Il Garmin Edge 1040 Solar non è solo un nuovo bike device gps, ma è un dispositivo che dà ufficialmente il via ad una nuova generazioni di prodotti. Ci sono tante funzioni e alcune di queste sono un ulteriore passo in avanti nella gestione dei dati relativi alla performance.
I profili delle attività sono customizzabili tramite la app Garmin, direttamente dallo smartphone e gli stessi profili vengono ripresi dai dispositivi Garmin personali già inseriti nell’account. Cambia la struttura dell’aggancio al supporto, che ora è in alluminio e poi c’è una enorme autonomia del dispositivo. Entriamo nel dettaglio.
Edge 1040 Solar sfrutta la luce
Il suffisso Solar ben identifica questo nuovo dispositivo dell’azienda canadese e proprio la funzione che sfrutta l’energia solare è solo l’apice di un prodotto con tante conferme, molte novità e davvero intuitivo. Lo schermo (PowerGlass) touchscreen dell’Edge 1040 è una sorta di pannello di accumulo che porta ad avere una capacità fino a 100 ore di utilizzo in modalità save o di risparmio energetico (utilizzando questa modalità in condizioni di luce intensa, si prolunga l’autonomia di 42 minuti ogni ora), fino a 45 ore nel caso di un impiego intenso al massimo delle potenzialità.
Power Guide, funzione interessante
Grazie all’insieme dei dati offerti e alla facilità di lettura, ma anche di interpretazione della funzione, Garmin Edge 1040 integra una sorta di preparatore e direttore sportivo. La funzione, previa impostazione dei dati di base corretti, permette di sfruttare e adattare la performance in base al percorso, gestendo al tempo stesso lo sforzo. Quale può essere il vantaggio? Si possono sfruttare al meglio i numeri a favore della prestazione, facendoli collimare con le sensazioni del corpo e con la reale condizione fisica. Vogliamo considerare questa funzione come un suggeritore? Sì è così e si riduce il rischio di dare merito “solo” alle cifre.
Anche la funzione Stamina
Possiamo categorizzare questa funzione come una sorta di carico interno e specifico del nostro organismo, capace di monitorare in tempo reale il livello di stanchezza. Stamina è di fatto un altro strumento che ha l’obiettivo di minimizzare il rischio di sovraccarichi di lavoro e overtraining.
Schermo touch e tre pulsanti integrati
Il classico pulsante laterale in alto a sinistra, per accensione e spegnimento è accompagnato da due bottoni alla base del device. Il primo a sinistra ha il compito principale di dare il “LAP” durante la seduta di training specifico, il secondo (a destra) è utile per azionare manualmente lo start dell’attività.
La porta di ricarica del cavo è centrale, in mezzo a questi due pulsanti (non è sotto la scocca) e adotta il cavo del tipo USB-C.
L’ecosistema Garmin si amplia
Se dovessimo elencare tutte le funzioni e le migliorie del Garmin Edge 1040 Solar, non basterebbe un solo articolo. Qui entra in gioco quello che chiamiamo l’ecosistema Garmin, che oltre al dispositivo comprende i sensori esterni: power meter, Varia Radar, Garmin app e sensori cardio e tutti quei dispositivi collegabili in Ant+, con tutte quelle funzioni che arrivano anche dal passato. E poi c’è tutto quello che riguarda la navigazione e la precisione delle mappe, aggiornate costantemente.
I numeri del nuovo Edge
Ha un peso dichiarato di 133 grammi con uno schermo di 3,5”. E’ alto poco meno di 12 centimetri per una larghezza di 5,9 centimetri. Lo spessore totale è di 2 centimetri. Il prezzo di listino è di 749,99 euro e comprende il supporto/staffa road classico, uno specifico per l’off-road (adatto anche al gravel). E’ disponibile anche una versione “non Solar” ad un prezzo di 599,99 euro (quella Bundle con sensore di velocità, fascia cardio e cadenza ha un prezzo di 699,99 euro).
Parola a Ross Stirling
Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il responsabile del reparto ricerca e sviluppo di Garmin, Ross Stirling.
Per quello che concerne lo sviluppo del prodotto quale è il passaggio più complicato?
Tecnicamente non esiste un passaggio più complicato di un altro. Uno dei fattori più importanti è ascoltare e capire le esigenze dell’utenza, creare dei prodotti in grado di fornire sempre più informazioni, ma al tempo stesso facili da usare. Un sistema nella sua totalità e complessità deve essere intuitivo e fruibile. L’impegno di Garmin è anche questo e credo che l’Edge 1040 è anche questo.
Ci sono ulteriori margini di sviluppo nella categoria dei bike device, oppure stiamo raggiungendo l’apice?
Lo sviluppo di un device non è solo una questione di tecnologie, ma è anche di opportunità. Non credo che abbiamo raggiunto l’apice dello sviluppo, semplicemente perché le necessità dell’utilizzatore cambiano in continuazione e i processi di ricerca e sviluppo si adattano proprio alle richieste dell’utente.
Il ciclismo è diventato un mondo di numeri, non credi che questo fattore possa diventare un limite?
No, i numeri non sono un limite e la dimostrazione arriva anche da una serie di nuovi utenti che il ciclismo ha abbracciato nell’era del Covid e post pandemia. Di sicuro il ciclismo e la bicicletta sono un esempio di quanto la tecnologia è entrata nello sport e abbia cambiato il modo di muoversi, allenarsi e performare. Se i numeri usati nello sport sono una cosa relativamente nuova per le generazioni più anziane, dobbiamo pensare che saranno la normalità per quelle future.