Orbea Orca Aero, quando la velocità diventa facile

26.01.2023
7 min
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Il test della Orbea Orca Aero

La nuova Orbea Orca Aero è l’esempio di quanto una bicicletta aerodinamica può influire sulla velocità. Ci vuole la gamba, ma è pur vero che il giusto mezzo e questa Orca lo è, con il setting adeguato, diventa un’arma a favore della performance.

La Orbea Orca Aero, velocissima
La Orbea Orca Aero, velocissima

L’abbiamo provata nella versione M20iLTD, ovvero quella con la trasmissione Ultegra 12v e le ruote Vision40 SC. Inoltre abbiamo chiesto direttamente ad Orbea di argomentare alcune scelte tecniche che ritroviamo sulla bicicletta. La parola al Product Manager di Orbea, Joseba Arizaga.

A chi si rivolge il progetto Orca Aero?

Orca Aero, come tutte le bici Racing, è un progetto destinato ai rider che interpretano la bicicletta come un elemento che consente di migliorare la sua prestazione individuale. Nel caso di Orbea Orca Aero il miglioramento della performance arriva in termini aerodinamici, in quanto il telaio e il cockpit sono stati disegnati per raggiungere la migliore efficienza ad alta velocità e salite fino al 5%. Aerodinamica e rigidità sono prioritari, mentre il peso è il risultato del rapporto ottimale tra la rigidità ed il peso.

E’ possibile rimuovere completamente l’inserto che troviamo sotto la tubazione obliqua?

Si, effettivamente può essere rimosso, in quanto non è un elemento a norma UCI. Questo toolbox è lo stesso che è stato disegnato per la Ordu e considerando la sua utilità e miglioramento aerodinamico, è stato inserito nella bicicletta. Bici moderne, soluzioni di storage moderne. Sarà una decisione del ciclista se utilizzarlo oppure no.

Sulla Orca Aero è possibile montare i portaborraccia standard? Avete misurato le differenze rispetto ai portaborraccia aero concept? E poi, in termini di efficienza aerodinamica, meglio una o due borracce?

Sì è possibile montare dei portaborraccia standard. Comunque la capacità è la stessa pur essendo una borraccia aero. La borraccia aero contribuisce in un miglioramento di 1,2 watt in termini di drag. Meglio due borracce, in quanto si provoca una chiusura virtuale della parte inferiore del triangolo anteriore nella zona di pedalata, dove avviene un flusso di aria che definiamo poco pulito.

Il portaborraccia dedicato e lo shape distintivo dove gli obliqui si innestano al piantone
Il portaborraccia dedicato e lo shape distintivo dove gli obliqui si innestano al piantone
E’ possibile montare un cockpit tradizionale?

E’ possibile montare un cockpit tradizionale, considerando che l’ergonomia è una priorità in Orbea.
Come componente OC la Orca Aero propone un attacco e manubrio aero separati. Questo consente una range di ergonomia molto ampio di fronte ai manubri integrati, nonché consente di montare qualsiasi tipo di manubri sull’attacco. Sono sviluppati degli adattatori per rendere l’Orca Aero compatibile con i manubri integrati Vision.

Passando invece al carbonio usato per la costruzione del kit telaio: cosa significa OMX?

OMX significa il livello di costruzione più elevato e tecnologico in Orbea. Non si tratta unicamente di scegliere la fibra di carbonio più avanzata ed ottimizzata per il telaio. OMX è un processo di costruzione, laminazione e sviluppo delle tecnologie più avanzate per la sua fabbricazione.

Il cockpit con lo stem in alluminio, il comparto è comunque di concezione marcatamente aero
Il cockpit con lo stem in alluminio, il comparto è comunque di concezione marcatamente aero
La verniciatura ed il flatting sono tradizionali, oppure seguono un processo votato a minimizzare il peso?

La verniciatura ed il flatting seguono lo standard Orbea in quanto verniciati nello stabilimento Orbea nei Paesi Baschi. Non crediamo ai processi votati per minimizzare il peso, poiché sono il risultato dei marchi con centri di verniciatura in Asia con pesi molto più elevati e devono trovare soluzioni specifiche per raggiungere i pesi minimi. Il nostro programma MyO di personalizzazione della grafica consente non unicamente di aggiungere colori, ma anche di lasciare i telai solo con il flatting che pesa appena 15 grammi in totale, mentre una grafica a 3-4 colori potrebbero essere intorno ai 60.

E infine le geometrie. Il loro sviluppo ha seguito un filone ben preciso votato a massimizzare l’efficienza aerodinamica?

No, tutti i telai Racing hanno la stessa geometria con l’obiettivo di permettere la massima efficienza in termini di accelerazione, reattività e controllo. L’ergonomia è una parte fondamentale, in quanto tramite il comfort, aiuta a diminuire la fatica del ciclista. Basti pensare anche al passaggio ruota fino a 32 millimetri, non comune alle biciclette aero.

La forcella e il posteriore hanno la soluzione SpeedRelease
La forcella e il posteriore hanno la soluzione SpeedRelease

La Orbea Orca Aero in test

C’è l’ultima versione della trasmissione Ultegra, le ruote Vision40 SC con le gomme Vittoria e la sella Prologo Dimension. Davvero molto bella la livrea cromatica, con il flatting trasparente che non copre la trama della fibra composita. Il valore alla bilancia rilevato è di 8,23 grammi (senza pedali e nella taglia 53), per un prezzo di listino di 5999 euro.

Quei dettagli inconfondibili

Le tubazioni sono l’una completamente differente dall’altra e l’intera bicicletta sembra nascondersi proprio alle spalle della forcella e dello sterzo. La scatola del movimento è piuttosto grande e nella parte superiore ha la sede per la “vecchia” centralina Di2.

Il piantone invece è una sorta di pinna che copre la ruota e la gomma, evitando che quest’ultima sporga verso l’esterno. Molto interessante il design dove i due stays obliqui si abbinano al piantone, con il punto di giunzione che ricorda vagamente le pinne ventrali dei pesci. Il continuo cambiamento di forma dei profilo non esclude neppure tutto il comparto posteriore. La differenza maggiore, per lo meno in termini visivi la fanno i foderi bassi, con il vistoso gomito che rientra verso l’alto. Si aumenta il drop con il terreno, con conseguenze positive su stabilità, trazione e maneggevolezza, anche grazie ad un interasse contenuto.

Sembra una bici da crono

Estremizzazione dell’aerodinamica, ma anche massima efficienza, questo è il concetto primario. Giudicata considerando l’impatto visivo come termine unico di valutazione, la Orbea Orca Aero si mostra prepotente, a tratti invadente e muscolosa, una bicicletta che dona tanto in fatto di resa tecnica, ma chiede molto e da l’idea di essere fin troppo esigente.

Una volta in sella è molto più facile di quello che vuole sembrare. La sua fluidità gli permette di essere godibile anche alle basse velocità. Ma è alle alte andature che fa emergere il suo carattere race, dove i cambi di direzione sono affrontanti senza dover mollare e senza arpionarsi sul manubrio per mantenere la traiettoria ottimale. Si risparmiano energie che tornano utili nel medio e lungo periodo. Ovvio è che si tratta di contestualizzare la Orca Aero in un ambiente racing.

Meglio con le ruote alte

A nostro parere la Orbea Orca Aero esprime “di più” con le ruote alte, o comunque con un profilo compreso tra i 50 e 60 millimetri. Non è per nulla scomoda, principalmente grazie ad una geometria che permette di sfruttare bene una posizione ben centrata sul piantone, una schiena allungata che mantiene un buon equilibrio tra la distribuzione dei pesi e lo schiacciamento verso l’anteriore.

La velocità è nelle sue corde
La velocità è nelle sue corde

In conclusione

L’ultima versione della Orbea Orca Aero offre degli spunti interessanti in fatto di design, di soluzioni tecniche e di quanto lo shape complessivo del mezzo meccanico va a favore dell’efficienza. Con tutta probabilità non è la bicicletta presa ad esempio dagli scalatori, anche se l’animo racing per nulla celato e una geometria davvero azzeccata (ha uno slooping appena accennato e uno stack per nulla severo), la rendono una bicicletta godibile e prestazionale anche nelle corse vallonate e con tratti dove è fondamentale guidare (e non solo spingere). Molto buono il rapporto tra la qualità ed il prezzo di questa versione.