E’ una sorta di evoluzione della piattaforma Scratch M5 di Prologo, sella sviluppata con il biker iridato Henrique Avancini e ripresa anche in ambito road per la sua comodità e sostegno ottimali. Questo è il segno tangibile di un marchio che non si ferma nello sviluppo dei prodotti: la sella disegnata con la collaborazione con Marta Cavalli sancisce questa affermazione.
Rispetto alla Scratch classica cambia la zona del punto anatomico che viene arretrato di 0,5 centimetri. L’abbiamo provata sulla bici da strada e su quella gravel nella versione Nack con rails in carbonio.
Prologo Scratch NDR, come si presenta
La nuova Prologo fa parte della gamma performance, ovvero una famiglia di prodotti disegnati e sviluppati per l’agonismo in tutte le sue forme. Sotto il profilo dell’impatto estetico è molto simile alla Scratch M5. Si tratta di una sella corta, con dimensioni 250×140 millimetri.
Ha una forma arrotondata e rispetto al modello usato da Pogacar ha “solo” tre settori differenziati e separati tra loro, invece di cinque. Cambia anche la struttura della superficie di contatto, pensata per offrire un grip ottimale in ambito offroad. In particolare, il primo settore del naso e della parte centrale ha una zigrinatura orizzontale, tanto grippante e parecchio funzionale.
Le due porzioni laterali-posteriori sono piuttosto imbottite e anche visivamente sono più alte rispetto a quella centrale. L’obiettivo è quello di creare supporto e comfort. La sella non ha il foro, che invece è presente nella scocca, proprio come prevede la famiglia Scratch.
Il punto anatomico a 7,5 centimetri
Il punto anatomico della nuova Prologo Scratch NDR è posizionato dove la sella ha una larghezza di 7,5 centimetri, dettaglio per nulla banale. Qui, rispetto alla Prologo standard, cambia leggermente l’arrotondamento e la larghezza è maggiore. Al tempo stesso si crea tanto supporto che influisce tanto sulla stabilità e sulla possibilità di scaricare il peso verso il retro. Cambia anche la maniera di appoggio delle ossa quando si pedala per tanti minuti in salita e sulle pendenze importanti. Il vantaggio non è secondario.
Resta la scocca a vista iniettata con del carbonio a fibra allungata a nylon, soluzione voluta per rendere la scocca elastica e non eccessivamente rigida. Il posizionamento dei rails è al pari della Scratch M5 standard.
In conclusione
Una gran sella, sicuramente performante e anche confortevole, con il comfort che arriva da un insieme di fattori. I primi due da considerare sono la versatilità e come è strutturata la sella. L’imbottitura permette di dissipare le vibrazioni, dando stabilità e influendo in modo positivo anche quando si cambia la posizione per più volte consecutivamente. Questo avviene non solo con la bici da strada, ma anche con la gravel e proprio sullo sterrato l’effetto stabilità si amplifica. La zona del punto anatomico diventa anche una sorta di ancora per le gambe che aiutano nelle fasi di guida più tecniche. Proprio come accade nella mtb.
Il punto anatomico non è una semplice riga, nom è “solo” un incisione sull’imbottitura. Quando ci si pedala sopra e si inizia a prendere confidenza, si percepisce che è posizionato in modo ottimale e diventa una sorta di fulcro. La nuova Prologo NDR è facile da sfruttare da chi ama pedalare in punta, anche grazie ad un naso leggermente scaricato verso il basso e poi non è troppo stretta. Non è dura, pur mostrando una compattezza degna di nota e favorevole ai momenti nei quali si spinge a tutta. Lascia ampio margine di manovra per chi sta sempre seduto e porta il peso del corpo verso la zona più arretrata e larga, magari nel corso delle ascese più lunghe.