Per pedalare d’inverno, lo sappiamo, occorre attrezzarsi bene. Gambe coperte e giacca pesante, copriscarpe, guanti e chi più ne ha più ne metta. Ma nella brutta stagione anche la bici necessita di un “abbigliamento” particolare, a partire dai copertoni.
Che differenze ci sono tra gli pneumatici estivi e quelli invernali? Come utilizzarli al meglio? L’abbiamo chiesto a Diego Costa, una vita da meccanico di altissimo livello e ora Head of Operations nel Tudor Pro Cycling Team.


Diego, come prima cosa ci dici quali sono le differenze tra una gomma estiva e una invernale?
La differenza principale riguarda il rotolamento. Con quelle estive si cerca il massimo della performance e della velocità, ma si perde qualcosa per quanto riguarda il grip. Quelle invernali invece sono più strutturate come carcassa, quindi leggermente meno veloci, ma più aderenti. Una differenza che infatti si vede anche nel peso.
Alla Tudor siete sponsorizzati da Schwalbe, che modelli utilizzate e quanto pesano?
Durante la stagione montiamo sempre gli Schwalbe Pro One da 28 mm, anche a cronometro. Invece per l’inverno diamo ai corridori gli Schwalbe One 365 sempre da 28, uno pneumatico quattro stagioni. Pesano rispettivamente 260 e 360 grammi, quindi come dicevo c’è una bella differenza.




Cambia anche la resistenza alle forature?
Esatto, i 365 hanno la protezione RaceGuard, oltre ad una carcassa più robusta e una mescola diversa. Per questo paga qualcosa in termini di resistenza al rotolamento, ma per gli allenamenti invernali vanno più che bene. Poi dipende anche dalle condizioni atmosferiche e da dove si abita. Abbiamo corridori spagnoli che usano sempre i Pro One, anche per avere sempre lo stesso setup. Allo stesso tempo ci sono altri corridori, per esempio gli olandesi, che utilizzano i 365 durante tutto l’anno.
E questo cambiamento tra pneumatici da allenamento e gara non si sente?
Molto poco direi, perché comunque giochiamo anche con le pressioni per fare in modo che abbiano le stesse sensazioni. Per esempio tenendo i Pro One a un gonfiaggio più basso.
A proposito di pressioni, quali sono quelle giuste per il modello invernale 365?
Parlando della versione tubeless, che consiglio senz’altro, noi le usiamo dai 4 a 5,3 bar. Secondo me anche per gli amatori durante l’inverno conviene certamente un copertone un po’ più robusto e più sicuro, e quello è un ottimo modello. Anche per quanto riguarda il design, il 360 ha le scanalature più accentuate di quello estivo, un dettaglio importante in questa stagione, quando spesso le strade restano umide anche con il bel tempo.


Torniamo un attimo alla vostra scelta durante le gare. Come mai avete optato per la misura da 28 mm?
Abbiamo esplorato molte combinazioni, fatto molti test, e quella sezione, nell’insieme del sistema copertone-ruota-bici, si è dimostrata la migliore. L’anno scorso per esempio utilizzavamo il 25 mm all’anteriore e il 28 mm al posteriore, da quest’anno invece siamo passati solo alla sezione più grande. E rimarremo così anche per la prossima stagione. Tranne che per le gare sulle pietre, dove utilizzeremo i Pro One ma da 30 mm.
Qualcuno dei vostri durante l’inverno fa anche gravel? In questo caso che pneumatici consiglieresti?
Sì qualche corridore che abita in nord Europa lo fa, anche per diversificare la preparazione, ma è una cosa che chiedono direttamente loro. Per il gravel un’ottima opzione sono gli G-One Overland 365 da 40 mm, per i quali vale più o meno lo stesso discorso fatto per gli One 365 stradali. Sono degli pneumatici quattro stagioni, quindi con protezione antiforatura e con maggior durata, la scelta giusta per chi li usa a livello amatoriale senza l’ossessione del risultato agonistico