ReArtù, azienda romagnola, è sempre all’avanguardia e in continua fase di ricerca e sperimentazione. E lo è sia per quanto riguarda l’abbigliamento tecnico, non solo relativo al ciclismo, che per gli altri sport come il pattinaggio di velocità.
La scorsa volta avevamo provato un body innovativo, adesso abbiamo provato un pantalocino che è un prototipo. E possiamo già anticipare che si tratta di una “fascia” in cui spicca senza dubbio il comfort.
Pantaloncino monoblocco
Questo pantaloncino è un capo in fase di sviluppo. Ci sono vari tester prescelti, ciclisti di livello, che ogni giorno macinano chilometri per metterlo sotto torchio.
«Si tratta di una salopette corta “monoblocco” – spiega Paolo Castellucci, patron di ReArtù – nel senso che dalla cima delle bretelle alla parte bassa del gambale si tratta di un pezzo solo. Le uniche cuciture presenti sono quelle per fissare il fondello alla salopette.
«Per riuscire in questa “impresa” abbiamo scelto una lycra particolare (che Castellucci preferisce non rivelare, ndr) e che ci ha consentito anche di fare dei tagli vivi molto puliti. Tagli che tra le altre cose si possono fare nel verso che uno desidera. Il risultato è un “effetto guanto” quando lo s’indossa».
Comodità e traspirabilità
Nelle nostre pedalate abbiamo in effetti riscontrato questo “effetto guanto”. Il pantaloncino è davvero comodo. Non stanca neanche dopo diverse ore di sella e soprattutto si resta freschi. E vi si resta non tanto perché il pantaloncino riesce a dissipare il calore dall’interno, ma perché non lo fa entrare.
E’ una sensazione che abbiamo cercato di trasmettere anche a Castellucci, il quale l’ha confermata e ci ha anche detto che era dovuta allo speciale materiale utilizzato. Per curiosità abbiamo provato questo pantalocino anche a pelle – senza maglia intima – e in effetti il calore a contatto con la pelle non è risultato eccessivo.
La calzata è risultata sempre ottimale. Anche dopo diversi lavaggi, un aspetto non secondario in un capo così elitario. In particolare l’assenza di cuciture ci è piaciuta quando eravamo sui pedali: davvero sembrava di avere una fascia. Un altro vantaggio riscontrato del monoblocco è stata la stabilità del fondello.