La Ursus Countach è una di quelle ruote che ci piace definire come una ruota prestazionale da strada, mascherata per l’utilizzo gravel. La nuova Countach fa della rigidità complessiva uno dei suoi cardini.
Il cerchio è tutto in carbonio con il canale interno hookless, con i bordi pieni e sostanziosi. La raggiatura è a nostro parere uno dei punti di forza che influiscono su rigidità, reattività e quell’efficienza aerodinamica che non guasta. Entriamo nel dettaglio del test.


Ursus Countach, per le gomme larghe
Più le utilizziamo e più ci orientiamo a pensare che la Countach sia una sorta di ruota all’round. Con tutta probabilità nasce per un gravel competitivo e corsaiolo, dove conta il giusto rapporto tra il peso/resa tecnica/affidabilità e anche la robustezza. In realtà ci confrontiamo con un sistema scorrevole e capace di interfacciarsi al meglio anche con pneumatici stradali da 32 millimetri di sezione. Questo fattore la posiziona in quel segmento di prodotti che, opportunamente configurati con le bici endurance più moderne, gratifica anche se portato nei contesti stradali “scassati”. Ad esempio strade secondare abbandonate, ciottolati e pavè, strade bianche battute.
Rimanendo in ambito off-road/gravel è il gravel veloce e con dislivello il suo pane, dove una buona tecnica nella guida del mezzo collima con una rigidità (elevata) delle due ruote, anteriore e posteriore, aspetto che obbliga a gestire le pressioni e le tipologie di pneumatici (meglio tubeless da 38/40 usati a pressioni medie e basse). A nostro parere, per una ruota dall’elevata caratura tecnica (come lo è la Contach) si dovrebbe prevedere il montaggio di fabbrica del tubeless tape.




Sembra una ruota più alta
In alcuni frangenti sembra di avere in dotazione una ruota con un cerchio più alto, da 40 millimetri e oltre. Perché è veloce quando la si fa correre e perdona poco o nulla nella fase ammortizzante. La Countach è una ruota “secca” e diretta, una ruota che ti fa sentire la consistenza del terreno. La raggiatura è di quelle toste, per tensione e tipologia di profilato (Sapim in acciaio a testa dritta trattato al carbonio). I nipples sono esterni al cerchio, ma quello che influisce, al pari dei raggi, sono i punti di ancoraggio ai mozzi. Sono un blocco unico con il corpo del mozzo in alluminio.
Ma un cerchio da 35 millimetri ha dei grossi vantaggi. Ad esempio si rilancia con maggiore facilità alle andature più basse, ad esempio in salita e nei cambi di ritmo, oppure nei rilanci perentori in fase di sprint tenendo ben presente le gomme “cioccione” e le pressioni relativamente basse.










Semplice nella manutenzione
Countach è sicuramente un pacchetto ruota brioso, nonostante questo non è difficile da guidare. Difficilmente perde la traiettoria, tutt’altro. Non “sbacchetta” quando prende un colpo proibito che fa perdere la linea giusta, anche se la posteriore smorza ben poco a prescindere dalla tipologia di pneumatico e pressione. Countach è una ruota da agonista senza tanti fronzoli.
In caso di manutenzione, pulizia e controlli di fino non è necessario essere degli ingegneri. Il corpetto posteriore della ruota libera è inserito a pressione e si toglie con un semplice gesto, per un ingrassaggio facilitato. Così anche per il mozzo anteriore, che ha dei cuscinetti classici messi in sede senza viti o blocchi particolari. Inoltre, le dimensioni dei cuscinetti sono standard.


Inserto oppure no?
L’utilizzo dell’inserto è sempre piuttosto soggettivo, ma a prescindere dalla soggettività l’utilizzo di un prodotto run-flat modifica in modo sostanziale il comportamento dello pneumatico e di conseguenza del cerchio. Dal canto nostro appoggiamo in modo deciso l’utilizzo di un inserto in un cerchio hookless.
Al di la della bontà construttiva delle ruote Ursus, un run-flat con una consistenza elevata protegge i bordi in carbonio in caso di foratura e perdita di pressione (evita di criccare il carbonio) e influisce in modo positivo sulla tenuta del tallone dello pneumatico, stabilizzandolo al cerchio.


In conclusione
Considerando la qualità (pessima) delle strade attuali, con asfalti spesso ai limiti della percorribilità, una ruota come la Ursus Countach può essere il compromesso perfetto e una soluzione che permette di unire l’utilizzo stradale e quello gravel.
Tecnicamente si tratta di un prodotto rivolto ad un all-round impegnativo ed un’utenza alla quale piace un sistema performante, prestazionale e una ruota rigida. Il cerchio mediamente basso (considerando i canoni attuali dei cerchi sempre più alti), ma largo (32 millimetri esterno/esterno) offre stabilità e capacità di abbinarsi a diverse tipologie di pneumatici, tassellati o meno.