Il nome è una garanzia, la sua comodità anche: stiamo parlando della salopette estiva Free Aero RC. In casa Castelli Cycling è arrivata l’ultima versione, che di fatto è un’evoluzione che si protrae da quando cioè il brand veneto è entrato nel WorldTour.
Questa salopette vanta qualcosa come tre Tour de France vinti, tre Giri d’Italia, una Vuelta e una Sanremo. Per arrivare alla versione definitiva di questo ultimo modello si sono resi necessari ben 28 prototipi.
Ridurre al minimo
Dopo tanti anni al fianco del team di Sir Brailsford, quest’anno Castelli è partner della Quick-Step Alpha Vinyl e con i suoi fortissimi atleti ha sviluppato questo pantaloncino che fa del comfort, della sensazione di seconda pelle, il suo leit-motiv. D’altra parte anche il nome, Free (libero), porta a questo approccio.
«Il concetto alla base è semplice – dicono in Castelli – bisogna partire dalla miglior imbottitura che siamo in grado di fare, circondarla con un pantaloncino capace di offrire supporto con una buona compressione muscolare e poi togliere tutto il ciò che non è strettamente indispensabile».
E una delle prime cose che è stata tolta, oltre ad una certa quantità di materiale, sono le cuciture: davvero ridotte al minimo.
Il Free Aero RC ha bretelle più lunghe, specie nella parte anteriore (foto Castelli Cycling) Dietro si parte con una mono-fascia e poi c’è la biforcazione in due bretelle all’altezza delle spalle (foto Castelli Cycling)
Bretelle più lunghe
Li abbiamo provati in queste prime calde giornate di primavera. E senza dubbio la sensazione di libertà che abbiamo avuto si è sentita. Ma le parole non bastano e vanno associate ai fatti, alle specifiche del pantaloncino stesso, per essere comprese.
Iniziamo dall’alto, dalle bretelle. Dietro partono con una sola fascia, per poi biforcarsi in prossimità delle scapole. Questo consente di ridurre il materiale utilizzato, appunto, e al tempo stesso garantisce una miglior libertà di movimento. Il tutto senza che il pantaloncino “balli”. Merito anche di quel triangolino nero di rinforzo proprio a monte della biforcazione delle bretelle.
Bretelle che oltretutto non sono strette, ma abbastanza larghe (parliamo di 3,5 centimetri), e sono costituite da un particolare monofilamento semitrasparente, molto elastico e traspirante.
Pantaloncino minimalista, il Free Aero Rc mantiene la proverbiale eleganza di Castelli Nessun fascia stringente e nessun grip interno: il taglio della gamba è libero (Free) Da notare le due alette catarifrangenti nell’interno coscia
Pantaloncino minimalista, il Free Aero Rc mantiene la proverbiale eleganza di Castelli Nessun fascia stringente e nessun grip interno: il taglio della gamba è libero (Free) Da notare le due alette catarifrangenti nell’interno coscia
Addio grip
C’è poi la parte che va a coprire le gambe, quella più grande. Fedele alla linea della libertà, sono stati tolti 5 pannelli di tessuto rispetto al precedente modello. Ed è qui che i pro’ di Ineos Grenadiers prima e di Quick Step-Alpha Vinyl poi si sono concentrati di più.
Il tessuto utilizzato è il Forza 2 ed è costituito dal 32% di Lycra e dal 68% di nylon. In particolare la parte in Lycra ha un grado di elasticità elevato, che garantisce un supporto muscolare eccezionale e la giusta quantità di compressione.
Si voleva una gamba libera e poco appesantita e soprattutto senza stress sulla coscia. Ed è per questo che è del tutto sparita la fascia elastica così come il leg gripper all’interno nella zona terminale. E qui sta il grande lavoro. Si è trovato il giusto mix tra materiale utilizzato, quantità e misure delle taglie.
Il risultato? Il pantaloncino si sostiene da solo, non sale e dopo le lunghissime distanze la coscia non è irritata da fasce che stringono o inserti che stridono.
Fondello
Altra perla del Free Aero Race Bibshort è il fondello. Si chiama X2, sostanzialmente è composto da due corpi principali: lo Skin Care Layer e il Cushoining Layer.
Lo Skin Care Layer è lo strato superficiale a contatto con i glutei, ossia uno strato che assicura un appoggio morbido e confortevole con la pelle e decisamente traspirante. Rispetto al modello precedente è aumentata la sua elasticità. E questo fa di nuovo rima con comfort.
Il Cushoining Layer, invece è il vero e proprio fondello, il “cuscino ammortizzante” se così possiamo definirlo. E’ composto da schiume di diversa densità ed è alquanto sottile. In più ci sono tre inserti in silicone di 3 tre millimetri nella zona del perineo (anteriore) e delle due ossa ischiatiche (posteriore).
Altra chicca: l’X2 è differente per uomo e donna.
Anche aero
Oggi i professionisti vogliono il top. In ogni caso. Nell’era dei marginal gains bramano watt in ogni situazione e da ogni materiale. Il vestiario non poteva essere da meno. Il pantaloncino Free Aero Race contiene nel suo nome anche la parola “aero”: non una dicitura a caso.
I test effettuati in galleria del vento dicono che la nuova salopette Castelli permette un risparmio dello 0,7% in quanto a resistenza aerodinamica. Il che significa 2 watt in più in termini di sforzo e mezzo chilometro orario ai 50 all’ora. Il che non è poco visto che parliamo di una salopette e non di una maglia, il cui impatto è decisamente più elevato.
In termini di aerodinamica si potrebbe intendere anche la piccola tasca posteriore. In ogni caso, l’involucro resterebbe coperto e non soggetto a resistenza all’aria.
Per il resto, ci sono molti piccoli dettagli che denotano la cura da parte di Castelli. Come i due inserti rifrangenti nella parte posteriore della coscia che aumentano la visibilità del ciclista e che muovendosi con la pedalata attirano di più l’attenzione degli automobilisti.
Infine un occhio al prezzo: il pantaloncino Free Aero RC costa 179,95 euro. Prevista anche una versione senza bretelle.