Negli ultimi anni gli occhiali dedicati al ciclismo hanno assunto dimensioni sempre più grandi diventando quasi come le maschere da sci. Ci siamo chiesti se questa tendenza sia il frutto di una moda oppure se ci sono delle motivazioni tecniche. Per capirne di più abbiamo parlato con Paolo Tiraboschi, Team Manager di Salice e con Siham Gaci, PR Manager Italia di Bollé.
Stile che viene dal passato
I marchi che producono occhiali per il ciclismo sono molti, ma per capire i motivi che stanno alla base delle dimensioni sempre più grandi abbiamo scelto due aziende che hanno fatto e continuano a fare la storia di questo settore, non a caso Bollé e Salice sono stati rispettivamente il primo e il secondo marchio a realizzare occhiali sportivi.
«Dobbiamo dire che negli ultimi anni il marchio 100% grazie ai successi di Peter Sagan (nella foto di apertura) ha rilanciato l’occhiale di grande dimensione – inizia Paolo Tiraboschi – anche Oakley ha avuto sempre questa tendenza, ma se si guarda bene già negli anni 80 si usavano occhiali di queste dimensioni. Possiamo dire che siamo tornati a quei tempi».
Protezione maggiore
Ma oltre al fattore della moda che si ripete negli anni, ci sono anche dei motivi tecnici.
«Il motivo di fondo di questa scelta sta nella maggiore protezione degli occhi dalla sporcizia, che può essere polvere o detriti vari provenienti dalla strada – continua Tiraboschi – questo evita che gli occhi si irritino. Non nascondiamo che c’è anche un motivo di moda, con l’occhiale grande che è comunque più elegante rispetto a uno piccolo. E poi un altro vantaggio è che si ha un campo visivo maggiore».
Deve essere avvolgente
Però non tutti gli occhiali di grandi dimensioni sono uguali, ma ci devono essere delle caratteristiche affinché sia efficace.
«Noi riteniamo molto importante che l’occhiale sia avvolgente – ci spiega il Team Manager di Salice – perché in questo modo si riesce ad avere un migliore campo visivo laterale. Se l’occhiale è avvolgente al punto giusto la visibilità laterale aumenta di un 20-30%. Potete immaginare quanto questo sia importante soprattutto nel ciclismo quando si pedala in gruppo. Inoltre, l’occhiale deve essere leggero e deve calzare alla perfezione, altrimenti se da fastidio alle tempie o sul naso è un vero guaio, specialmente per i ciclisti che li tengono molte ore».
Monolente più performante
Una tendenza che si è fatta strada con le dimensioni grandi è quella della monolente.
«La monolente non distorce il campo visivo, in più possiamo dire che per un fatto tecnico di lavorazione è più performante, in quanto è più perfetta rispetto a due lenti separate».
I pro’ sono fondamentali
Salice rifornisce i corridori del Team Androni giocattoli Sidermec con cui ha una continua collaborazione.
«Avere i feedback dei professionisti per noi è importantissimo – ci dice Tiraboschi – ricordo corridori come Tonkov e Rominger che erano sensibilissimi e davano delle informazioni preziose per sviluppare i prodotti».
Negli anni 80 con Lemond
Un altro marchio che collabora con i professionisti, esattamente con la B&B Hotels P/B Ktm, e che vanta una lunghissima tradizione negli occhiali sportivi è Bollé.
«Per noi è un po’ come riprendere i successi del passato – esordisce Siham Gaci – negli anni 80 fornivamo gli occhiali di grandi dimensioni anche a Greg Lemond. La moda è ciclica e si è tornati a quei modelli un po’ retrò».
Più versatili
Ma anche per Bollé ci sono delle motivazioni tecniche che guidano questa tendenza.
«Oggi riusciamo a realizzare degli occhiali grandi che sono leggeri e hanno il vantaggio di dare una protezione maggiore e un campo visivo molto ampio – ci spiega Siham Gaci – che in bicicletta è molto importante. Inoltre, la montatura più larga ci permette di inserire il parasudore, che invece con gli occhiali piccoli sarebbe complicato da mettere». Un altro aspetto importante è la versatilità: «I ciclisti di oggi usano gli occhiali anche per fare altri sport, per esempio un occhiale grande è adatto anche per sciare».
Occhiali grandi anche in futuro
Come con Salice anche a Bollé abbiamo chiesto del perché si usi così tanto la monolente.
«La monolente è meglio per un uso sportivo – ci spiega la Gaci – fa un effetto protettivo come la mascherina nello sci, inoltre è impossibile tecnicamente fare occhiali così grandi con due lenti singole di alta qualità».
Infine, proviamo a capire quale sarà la tendenza per il futuro.
«Per ora si rimane sull’occhiale grande – ci conferma Siham – non ci sono segnali di un ritorno a dimensioni più piccole. Si cercherà di migliorare ulteriormente le qualità tecniche, ma sempre con dimensioni generose»