Coach Mattiussi su Olivo: il motore e il perché della rinuncia al cx

18.01.2022
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Bryan Olivo resta l’argomento del momento a quanto pare. Il talento friulano è stato più volte chiamato in causa, soprattutto per il fatto che quest’anno non ha corso nel cross dove sembrava essere un predestinato dopo la conquista del tricolore juniores della passata stagione. Bryan è passato al CTF e tra i suoi preparatori c’è anche Alessio Mattiussi (i due sono insieme nella foto di apertura).

Alessio segue Bryan già da un po’, in quanto lo stesso team di Roberto Bressan aveva posto l’attenzione sul ragazzo, lui pertanto potrà darci delle indicazioni concrete da un punto di vista tecnico. Che motore ha? È tagliato per la strada? Oppure può fare molto bene anche su pista e nel cross?

Si dice che sia fortissimo per la strada, forte per la pista e per assurdo meno portato per il ciclocross. Proprio da questi “dubbi” partiamo con Mattiussi.

Bryan Olivo, campionati europei juniores, 2020
Bryan Olivo, classe 2003, nei campionati europei juniores 2020
Bryan Olivo, campionati europei juniores, 2020
Bryan Olivo, classe 2003, nei campionati europei juniores 2020
Alessio, abbiamo visto Olivo impegnato in questi anni su più fronti. Qual è secondo te quello dove potrà fare meglio?

Bryan per tanti anni ha corso nel cross e nella strada, dall’anno scorso ha provato anche la pista. La sua vecchia squadra, l’UC Pordenone, giustamente gli ha fatto provare più discipline e forse lui è uno degli atleti più multidisciplinari che abbiamo. Su strada si è mostrato molto generoso, ha corso spesso all’attacco. Ma io sono convinto che con le sue qualità di endurance tra i dilettanti possa fare ancora meglio, perché negli juniores le gare sono più brevi, il modo di correre è più “intermittente”. Anche se quell’argento ai mondiali su pista conta abbastanza.

Come mai non è stato fatto gareggiare nel cross?

Non volevamo appesantirlo troppo. Ricordiamoci che lui adesso è un primo anno. I ragazzi hanno anche la scuola e mettere troppa carne al fuoco può essere controproducente. Noi vogliamo dargli tempo. Non è detto poi che il prossimo anno qualche gara di cross non possa farla, chiaramente programmandola a dovere.

Che caratteristiche ha il motore di Olivo?

È un corridore molto endurance, ripeto, ma analizzando i suoi dati nell’inseguimento, quindi in quei 4′ circa, si è visto che può andare molto forte anche sotto questo punto di vista, anche pensando alla sparata. Di sicuro non è un ragazzo superveloce e neanche uno scalatore. Però in salita si difende bene. Io lo definirei un passista-scalatore.

Quanto è alto e quanto pesa?

È alto 1,80 metri per 66,5 chili.

Bryan Olivo impegnato in pista con ancora la maglia dell’UC Pordenone (foto Instagram – AT Photographyy)
Bryan Olivo impegnato in pista con ancora la maglia dell’UC Pordenone (foto Instagram – AT Photographyy)
In pratica l’identikit perfetto che cerca Pontoni!

In effetti fisicamente è cresciuto molto quest’anno. Negli ultimi tre anni ha avuto un grande sviluppo, ma sono certo che trarrà grandi benefici da questo inverno. Non ha fatto il cross, è vero, ma ha lavorato molto sulla base aerobica e anche in palestra.

Prima, Alessio, hai parlato di endurance, ma come fai a capire che sono queste le sue qualità migliori?

Come preparatore il potenziometro è la nostra fonte di dati principale. Dati che assumiamo in modo costante, anche in gara, cosa che fino a qualche anno fa non era possibile. E altri strumenti ci consentono di incamerarne altri, penso per esempio alla pressione o alle pulsazioni prese al mattino. Più dati abbiamo e meglio è per il futuro. Oggi moltissimi juniores utilizzano il potenziometro, a volte anche troppo, però questo permette di verificare la crescita dell’atleta e i suoi miglioramenti. Come lo vediamo: analizzando la sua curva di potenza. Da questa emergono pregi e difetti.

E come si comporta in questo caso la curva di Olivo?

Capiamo che sia portato per l’endurance perché dopo un certo periodo di sforzo la sua curva non va mai in picchiata. Se a questo aggiungiamo che sui 10 secondi non ha valori altissimi, possiamo dedurre che sia più portato per gli sforzi prolungati.

Quindi ha ragione Bressan: in teoria nel cross non servono queste attitudini di endurance, o quantomeno non sono quelle che ti fanno emergere a livelli mondiali… Ma torniamo a noi, Alessio: tu che Olivo lo conosci già da un po’ cosa gli piace di più?

Devo dire che la prestazione in pista lo ha colpito parecchio. Bryan è cresciuto nel cross e di certo questo gli è rimasto nel cuore, però si è fidato del nostro giudizio e non ha avuto ripensamenti. Con il campionato italiano a Variano in casa, magari un pensiero ce lo ha fatto, ma è anche consapevole che adesso sta entrando nel mondo vero del ciclismo. Noi del Team Friuli, come sapete, facciamo spesso delle competizioni all’estero ed è quello il mondo che dovrà affrontare.

Lo scorso anno il corridore di Fiume Veneto ha vinto il tricolore juniores nel cross (foto Roberto Ferrante)
Lo scorso anno il corridore di Fiume Veneto ha vinto il tricolore juniores nel cross (foto Roberto Ferrante)
Che Olivo vedremo in questo 2022?

Adesso Bryan è in Spagna con il team, l’idea è quella di partire bene, di farsi vedere subito. Come ho già detto, non dobbiamo dimenticare che si tratta di un ragazzo di primo anno, che deve ancora completare la sua crescita e che ha anche la scuola, cosa che per noi è importante. Lo vedremo all’attacco. E dopo la scuola lo vedremo ancora di più. Al CTF abbiamo l’idea di fargli fare qualche corsa a tappe… una volta finita la scuola.

Bryan è cresciuto, questo vi ha fatto rivedere anche la sua posizione in bici? E lo avete ottimizzato per la strada in qualche modo?

Sì, da quando lo abbiamo preso sotto la nostra ala, in parallelo alla preparazione, c’è stata la sua messa in bici. Certamente qualche accortezza nel passaggio dal cross alla strada c’è stata, penso alla posizione un po’ più aerodinamica. Però il lavoro con lui è stato costante: tre volte l’anno lo vedevamo e tre volte l’anno adeguavamo le misure alla sua crescita.

Olivo forte su strada e su pista: vedi delle analogie con Jonathan Milan?

Jonathan è Jonathan! Lui è diventato campione olimpico ed è ancora giovanissimo. Va detto che anche Jonathan è emerso alla fine del primo anno da dilettante ed è esploso durante il secondo. Da juniores ha vinto “poco”…  e chi lo sa!