ROSA’ – Ursus ha presentato ufficialmente la nuova Countach, ovvero la ruota gravel ad alte prestazioni, con un cerchio in carbonio hookless ed il rinnovato mozzo RD52.
Solida, come vuole il DNA Ursus, ma anche versatile e gratificante in fatto di estetica. Per contestualizzare meglio le nuove Countach abbiamo chiesto anche a Marco Giacomin, Product Manager di Ursus.


Quale è stata e quale è la parte più complicata quando c’è da sviluppare una ruota?
Di sicuro i cuscinetti, che è anche un componente di acquisto per tutti i brand. I cuscinetti non vengono prodotti all’interno delle aziende che fanno le ruote. Cosa diversa invece è il mozzo, che in Ursus produciamo partendo da zero. Ecco che i cuscinetti si devono interfacciare in modo ottimale con il mozzo per garantire una performance ottimale. E poi il concept della ruota, se questa vuole essere prima di tutto leggera, oppure veloce, o magari versatile: un importante fattore che ci serve per posizionare correttamente il prodotto all’interno di un mercato non semplice da affrontare.
E’ più difficile fare una ruota gravel oppure una da strada?
La super specializzazione a tutti i livelli non facilità lo sviluppo e la produzione, di qualsiasi ruota si parli. Il lavoro che c’è dietro le quinte è enorme. Probabilmente, oggi è più difficile fare una buona ruota gravel, non fosse altro perché la categoria è nata da poco ed è protagonista di una veloce fase di evoluzione.


Per la Countach avete optato per i cerchi hookless. Il motivo?
Hookless perché è adeguato all’utilizzo con pressioni di gonfiagggio contenute e nelle varie fasi di test ci ha dimostrato una tenuta eccellente, ma anche ottime qualità tecniche. Cosa diversa sono le ruote strada, dove anche per il futuro manterremo il disegno mini-hook tubeless per l’ingaggio dello pneumatico.






Countach, come sono fatte
Anche la Countach è stata portata e analizzata all’interno della galleria del vento di Silverstone, come buona parte delle ruote road Ursus di ultima generazione. E’ stata sviluppata per interfacciarsi al meglio con pneumatici dai 30 millimetri in su. Ha un valore alla bilancia dichiarato di, 715 grammi e 830 grammi, rispettivamente per anteriore e posteriore.
Il cerchio è in carbonio, con un’altezza di 35,2 millimetri, una larghezza totale di 32 e un canale interno di 23 millimetri. Necessita del nastro tubeless. I fori che permettono di accedere al dado di contrasto per i nipples si ottengono tramite estrusione.
I nipples sono esterni e autobloccanti, per facilitare eventuali operazioni di manutenzione e sostituzione. I raggi sono dei profilati in acciaio (Sapim CX), 24 per la ruota anteriore e posteriore. Hanno una tensionatura differenziata che lascia spazio anche ad eventuali personalizzazioni (un valore aggiunto non trascurabile, che conferma la bontà progettuale, la cura del prodotto e che non tutti sono in grado di offrire). Questa sfaccettatura tecnica rende la Countach sfruttabile anche in situazioni diverse al gravel puro. Ad esempio su una gara con il pavé.


Nuovo mozzo Ursus RD52
Si basa sul disegno e sugli ingombri del precedente RD50, con una piccola modifica al meccanismo interno. E’ completamente in alluminio e ottenuto con una lavorazione CNC. Ha delle flange con un’altezza differenziata, 39 millimetri per quello davanti, 39 e 47,5 millimetri per quello dietro (differenti tra il lato dei pignoni e quelli libero).
E’ montato a pressione, con l’obiettivo di semplificare al massimo la pulizia e la manutenzione. La ruota libera ha tre cricchetti che ingaggiano su una ruota dentata, interna al mozzo (30 denti), il tutto con un’angolazione di 12°. Traducendo: il meccanismo è molto veloce e lascia degli spazi vuoti minimi, ma al tempo stesso non manda in crisi la meccanica, anche nell’ottica di offrire un prodotto robusto e longevo. Il prezzo di listino è di 1.600 euro. Le Countach saranno disponibili a partire da gennaio 2024.