dhabi in ottobre, presso la sede di Analog, hanno preso i visori 3D Apple, e in quelli c’è una realtà virtuale: una realtà alterata, in pratica. Non chiedetemi come, ma tramite il loro server sono in grado di collegare più set in cui tutti vedono la stessa cosa. Nell’esempio che abbiamo fatto quel giorno, abbiamo tirato fuori il profilo 3D della 18ª tappa del Tour (quella di Barcelonette, vinta da Campenaerts su Vercher e Kwiatkowski dopo una lunga fuga, ndr). Abbiamo chiesto Anna di mostrarci come si è svolta la gara, con piccoli ciclisti in miniatura 3D e di raccontarci le storie chiave della giornata, concentrandoci in particolare su Tadej. L’intelligenza artificiale ha i suoi dati di quel giorno e dei giorni precedenti e sa come si è svolta la gara.
E cosa è venuto fuori?
Si ottiene una narrazione che poi inizia a dare intuizioni che non abbiamo necessariamente colto mentre la guardavamo in TV o dall’auto o guardando i dati sul software che usiamo abitualmente. Anna può farlo in un minuto e in qualsiasi lingua, le capacità sono pazzesche. E’ la direzione che stiamo seguendo in questo momento e siamo sul punto che l’esperienza virtuale possa avere un’applicazione pratica.
Che cosa manca?
Dobbiamo capire come utilizzare al meglio questa tecnologia e dove ottenere i benefici. E’ un’area molto importante su cui stiamo lavorando. Se le chiederemo come vincere la Milano-Sanremo? Chiaramente sì, ma ovviamente non vi darò la risposta. Forse Anna la darà a noi.
Crede che questa sia un’applicazione dell’intelligenza artificiale che si diffonderà nello sport?
Penso che sia un elemento su cui tutti devono cercare di investire. E penso anche che siamo davvero fortunati in quanto abbiamo partner e risorse che già da quattro anni si concentrano sull’intelligenza artificiale negli Emirati Arabi Uniti.