SOLBIATE OLONA – Alla vigilia della Sanremo, in un primo pomeriggio appena fresco, abbiamo incontrato Guarnieri nella hall dell’hotel in cui alloggiava la Lotto-Dstny e gli abbiamo chiesto di accompagnarci nel parcheggio. Lì c’erano i meccanici dediti a preparare le bici per la corsa dell’indomani. Era da un po’ che volevamo chiedere a Jacopo un po’ di notizie sulla nuova Orbea Orca Aero, che avevamo anche provato, dato che lo scorso anno la squadra correva ancora su Ridley, marchio per loro ormai storico.
Guarnieri è alto 1,90 per 80 chili di peso. Non ha necessità di una bici superleggera, al contrario bisogna che questa sia rigida, confortevole e aerodinamica, dato che il grosso lavoro di Jacopo si svolge ad alta velocità e nelle mischie delle volate, cercando di pilotare gli uomini più veloci del team.
Allora Jacopo, hai preso questa bici alla fine dell’anno, quanto tempo hai impiegato per abituarti?
In realtà il passaggio dalla Ridley a questa Orbea è stato abbastanza veloce. Le geometrie sono piuttosto simili a quelle che usavamo lo scorso anno. Il manubrio è un po’ diverso, perché abbiamo il nuovo Metron di Vision, però anche questo è stato un passaggio abbastanza liscio.
Nessuna differenza di posizione?
Devo essere onesto, non sono mai stato un esperto di misure. In qualsiasi passaggio di squadra, fra annate e diverse biciclette, ho sempre fatto un bel copia e incolla per i meccanici. L’unica cosa che un po’ sento è l’altezza della sella, ma anche quella durante l’anno è facile che la cambi.
Però le bici non sono tutte uguali, tanto che hai voluto una aero…
Ovviamente non uso quella da salita. Chiaramente, essendo 80 chili, quel chilo di differenza sulla bici montata si perde nel mucchio. La mia bici ideale deve avere buona rigidità, ma non estrema, perché comunque pedaliamo tante ore. E poi deve unire all’aerodinamicità un’ottima maneggevolezza, soprattutto nelle discese.
E’ una bici pronta nelle risposte?
E’ molto pronta, in volata restituisce benissimo la forza che imprimi sui pedali, grazie alla flessione della parte bassa del telaio. In più la forcella ha un disegno che aiuta nell’assorbire le buche e disperdere un po’ la durezza dei colpi che prendiamo sul manubrio.
Come ti regoli per la scelta delle ruote?
In realtà cambio veramente poco, diciamo che sono abbastanza prevedibile. A meno che non ci siano da fare tappe superiori ai 3.000 metri di dislivello, per le quali si può optare per una ruota più bassa, il mio setup base prevede le ruote Zipp 454, con cui faccio anche le tappe di montagna. Dipende un po’ dal percorso, se c’è molta pianura direi che rimangono una scelta ottima.
Come mai?
Perché la vera differenza ormai la fai in pianura, per cui inseguire con queste è un po’ più facile anche nelle tappe di montagna. Se poi capita una giornata di pianura velocissima, allora si può anche usare la ruota da 80.
Usate gomme Vittoria, potete scegliere fra vari set?
Ne abbiamo a disposizione tre. Il Corsa Pro che uso praticamente sempre. Pneumatico da 28 davanti e anche dietro. Poi abbiamo un nuovo tubeless per le classiche del Belgio, che è un 30. E’ leggermente più cicciotto, però alla vista risulta molto simile. Infine abbiamo i tubolari completamente neri da cronometro che a volte usiamo anche su strada. Li usiamo in qualche tappa completamente piatta, anche se prendi qualche rischio in più per le forature. Di certo però offrono una minore resistenza.
Come ti regoli per la scelta dei rapporti?
La scelta non è più così ampia. Io uso quasi sempre un 54-40 davanti e un 11-32 dietro. Una volta alla vigilia della Sanremo si cambiavano la cassetta oppure la guarnitura, ma ormai è un’abitudine che si è persa. Non sono un amante del 55, anche se si usa molto. A meno che non ci siano giornate con tanto vento a favore, preferisco il 54 e far girare le gambe.
Come sei messo con le leve del manubrio? Hai dovuto raddrizzarle?
No, le mie leve sono sempre state classiche. Mi piace una leggera inclinazione all’interno, ma niente di estremo. Le nuove regole UCI non mi hanno toccato.
Però nonostante tu non faccia più volate, tieni i pulsantini del cambio all’interno della curva come gli sprinter…
Trovo il bottone molto comodo, perché quando sei in posizione, ti permette di non muovere le mani. Puoi tenerle salde sul manubrio e cambiare con il pollice, in realtà con l’interno del pollice perché è un gesto davvero comodo. Si riesce a cambiare anche con le mani sulle leve e può sembrare una banalità, ma puoi farlo anche mentre stai bevendo dalla borraccia, perché hai la mano sinistra sulla leva.
Avevi Selle Italia anche l’anno scorso?
Sì. Ho una Flite e usavo Selle Italia anche anni addietro, con la Katusha, se non ricordo male. La forma è rimasta quella, ma adesso il confezionamento è diverso. Ugualmente ne ho testate anche delle altre, però alla fine ho chiesto di tenere la Flite con il foro al centro. Per me è la più comoda e alla fine un corridore, prima di tutto, deve essere comodo.