TREVISO – DNA Pinarello, nel disegno e nello sviluppo del progetto. La nuova Dogma X completa la categoria delle bici endurance e non lo fa in modo banale, in pieno stile Pinarello.
L’impatto estetico è quello che caratterizza l’ultima generazione dei modelli del brand, ma ci sono delle soluzioni tecniche destinate a cambiare il design di una bici che possiamo categorizzare anche come all-terrain. Entriamo nel dettaglio della nuova Dogma X.
La rivoluzione X-Stays
«Dobbiamo considerare che questa nuova bici – spiega Massimo Polognato, R&D Manager road di Pinarello – è parte della famiglia Dogma, quindi abbiamo un prodotto al top per quanto riguarda le prestazioni, le tecnologie applicate e tutto quello che concerne lo sviluppo. Non ci sono compromessi in questo progetto endurance. La sezione iconica della nuova Pinarello è sicuramente il punto di inserzione degli obliqui al piantone, una parte che ci ha creato non pochi mal di testa per il suo sviluppo e ottimizzazione. Il risultato che abbiamo ottenuto è eccellente.
«X-Stays – continua Polognato – è il risultato anche di una collaborazione molto stretta tra noi e Torayca che produce la fibra di carbonio. Abbiamo provato diverse soluzioni prima di giungere a questa che è integrata nella Dogma X. Il ponticello a X non è applicato in un secondo momento, non è incollato o fasciato, la Dogma X nasce così come la vediamo».
Come è fatta la nuova Dogma X
Utilizza la fibra Toray T1100 con finitura 1K (peso dichiarato del telaio per la taglia 53: 950 grammi). Anche la forcella (anch’essa completamente asimmetrica: 400 grammi di peso) è completamente in carbonio, utilizza la stessa costruzione della sorella Dogma F, ma con una rake maggiore e un’altezza maggiorata nella zona della testa, questo per permettere il passaggio di gomme più grandi. Supporta pneumatici fino a 35 millimetri di sezione.
La scatola del movimento centrale è la “classica” Pinarello, con una larghezza di 70 millimetri, filettatura con passo italiano e calotte esterne del movimento centrale. Appena sopra la base del bottom bracket è previsto l’alloggio della batteria Di2 in caso utilizzo della trasmissione Shimano.
Il reggisella è il medesimo utilizzato per la Dogma F, per materiali e forme. Il blocchetto del reggisella è integrato nella tubazione orizzontale con il clamp di chiusura in titanio e stampato 3D.
Il manubrio integrato Most Talon Ultra è ergonomico e contribuisce alla rigidità e stabilità dell’avantreno.
Il manubrio integrato Most Talon Ultra è ergonomico e contribuisce alla rigidità e stabilità dell’avantreno.
Più alta e corta della Dogma F
A parità di taglia la nuova Pinarello Dogma X è più corta di 3,9 millimetri e più alta di 15,4. Questa soluzione permette anche di limitare l’utilizzo degli spessori tra stem e serie sterzo. E’ comunque necessario considerare che ci troviamo di fronte ad un prodotto che nasce con un DNA Dogma, quindi anche in termini di sviluppo delle taglie non è stato considerato un eccessivo allungamento delle tubazioni. L’esempio lampante arriva dalla taglia 53, che ha un profilato dello sterzo alto 138 millimetri, ben al di sotto della media della categoria endurance. Sono previste 11 taglie, dalla 43 alla 62.
A catalogo sono previsti 4 allestimenti, tutti top level. Due hanno alla base la trasmissione Shimano Dura Ace (con o senza power meter e ruote Princeton oppure DT Swiss ERC), uno il pacchetto Sram Red AXS e ruote Princeton Grit 4540, il quarto ha il nuovo Campagnolo Wireless e ruote Bora WTO 33.
Le colorazioni previste dal listino sono 4, ma la nuova Pinarello Dogma X è configurabile anche con la piattaforma MyWay. Il range di prezzo varia tra i 14.300 e 15.950 euro, ma è disponibile anche il framset a 6.080 euro di listino.
Le primissime impressioni
Poco meno di 50 chilometri e poco più di 800 metri di dislivello positivo, sono un antipasto. Per snocciolare e poter descrivere in maniera adeguata le sensazioni che trasmette una bicicletta sono necessarie più ore, più chilometri e un dislivello maggiore. Però, quello che ci ha colpito fin dai primi metri è la rigidità dell’avantreno, tostissimo. In parte accostabile alla Dogma F (non è uguale) e questo ci è piaciuto parecchio, tanta sostanza e pochi fronzoli. E permetteteci la considerazione, il manubrio integrato Most Talon Ultra è tanta roba, perché è ergonomico e contribuisce alla rigidità e stabilità dell’avantreno.
La sezione posteriore è più morbida, a tratti elastica e accompagna parecchio (noi l’abbiamo usata con tubeless da 32). E poi la stabilità della nuova Pinarello Dogma X, anche su tratti di strada bianca che abbiamo percorso dopo un temporale.