Felt AR FRD, l’animo racing non si dimentica

12.04.2023
7 min
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Il test completo della Felt AR FRD

Una bici Felt offre sempre degli spunti davvero interessanti, perché ha la competizione nel DNA, perché le sue biciclette vanno ben oltre i canoni attuali in fatto di design.

Abbiamo provato l’ultima generazione della AR, ovvero la bici aero concept, una delle primissime ad utilizzare un blend di fibre composite che includono anche il tessuto TexTreme. Entriamo nel dettaglio.

La velocità nelle sue corde come vuole il progetto AR
La velocità nelle sue corde come vuole il progetto AR

La fibra TexTreme

Il tessuto TexTreme viene combinato con il carbonio UHC Ultimate ed ha l’obiettivo di alleggerire la struttura, rinforzandola al tempo stesso e aumentando le performances meccaniche. E’ un filato di origine composita, è flessibile e semplice da gestire durante le fasi di taglio delle pezze di carbonio. Non si sfilaccia e questo gli permette di non modificare le sue qualità tecniche.

Nel caso della Felt AR FRD è utilizzato per il telaio e anche per la forcella. Ma vediamo di seguito anche alcune considerazioni di Federico Macario, responsabile del reparto global marketing di Felt.

I quadri “grandi” del carbonio con TexTreme
I quadri “grandi” del carbonio con TexTreme
Perché avete deciso di utilizzare il tessuto TexTreme?

Felt ha iniziato ad utilizzare il carbonio TexTreme a partire dal 2013, testandolo sulle bici del team Argos-Shimano. TexTreme ci ha permesso di produrre componenti fino al 20% più leggeri, rispetto alle fibre di carbonio usate in precedenza. Le proprietà meccaniche sono migliori e permettono di ottenere superfici perfettamente levigate con fibre “più dritte” e meno arricciature, in modo da rendere i telai più resistenti e più leggeri. I telai FRD sono perfettamente lisci e levigati anche all’interno.

Quali vantaggi si hanno?

Questa fibra fornisce tutte le caratteristiche che ogni ciclista desidera in un telaio: peso inferiore, maggiore resistenza e incremento rigidità. Il carbonio TexTreme ha un motivo a “scacchiera” unico e decisamente caratteristico che è un marchio di fabbrica delle bici Felt top di gamma.

Quale è stata la sezione più difficile da disegnare e sviluppare?

La sezione frontale. Mettere insieme aerodinamica, rigidità strutturale, praticità e libertà di customizzazione del cockpit non è stato facile. In base alla priorità che si dà alle 4 variabili, il design e l’ingegnerizzazione cambiano radicalmente. In Felt, l’ordine di priorità che abbiamo deciso di dare è il seguente: libertà di customizzazione, rigidità, praticità ed aerodinamica.

Come mai?

Abbiamo scelto quest’ordine perché l’adozione di un cockpit integrato porta dei vantaggi minimi, rispetto alla possibilità di adottare lo stem della lunghezza corretta per la propria posizione. Poter sfruttare una posizione in sella migliore, più aerodinamica ed efficiente, comporta un vantaggio aerodinamico complessivo maggiore. Inoltre, lo stem proprietario della AR FRD offre valori di rigidità che sono un riferimento per la categoria.

Prodotta in Taiwan, ingegnerizzata in USA
Prodotta in Taiwan, ingegnerizzata in USA
E poi l’acronimo FRD. Cosa significa?

FRD sta per Felt Racing Development. E’ un “distintivo d’onore” che conferiamo solo ai telai più avanzati che emergono dal nostro R&D. Indica il fatto che abbiamo svincolato i nostri ingegneri da ogni ostacolo produttivo o di budget per creare qualcosa di veramente premium.

Delle vere macchine da corsa?

Possiamo dire così. I telai FRD richiedono tempi di sviluppo maggiori e storicamente vengono presentati mesi dopo il lancio della serie Advanced.

La versione Ultimate in test

Ultimate, ovvero la bicicletta al top del catalogo, con un prezzo di listino di 14.749 euro. Non è di sicuro a buon mercato, ma porta in dote una componentistica al top sotto ogni punto di vista. C’è una trasmissione Sram Red AXS (48-35 e 10-28). Ci sono le ruote Zipp 454 NSW e montano degli pneumatici Continental GP5000TR. La sella è la Prologo Dimension Nack 143 e la piega manubrio è la Zipp full carbon SL70 Aero della famiglia Service Course, ergonomico e con profilo superiore piatto. Il movimento centrale è CeramicSpeed.

C’è l’attacco manubrio in alluminio, un granitico blocco in lega dalle forme squadrate. E’ rigidissimo, fattore che si percepisce in modo esponenziale quando si rilancia la bici con il peso del corpo tutto in avanti. E poi c’è anche il “reggisella alare” full carbon. Proprio ai lati si notano le due fessure, che da una parte fungono da binario per la regolazione dell’altezza sella, dall’altra si presentano con due cover siliconiche per non sacrificare l’efficienza aerodinamica. Il valore alla bilancia rilevato è di 7,8 chilogrammi (senza pedali).

I nostri feedback

La Felt AR si conferma una bicicletta da agonista. La sua imponenza estetica, i suoi muscoli e il suo design hanno un senso ogni volta che si spinge a fondo. Si è vero, non è lo stereotipo della bicicletta da scalatore, le salite lunghe, arcigne e con lunghi tratti in doppia cifra non sono il contesto ideale dove le sue peculiarità possono emergere, eppure questa Felt AR va ben oltre la bici aero.

L’anteriore ha una rigidità che impressiona ed è particolarmente adatto a chi ama ricevere un supporto costante del mezzo proprio da questa porzione della bicicletta. E’ sempre brioso, a tratti nervoso e obbliga a tenere alta l’attenzione, ma non è instabile, neppure alle velocità molto alte e quando è necessario cambiare continuamente traiettoria. Negli inserimenti stretti la Felt AR è una lama rovente che entra nel burro. Si beneficia anche di un passo piuttosto corto in relazione alla taglia e alla tipologia di bicicletta. 98 centimetri di passo totale per una taglia 54 sono pochi.

I valori di reach e stack sono nella media, mentre lo sterzo è più corto (sempre considerando la media della categoria), perché 130 millimetri non sono molti. Una bicicletta così performante pretende un corretto setting biomeccanico, per stare bene in sella nel breve, medio e lungo periodo, ma anche per sfruttare le potenzialità della bicicletta.

Anche nelle salite di media lunghezza non delude
Anche nelle salite di media lunghezza non delude

In conclusione

La Felt AR è una bicicletta da agonista duro e puro. Lei inizia dove molte altre biciclette della stessa categoria finiscono ed iniziano a pagare dazio. Sul passo, in pianura e nei vallonati è un’arma. Aiuta nelle fasi di rilancio, a tenere alta l’andatura e in quei momenti dove contenere le dispersioni di energie può fare la differenza. E’ esigente, ma se la gamba è buona e allenata, allora spalancare il gas è anche divertente.