La voglia di esplorare nuovi orizzonti appartiene a tutti noi. All’Italian Bike Festival chiusosi quasi una settimana fa, il bikepacking si è preso il suo palcoscenico cavalcando nuovi telai gravel ed e-bike per l’offroad. Givi Bike ne è l’esempio con una linea completamente dedicata alla voglia di viaggiare in modo sicuro, comodo, portando con sé tutto il necessario.
La linea dedicata a questo ambito è la Adventure, incentrata proprio su questa volontà di viaggiare in sella alla propria bici, che sia gravel, Mtb o una bici da corsa audace. All’autodromo di Misano l’azienda italiana ha portato quattro nuovissimi prodotti in esclusiva: una borsa da telaio, una da forcella, una da sottosella e infine un piccolo porta oggetti da installare direttamente su tubo orizzontale della bici. A spiegarcele è stato proprio Denis Vaccari, Product Manager di Givi.
Obiettivo facilità
La prima borsa che ci viene illustrata è proprio la borsa da telaio compatta e sicura. «E’ una borsa – spiega Vaccari – che rispecchia la linea Adventure anche se piccola da 1.5 litri. 100% nylon Ripstop da 420 denari, completamente elettrosaldato.
«E’ un borsellino da accessori. Il sistema di chiusura è con Flip Lock quindi anti apertura accidentale. Si può installare sia con le viti da portaborracce sia con le cinghie che sono incluse nel kit. Poi c’è una cinghia che serve per fissarla al canotto del manubrio».
Tutto quello che occorre
La più utilizzata da tutti, non solo nell’ambito delle lunghe escursioni, è la borsa da telaio. «La nuova borsa – dice Vaccari – da 3.5 litri, è una borsa frame. Sempre in nylon Ripstop, da 420 denari. E’ dotata chiaramente di doppio scompartimento con una tasca completamente impermeabile in modo tale da avere un alloggio ancora più protettivo nel caso si abbiamo oggetti preziosi da conservare.
«L’installazione avviene tramite le cinghie che si possono regolare in base alla geometria della bici, posizionandosi nel triangolo interno. Sopra e sotto ci sono degli inserti che evitano che il tutto vada a strisciare sul telaio rovinandolo».
Per andare ovunque
Una delle innovazioni che più sono saltate all’occhio vendendo lo stand Givi, sono proprio le borse da forcella. Versatili e sicure sembrano essere un alloggio ben ideato per trasportare tutto il necessario per il viaggio.
« La nuova borsa – ci illustra Vaccari – da 3.5 litri, è dotata di un nuovo attacco Givi per essere installata sia dove c’è la predisposizione, sia in forcelle che non dispongono dell’alloggio. La borsa si monta molto facilmente perché si innesta con l’aggancio rapido in sede. La borsa si chiude con sistema roll top e con una cinghia di sicurezza regolabile».
«La borsa da forcella non è una borsa così comune. Abbiamo deciso di progettarla per essere compatibile con tutte le sezioni possibili. Dalle forcelle più sottili delle gravel a quelle ammortizzate con diametri ben più rilevanti delle Mtb. In particolare la chiusura a cinghia, dispone di passaggi del cinturino come negli orologi. In questo caso la gomma va a contatto con la forcella e riesce ad avere un grip immediato.
«Abbiamo scelto una gomma grippante e l’abbiamo applicata sia sulla cinghia sia sull’attacco maschio. Tutte le vibrazioni e le sconnessioni quindi non vanno a dare fastidio in nessun modo alle borse».
Sicura e spaziosa
Per finire le proposte rivolte all’escursionismo su due ruote, la linea Adventure vede entrare in gamma una versione aggiornata della borsa sottosella, ancora più sicura e spaziosa.
«Una borsa sottosella con inserimento e aggancio semplice. E’ la nuova borsa da 4.5 litri in massima estensione. Porta oggetti ma anche porta indumenti compatti come magari può essere un antiacqua. C’è la possibilità di installare una luce supplementare grazie alle predisposizioni. Un inserto reflex posteriore permette di essere comunque ben visibili riflettendo le luci direttamente sulla borsa».
«La particolarità di questa borsa è l’attacco rapido sotto il rail della sella molto facile e veloce. L’attacco ha la possibilità di essere installato in entrambi i lati. Una faccia da l’opzione di installarlo maggiormente inclinato mentre l’altra modalità la mantiene più parallela al terreno. Questi due differenti modi aiutano a limitare lo spostamento del carro della sella in fase di montaggio adattandolo alle proprie esigenze».