La prima versione del Look Keo Blade nasce nel 2011. E’ stato il pedale che, grazie alla lama di tensionamento in carbonio, ha cambiato il DNA della categoria. Il nuovo Blade non cambia il concetto che lo ha reso celebre, ma tutto quello che sta intorno sì.
Entriamo nel dettaglio del nuovissimo pedale di casa Look, snocciolando i dettagli e la tecnica del prodotto, ma anche le prestazioni. Lo abbiamo provato in anteprima.
Blade Carbon, inizia tutto qui
Una delle caratteristiche tecniche principali è l’aumento della superficie di appoggio, che nel nuovo Blade Carbon si amplia a 705 millimetri quadrati (in precedenza era 700). Il corpo del pedale è in carbonio. La tacchetta appoggia completamente sull’area superiore del pedale, con dei vantaggi tangibili sulla ripartizione delle masse durante le fasi di spinta e trazione. Le tacchette Look Keo non sono cambiate.
Aerodinamico. Lo si nota fin dal primo sguardo, per via del suo profilo laterale ridotto, così come tutta la sezione anteriore. Non solo per via della lama in carbonio, il nuovo Keo è completamente “calottato” nella parte interna, soluzione che contribuisce ad aumentare l’efficienza aerodinamica, ma anche la rigidità. Le lame in fibra sono sostituibili in modo semplice in fase di manutenzione. Noi l’abbiamo fatto e l’operazione richiede solo qualche minuto. Le lame disponibili sono 4, con altrettante tensioni: 8, 12, 16 e 20 Nm. Le “vecchie” lame Blade sono perfettamente compatibili.
Le versioni sono tre
Le prime due hanno i cuscinetti ceramici, sono il Keo Blade Ceramic Ti (con asse in titanio e ad un prezzo di listino di 310 euro) ed il Ceramic (quello provato da noi, con un listino di 210 euro) con asse in acciaio chromo. Rispetto alla precedente versione è stato cambiato il grasso che è contenuto nei cuscinetti, oggi più longevo del 18% e in grado di offrire una maggiore stabilità del comparto. Il primo ha la lama in carbonio con tensione 16, mentre il secondo porta in dote la 12 (noi abbiamo montato una “vecchia” 20). Il terzo modello è il Look Keo Blade (145 di listino) con asse e cuscinetti in acciaio.
Il design non cambia per nessuno di loro, così come il fattore Q di 53 millimetri e un’altezza tra asse e suola che è di 14,8 millimetri.
I feedback di Simone Petilli
Simone Petilli, corridore della Intermarché-Circus-Wanty, ha iniziato a usare i nuovi pedali alla vigilia della trasferta australiana del Tour Down Under.
«Colpisce subito e in positivo – spiega – l’ampiezza della superficie di appoggio, sicuramente utile ad una migliore espressione della potenza. La percezione di sfruttare una maggiore forza impressa sui pedali è assolutamente reale. Al pari della versione precedente, lasciano la pedalata libera e rotonda. Ho trovato anche una maggiore stabilità della tacchetta che è tutta all’interno del pedale, nonostante io utilizzi la grigia che, rispetto alla nera, offre più agio e libertà laterale».
Sviluppati con modelli CFD
Per contestualizzare ancor di più tutto quello che si cela dietro i nuovi Look, abbiamo interpellato Alexandre Lavaud, Product Manager dell’azienda francese per la categoria dei pedali.
«Il progetto dei nuovi Blade è partito tre anni fa – spiega – con l’obiettivo di incrementare la longevità, la robustezza e tutto quello che tocca la resa tecnica dei pedali. Il nuovo Blade non è solo un pedale diverso – prosegue – ma è un prodotto che ci ha obbligato a cambiare diverse procedure di sviluppo che a cascata coinvolgeranno l’intera gamma dei pedali. In questo rientra anche il modello CFD creato appositamente per i pedali, riferito alla valutazione aerodinamica e da impiegare nella galleria del vento. Questa ricerca ci ha permesso di ridurre l’impatto frontale con effetti positivi del drag e senza sacrificare la resistenza complessiva, che è addirittura aumentata del 200% rispetto alla versione precedente».
Le nostre impressioni
Più rigido, più forte in fase di aggancio e di tenuta della tacchetta, soprattutto nella sezione posteriore (a parità di tensione della molla). Sempre in questo punto trattiene in modo impeccabile la tacchetta che non accenna al minimo basculamento.
Se è complicato quantificare l’efficienza aerodinamica di un pedale, è facile sottolineare quanto il nuovo Look Blade faccia sentire il sostegno nella fasi di rilancio e quando ci si alza in piedi. Supporta ed invita a caricare il peso, inoltre non strozza l’angolo e l’apertura del gesto naturale (e soggettivo) della caviglia (al di la del posizionamento della tacchetta).
Rispetto alla precedente versione non abbiamo sentito la necessità di modificare l’altezza sella, un fattore non banale che aiuta a mutuare un feeling importantissimo ai fini della qualità prestazionale.