Bryton Rider 460, leggero, compatto e funzionale

08.05.2024
6 min
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Il Rider 460 di Bryton è l’ultimo nato, un bike device GPS che ha il chiaro intento di colmare il gap tra i computerini top di gamma (più costosi) e quelli alla base del listino (economici, ma con qualche limite nelle funzioni).

Il nuovo Rider 460 è a nostro parere il Rider migliore di sempre, perché è facile da usare e molto intuitivo, è gestito in modo adeguato da una app altrettanto intuitiva, costa il giusto e permette di associare un sacco di sensori esterni. Ecco il nostro test.

L’impatto frontale è ridotto
L’impatto frontale è ridotto

Il giusto approccio di Bryton

Un rapporto tra la qualità ed il prezzo che pochi altri bike GPS si possono permettere, questo è di sicuro il primo fattore che emerge dall’analisi (e dopo diverse ore di utilizzo) del nuovo Rider 460. Non è poca cosa, perché l’obiettivo principale del Bryton Rider 460 non è quello di soddisfare un’utenza super tecnica, ma di posizionarsi nel mezzo tra gli smanettoni tecnologici della bici e quelli che prima di tutto si godono il mezzo meccanico, per poi guardare anche i numeri.

E’ supportato dalla nuova versione della app Bryton Active, fatta bene e immediata, soprattutto se consideriamo l’aspetto di gestione dei dispositivi. Il Rider 460 ha un protocollo Ant+ aperto, il che significa la possibilità di associare anche i misuratori di potenza (oltre ai sensori di velocità, bpm e rpm, ma anche radar). Leggerissimo e dalle dimensioni compatte con uno schermo essenziale, non ha fronzoli o cose inutili. Per essere così piccolo ha una batteria con un’autonomia che è un valore aggiunto non da poco. Durante il nostro test, con 4 sensori associati (power meter Shimano, velocità e fascia cardio, radar con luce posteriore MagicShine) il cosumo è stato del 7% all’ora.

Pochi centimetri con una nitidezza da primato

Nonostante la compattezza ed uno schermo in bianco/nero a contrasto, la nitidezza e la facilità di leggere ogni campo non sono aspetti da far passare in secondo piano, neppure quando la luce solare è intensa. Ogni pagina può essere configurata con un massimo di 8 finestre. Le pagine customizzabili sono 4 in totale, una è sempre attiva, mentre le altre 3 sono attivabili a piacere e in base alle necessità. Il tutto tramite la app Bryton (dal telefonino collegato via Buletooth).

Poi ci sono le 4 pagine specifiche: la mappa, quella dell’altitudine e la pagina specifica per il training. Quest’ultima è compatibile con degli allenamenti pre-impostati, pre-caricati e programmati. E poi c’è una sorta di pagina “aperta”, confidurabile e piacere. La conferma di un device molto ricco.

Pulsanti e niente touch

Cinque pulsanti in totale, 3 dal lato sinistro, 2 da quello destro: protetti e facili da azionare anche quando si è in movimento e ad esempio si presenta la necessità di fare il lap dopo una ripetuta. Le pagine scorrono dall’alto verso il basso e viceversa.

La porta di ricarica per la batteria è posta alla base. Il gancio posizionato sotto il device è perfettamente compatibile con le sedi di tipo Garmin (in modo da sfruttare a pieno anche i supporti fissi che si trovano molto spesso sui manubri integrati).

La nuova app Active

Buona parte della customizzazione del dispositivo, il cambio dei campi dati e la struttura delle pagine avviene esclusivamente tramite la nuova Active.

Non è uno strumento di analisi vero e proprio e con tutta probabilità non lo vuole essere, facilitando la lettura delle attività giornaliere, mensili e annuali a tutte le tipologie di utenti. E’ una sorta di contenitore e anche un odometro e si collega a portali di terze parti come ad esempio TrainingPeaks. Anche tutti gli eventuali aggiornamenti citati prima passano da qui.

Soli 56 grammi, pochissimo
Soli 56 grammi, pochissimo

In conclusione

Il nuovo Rider 460 è un computerino perfetto per chi ha un budget compreso tra i 130 e 190 euro di listino (con o senza accessori), che non necessita di uno strumento di lavoro per analizzare dati, numeri ed espressioni della performance. E’ ben inteso che questo Bryton si abbina con tutti i sensori Ant+ e le sue funzioni sono molte.

Il Rider 460 è un bell’esempio dei tempi che cambiano, soprattutto se consideriamo la tendenza di avere un misuratore di potenza anche su biciclette di media gamma, dove l’utente tipo è in grado di sfruttare le potenzialità dei numeri, ma senza entrare nel dettaglio. E poi va segnalato il valore alla bilancia di soli 56 grammi: pochissimi e parecchio apprezzati.

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