Scope Atmoz di Scope Cycling è un sistema che si basa su due piccoli compressori alloggiati sui mozzi delle ruote, anteriore e posteriore. E’ un equipaggiamento che ha fatto parlare molto di sé prima della Parigi-Roubaix e poi di fatto mai utilizzato in gara dal Team DSM.
Atmoz è stato al centro di un’esplosiva operazione di marketing, che ha permesso di far schizzare la notorietà del marchio olandese, comunque sempre in prima fila per lo sviluppo delle tecnologie delle ruote. Lo abbiamo visto e toccato con mano, quindi abbiamo posto alcuni quesiti a Ruud Kooijmans, dello staff di Scope Cycling.
Atmoz, i componenti
Prima di tutto è fondamentale precisare che il pacchetto è una sorta di regolatore della pressione degli pneumatici, che permette di abbassare e alzare le atmosfere. Il range compreso è tra un minimo di 3, fino ad un massimo di 8 bar. L’Atmoz è stato sviluppato sulla base delle ruote Scope, testato con le ruote Shimano Dura Ace, quelle in dotazione al Team DSM. Il sistema è stato pensato per regolare la pressione delle gomme tubeless, ma funziona con tutte le tipologie di pneumatici.
Ci sono i due collarini sui mozzi che fungono da serbatoi dell’aria. Vengono ricaricati grazie ad una normale pompetta per le gomme e hanno una valvola d’ingresso tipo Presta. Sono collegati alla valvola del cerchio tramite due cannette che scorrono e sono fissate ai raggi.
I due serbatoi comunicano via wireless con una centralina alloggiata sotto lo stem e a sua volta collegata con due comandi (uno per l’avantreno, uno per il retrotreno). Ognuno di questi ha due pulsanti: uno per abbassare la pressione, il secondo per farla aumentare.
Atmoz è interfacciabile con un device, tipo Garmin oppure Wahoo, che rende visibile sul display le bar di esercizio quando il sistema è azionato.
Il valore alla bilancia è intorno ai 350 grammi tutto compreso e ad oggi è disponibile solo per i team pro’.
Perché non è stato utilizzato dal Team DSM in occasione delle gare del pavé?
Principalmente perché abbiamo accumulato dei ritardi dovuti alle diverse certificazioni ed emologazioni, in quanto il sistema tocca diversi componenti. Interessa le ruote, dal mozzo, ai raggi e i cerchi, ma anche gli pneumatici. Alcuni di questi ritardi non ci hanno permesso di fornire il sistema a tutti i corridori ed effettuare le ore di utilizzo necessarie per prendere la giusta confidenza. I test e le certificazioni si devono basare su un range ampio di prodotti, anche se in DSM utilizzano le ruote Shimano e le gomme Vittoria.
Quanto tempo vi è servito per sviluppare Atmoz?
E’ complicato dare un numero e quantificare, perché il percorso evolutivo del sistema è stato diviso in vari step. Una cosa voglio sottolineare: per noi, che siamo abituati a fare della ricerca e farla costantemente, non è stato complicato sviluppare un sistema come Atmoz. E’ stato più difficile affrontare la via delle certificazioni, dimostrandone la sicurezza e l’affidabilità.
Ci puoi fare un esempio?
In più di un’occasione ci hanno chiesto se il serbatoio sul mozzo poteva esplodere e se fosse esploso che danni avrebbe potuto arrecare. Nessun serbatoio di Atmoz è mai esploso, neppure durante i primi test.
Pensate che un prodotto come Scope Atmoz sia applicabile in futuro nel segmento road?
Difficile a dirsi, anche se funziona molto bene ed è versatile. Ad oggi lo abbiamo reso disponibile solo per i team dei professionisti. E’ da immaginare anche in un contesto gravel e mtb.
Con i serbatoi pieni di aria, quante volte possiamo azionare il sistema?
Difficile da dire, dipende da quanto si sgonfia e a quanto si rigonfia. Potrei dire che è efficace per almeno 10/12 ricariche.
Non c’é il pericolo che gonfi con un impeto eccessivo?
No, perché il flusso di Atmoz può essere tarato con differenti livelli di erogazione. Abbiamo studiato questa soluzione proprio per azzerare il rischio di eventuali problematiche, considerando che gli pneumatici e i cerchi che offre il mercato hanno caratteristiche molto diverse tra loro.
Road, gravel e Mtb, quindi il sistema ha una compatibilità allargata?
Lo Scope Atmoz va bene per tutte le ruote. Il serbatoio si adatta ai mozzi delle ruote e le guaine per l’aria scorrono parallele ai raggi. La centralina è facilmente posizionabile sotto lo stem e i pulsanti sono bloccati con un elastico, adattabili a qualsiasi tipo di manubrio.