I pedali Time sono parte del “portfolio” di Sram (come anche Zipp) e da questa stagione tornano ufficialmente al fianco di un grande team WorldTour. Fanno parte infatti dei materiali tecnici in dotazione agli atleti della Trek-Segafredo. Ne avevamo parlato anche poco tempo addietro con Jacopo Mosca.
Questa volta invece abbiamo sentito Benjamin Marinier, product manager di Time, chiacchierando in merito alla tecnica, dettagli e curiosità del sistema.
Come sono costruiti i pedali Time XPro e le loro tacchette?
Il corpo dei pedali Time Road XPro è costruito con un composto composito di fibra di carbonio rinforzata con della lamiera d’acciaio. In carbonio è anche la lamella che crea la tensione per l’aggancio e la tenuta della tecchetta. L’asse è diverso a seconda del modello. XPro 15, ovvero il top di gamma è realizzato con perni cavi in titanio e cuscinetti in ceramica. Il modello XPro 12 in titanio e l’XPro 10 in acciaio cavo. Le tacchette sono realizzate con un polimero particolare che prende forma da una sorta di doppia mescola. E’ poliuretano termoplastico e fibra di vetro rinforzata, che offre una maggiore durata quando si cammina.
Rispetto alle piattaforme Look e Shimano, i pedali Time obbligano ad abbassare la distanza tra sella e pedale?
Dopo le ultime misure che abbiamo effettuato, lo stack del nostro pedale è maggiore rispetto alle piattaforme Look e Shimano. Per essere precisi il valore di Time Xpro è di 15,3 millimetri, rispetto ad un pedale Shimano Dura Ace che ha 14,6 e 14,8 invece per i pedali Look KEO Blade. Partendo dal presupposto che le valutazioni biomeccaniche devono essere eseguite con il ciclista in sella, tecnicamente e a parità di calzatura, si dovrebbe abbassare la posizione di 0,7 millimetri se si arriva da Shimano, di 0,5 millimetri se in precedenza si è utilizzato la piattaforma Look.
L’utilizzo di una tacchetta che di fatto entra in modo importante nel pedale, influisce anche sull’angolo delle articolazioni?
Il fattore che influisce maggiormente sulle articolazioni è la libertà angolare delle tacchette. Oggi i pedali Time sono configurabili con quelle “classiche” con libertà laterale ampia, oppure con quelle fisse, con zero gioco laterale. Il vantaggio di quelle libere è la regolazione del fattore Q, possibile invertendo le tacchette. Sotto molti punti di vista la regolazione del fattore Q contribuisce ad ottimizzare le prestazioni seguendo 3 punti: sicurezza, ergonomia e prestazioni.
Conta maggiormente la superficie di contatto tra la tacchetta e la scarpa, oppure quella di appoggio sul pedale?
Ottimo quesito ed è anche un motivo di discussione e sviluppo per i pedali e le tacchette delle generazioni future, ma anche delle calzature. Per trasferire tutta la potenza della gamba direttamente al pedale e senza dispersioni, è meglio avere il massimo contatto tra la tacchetta e la base di appoggio del pedale. I pedali Time hanno raggiunto un eccellente risultato in termini di sfruttabilità dello spazio di appoggio, con i loro 725 mm². Comunque è difficile dire se questa caratteristica ha un peso maggiore nella performance. E poi entra in gioco anche il feeling che ha il corridore ha con il supporto ampio generato dalla combinazione pedale/tacchetta/calzatura.
Oltre alle preferenze soggettive, è possibile dire se è meglio una tacchetta fissa o una con libertà ai lati?
Dipende, ma oggi la maggior parte degli atleti chiede le tacchette fisse. I loro feedback si riferiscono ad una connessione diretta al mezzo meccanico ed al pedale.
Ci sono delle differenze tecniche e di design tra le tacchette Iclic fisse e quelle con libertà laterale?
Ovviamente si. Le tacchette flottanti consentono ai ciclisti di avere +/-5° di libertà angolare e +/-1,25 mm di libertà laterale, mentre quelle fisse offrono una rigidità elevata e zero spazio per i movimenti laterali.
Con un pedale Time XPro avete quantificato se c’è una minore dispersione di watt e quindi un guadagno di efficacia della performance?
E’ un lavoro che stiamo sviluppando a stretto contatto con gli atleti del team, ma in questo momento ci è impossibile fornire dei dati. Questa è una ricerca che nasce e progredisce grazie alla possibilità di lavorare con un team di primissima fascia.
Sempre in merito ai pedali, quanto conta l’aerodinamica di questo componente ai fini della performance totale del mezzo e dell’atleta?
Il ciclismo è in continua evoluzione e la categoria pro-racing è il laboratorio migliore per tutti i prodotti che vedremo in futuro nel mercato. L’aerodinamica è un aspetto parecchio importante che tocca tutti i componenti della bicicletta. La bicicletta non è fatta da un solo componente. A tal fine, ha senso per noi ottimizzare anche la forma dei pedali per avere una migliore penetrazione dell’aria.