Geoghegan Hart

E Matteo ci svela la Dogma di Tao

03.11.2020
4 min
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Il Giro d’Italia si è concluso domenica 25 ottobre con un vincitore a sorpresa: il britannico Tao Geoghegan Hart. Il corridore del Team Ineos Grenadiers, partito in appoggio di Geraint Thomas, ha pedalato sulla sua Pinarello Dogma F12 fino alla conquista della maglia rosa. Noi di bici.PRO abbiamo parlato con uno dei meccanici del team, Matteo Cornacchione per farci raccontare le scelte tecniche di Geoghegan Hart.

«Il telaio è una taglia 56 ed è uguale a quello che si trova in commercio – esordisce così Matteo Cornacchione – mentre per quanto riguarda le pedivelle Tao usa quelle da 172,5 millimetri, ed è meglio lasciargli quelle, perché non so se hai notato, lui va già abbastanza duro di suo, se montasse le 175 millimetri andrebbe ancora più duro». Infatti, Geoghegan Hart non è basso, la sua altezza è di 1,83 metri e in linea teorica potrebbe montare anche pedivelle più lunghe.

Ruote Shimano nelle tappe veloci
am Ineos Grenadiers ha utilizzato le ruote Shimano nelle tappe più veloci

Ma la tendenza degli ultimi tempi è quella di accorciarle, così come c’è la tendenza a stringere i manubri «In effetti alcune squadre stanno usando manubri più stretti – ci conferma Cornacchione – e anche alcuni corridori seguono questa linea, fra questi Geoghegan Hart e Thomas. Lo fanno per avere un vantaggio aerodinamico. Tao usa il Most Talon con misura esterna di 42 centimetri, che equivale a un 40 centro-centro. Come attacco manubrio usa un 120 millimetri».

Argo, solo per lui

Cornacchione ci svela che c’è un componente sul quale il giovane inglese si distingue da tutti i suoi compagni di squadra «E’ l’unico che ha scelto di pedalare sulla Fizik Argo larga 140 millimetri. Gli altri ragazzi utilizzano l’Antares e l’Arione. Anche per le cronometro usa una sella che è più da triathlon, la Fizik Tritone. Lui si trova molto bene così, è anche vero che quando fanno le cronometro utilizzano solo pochi centimetri della sella, in quanto sono fissi in posizione a spingere».

Ruote… libere

Una scelta molto interessante fatta dal Team Ineos Grenadiers è stata quella delle ruote. Come è noto la squadra è rifornita da Shimano ma può usare anche altri brand.

«Nelle tappe intermedie e in quelle con tanta salita i corridori usavano le Lightweight che sono più leggere, mentre nelle tappe più pianeggianti montavano le Shimano, soprattutto le C60, che sono molto veloci».

Ineos Lightweight
Nelle tappe di montagna, ruote Lightweight
Ineos Lightweight
Nella tappe con le salite sono state usate ruote più leggere Lightweight

Abbiamo chiesto a Cornacchione perché la squadra montasse in blocco l’una o l’altra ruota e la risposta è stata: «In caso di foratura era importante che ci potesse essere un compagno di squadra pronto a passare la ruota. Pensa se Tao avesse forato sullo Stelvio. Ci sarebbe stato Dennis con la ruota pronta, infatti in certi momenti l’ammiraglia era distante. E bisognava che tutti montassero le stesse ruote, perché il canale delle Lightweight è diverso da quello delle Shimano, quindi ci sarebbero stati problemi con la regolazione dei freni».

Abbiamo chiesto quale tipo di pneumatici montava Geoghegan Hart, se tubolari o tubeless «Per ora tutta la squadra usa i tubolari Continental da 25 millimetri gonfiati a 7,5 atmosfere all’anteriore e 8,0 atmosfere al posteriore. Però con le Lightweight le teniamo leggermente più sgonfie in quanto sono più rigide».

Rapporti standard

A questo punto abbiamo chiesto quali rapporti abbia usato l’inglese durante il Giro d’Italia.
«Per la maggior parte delle tappe ha usato il 36-53 come rapporti anteriori con un pacco pignoni 11-30, però quando per le tappe veloci o se c’è aria di ventagli per via del vento, tipo la tappa di Brindisi, usa il 39-54. Anche Swift usa questi rapporti, è un po’ un’abitudine che hanno i corridori anglosassoni».

E nelle cronometro? «Tao ha usato sempre il 58 come corona grande, con il 39 a Valdobbiadene e con il 36 a Milano, ma non lo ha mai usato. Pensa che la prima cronometro a Palermo l’ha corsa risparmiandosi e senza correre rischi».

Poi Cornacchione ci fa notare un dettaglio: «A differenza di altri, Tao ha il manubrio da cronometro con le appendici che finiscono a 90 gradi. Ovviamente non ha ancora un manubrio fatto su misura con la tecnologia 3D come Ganna o Thomas. Gli abbiamo dovuto montare i pulsanti del cambio in cima alle protesi. Inoltre, puoi vedere che usa dei poggiagomiti particolari, che ha trovato lui. In pratica hanno un ampio appoggio sui lati esterni, evidentemente lui spinge molto le braccia verso l’esterno».

Le appendici a 90 gradi della bici da crono con sella Tritone
Le appendici del manubrio da cronometro sono a 90 gradi. La sella è la Tritone di Fizik

E’ un tranquillone

Per finire Matteo ci ha descritto un Tao Geoghegan Hart molto tranquillo, che guarda i dati del misuratore di potenza ma non ne fa un’ossessione. Secondo Cornacchione, il campione inglese ancora non si è reso conto di aver vinto il Giro d’Italia.