Il casco Trenta 3k Carbon con cui corrono gli atleti del Uae Team Emirates nasce da uno studio metodico e approfondito sin nei minimi dettagli da parte del reparto Research & Development di Met, azienda italiana produttrice di caschi da ciclismo da più di 30 anni, con l’obiettivo di rispettare i più alti standard di qualità e le più rigide procedure di sicurezza.
Leggero e sicuro
Un casco leggero dal peso di 229 grammi che presenta ben 19 prese d’aria. Il sistema di sicurezza è garantito dalla protezione Mips-C2 che riesce a disperdere le forze rotazionali causate dall’impatto dovuto ad un eventuale caduta. Grazie alla tecnologia 3K Carbon i tecnici Met hanno rilevato che il modulo elastico del carbonio permette di ridurre la densità della schiuma di EPS (polistirene espanso) di circa il 20%, mantenendo un’ottima stabilità nella resistenza agli urti. Il risultato ottenuto è una calotta più leggera e performante.
«Il casco – dice Pogacar – è una parte cruciale della nostra attrezzatura. Come ciclisti lo indossiamo tutti i giorni. Se non è comodo e leggero, allora è un problema. Fortunatamente MET ci offre i migliori caschi possibili».
La qualità elastica del carbonio permettee di ridurre il peso della schiuma La coda del casco ha anche uno scopo aerodinamico. in sinergia con la presa d’aria anteriore Un casco leggero e con identica capacità di resistenza all’impatto Nonostante tutti i criteri che lo rendono sicurissimo, l’aerazione è massima
La qualità elastica del carbonio permettee di ridurre il peso della schiuma La coda del casco ha anche uno scopo aerodinamico. in sinergia con la presa d’aria anteriore Un casco leggero e con identica capacità di resistenza all’impatto Nonostante tutti i criteri che lo rendono sicurissimo, l’aerazione è massima
Come nasce
La notevole riduzione del peso è dovuta anche al materiale con cui è stato realizzato il casco, che abbina fibre composite e Polistirene Espanso Sinterizzato: un materiale organico sintetico. Si tratta di un prodotto di origine naturale che viene trattato con processi di produzione di tipo artificiale, con struttura cellulare. L’EPS è costituito per il 98% da aria, la restante parte da carbonio ed idrogeno. Al termine del processo di formazione si ottiene un prodotto rigido e di peso ridotto.
Sfruttando la potenza dell’effetto Venturi, la presa d’aria spinge fuori l’aria calda Gli scarichi appositamente posizionati al posteriore agevolano l’uscita dell’aria
Sfruttando l’effetto Venturi, la presa d’aria spinge fuori l’aria calda Gli scarichi posteriori agevolano l’uscita dell’aria
Aerazione e aerodinamica
L’aerazione del casco è garantita da un sistema complesso che presenta 19 prese d’aria. Lo scopo è quello di non trattenere l’aria all’interno e di mantenere la testa fresca. Il sistema di ventilazione è stato studiato in collaborazione con l’organizzazione statunitense NACA (National Advisory Comittee for Aeronautics). La finalità di questa collaborazione è quella di massimizzare il flusso d’aria costante senza sfavorire le prestazioni aerodinamiche del Met Trenta 3K Carbon.
La presa d’aria nella parte anteriore del casco sfrutta la potenza dell’effetto Venturi e spinge fuori l’aria calda dall’interno del casco, attraverso scarichi appositamente posizionati nella parte posteriore. Ciò garantisce un flusso d’aria costante attraverso il casco, senza creare resistenza aerodinamica.
In aggiunta, per le prove più veloci il Manta Mips, qui con Trentin La colorazione richiama quella della maglia del Uae Team Emirates
In aggiunta, per le prove più veloci il Manta Mips, qui con Trentin La colorazione richiama quella della maglia del Uae Team Emirates
Le impressioni di Trentin
Per approfondire abbiamo deciso di sentire anche Matteo Trentin, corridore di punta della formazione UAE Emirates.
«E’ un casco veramente comodo – dice – che canalizza l’aria al suo interno come pochi altri. La parte posteriore è stata progettata appositamente per favorire il deflusso dell’aria. Fin da subito mi sono reso conto che il ricambio è efficace e garantisce la giusta freschezza. E poi mi piace anche perché è aerodinamico e io a questo fattore attribuisco molta importanza. Ho avuto una buona impressione dalla prima volta che l’ho indossato. Resta fermo ben allineato con la testa. Inoltre posso dire che non ti accorgi nemmeno di averlo. E’ così leggero che ti permette di pedalare con un comfort veramente elevato».
Chiuso e aperto
A corollario di quanto detto, arriva la distinzione fra due modelli di casco in uso al team.
«Abbiamo 2 tipologie di caschi – prosegue Trentin – uno chiuso, il Manta Mips, da usare preferibilmente con la pioggia o per le volate e uno classico per il bel tempo, il Trenta 3K Carbon. In linea di massima è preferibile usare il casco chiuso in condizioni di maltempo. Ma devo dire che il Trenta 3K Carbon con la pioggia va bene anche in versione classica. In fondo è un discorso più individuale, dipende dalle preferenze. Io ad esempio utilizzo il casco chiuso per le corse in cui c’è freddo o anche pioggia. Mentre utilizzo invece il casco aperto per le corse in cui c’è il sole o comunque la temperatura è gradevole».