Giant torna in gruppo, sentiamo i meccanici BikeExchange

11.01.2022
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Giant torna nel mondo delle corse dei pro‘ e non lo fa in maniera banale, ma affiancando una compagine tra le più in vista del World Tour, ovvero il Team BikeExchange Jayco. I corridori sono una sorta di banco di prova per le bici, ma quando si tratta di passare da una tipologia di materiali ad un’altra, tutto il sodalizio è coinvolto, tra operatività, umori ed emozioni. Abbiamo chiesto a Fausto Oppici, capo meccanico del team e uomo particolarmente apprezzato nel circus.

Fausto Oppici, capo meccanico del Team Bike Exchange Jayco (foto BEX Media)
Fausto Oppici, capo meccanico del Team Bike Exchange Jayco (foto BEX Media)
Fausto, cosa hai pensato quando hai saputo che Giant sarebbe tornata in gruppo con le sue bici e i suoi prodotti?

Quando abbiamo saputo del cambio è stata una bella sorpresa. C’è stato un po’ di stupore. Ma tutto sommato, è stato un cambio avvenuto in tempi brevi. Comunque lo abbiamo accolto con molta positività, perché Giant è un marchio di prestigio e apprezzato dagli atleti. Da subito siamo stati ben supportati e ci siamo resi conto, noi dello staff e i corridori, che ci avrebbe soddisfatto sotto tutti i punti di vista e nelle richieste.

Il sodalizio conta anche sulla compagine femminile, con le bici Liv (foto BEX Media)
Il sodalizio conta anche sulla compagine femminile, con le bici Liv (foto BEX Media)
Quante bici sono arrivate da montare? Quali modelli?

Bisogna dividere la compagine maschile da quella femminile, perché nel nostro caso molte attività sono parallele. Se consideriamo la squadra maschile, questa è composta da 29 corridori. Ad ognuno di loro sono state fornite 4 bici road e 3 biciclette da crono. Di solito i leader hanno una bici in più e può essere che nel corso dell’annata vengano forniti dei telai da provare, ma questo si vede con il prosieguo della stagione.

Una bella mole di materiale…

Sono stati forniti dei pacchetti completi: telaio e forcella, selle e manubri, ma anche le ruote, che pur essendo Cadex sono comunque di matrice Giant. I modelli sono il TCR SL, Propel per i velocisti e i per i gregari degli sprinter, oltre alla Liv Advanced Pro Disc per le ragazze. Tutte disco. Quella da crono invece è con i rim.

Fornitura Giant 100%

In sostanza i modelli di biciclette per gli atleti sono quattro: Giant TCR SL e la Propel SL per la compagine maschile, entrambe con i dischi. La bici da crono invece ha i freni tradizionali.

Interessante la scelta della bici Liv per le ragazze, con la versione Langma Advanced Pro Disc, senza seat-post integrato. Stem e piega manubrio Giant, selle e ruote Cadex (made in Giant), con una fornitura che prevede anche la configurazione hookless tubeless e non è un semplice dettaglio.

I pedali e le trasmissioni Shimano. Inoltre, molti atleti, uomini e donne utilizzano le calzature Giant e Liv, così come i caschi nel modello Rev Pro. Ma torniamo all’intervista con Fausto Oppici.

Le bici sono equipaggiate con il nuovo Shimano Dura Ace Di2 a 12v. Quali rapporti hanno chiesto i corridori?

Una parte del materiale è stata consegnata e molto sta arrivando anche in quest’ultimo periodo. Posso dire che a tutti i corridori abbiamo montato l’11-30 dietro, avremo anche la ruota libera 11-34, mentre per la guarnitura davanti, solo la combinazione 54-40. Il Dura Ace è più facile.

Dylan Gronewegen, acquisto interessante del team australiano
Dylan Gronewegen, acquisto interessante del team australiano
Dopo le prime uscite avete eseguito dei cambi radicali nel montaggio, oppure tutto è rimasto uguale e avete fatto solo le regolazioni di rito?

Il montaggio è rimasto uguale, non ci sono stati atleti che hanno stravolto le scelte iniziali. Loperazione più richiesta dai corridori è quella che si riferisce alla sistemazione dell’altezza delle leve, ma è abbastanza normale ad inizio stagione, perché anche loro devono prendere confidenza con i nuovi equipaggiamenti. Inoltre il Dura Ace a 12 velocità è molto differente, se paragonato al precedente, anche in fatto di ergonomia.

E voi meccanici come vi siete trovati?

Io mi sono trovato particolarmente bene con la nuova trasmissione, che è più facile e veloce da montare, vista l’assenza dei cavi ai manettini. Aggiungo anche che il modello TCR è facile da montare e sistemare, anche nella parte idraulica delle guaine, perché queste ultime non scorrono all’interno del tubo sterzo.

Di solito ci sono variazioni in proposito tra l’inizio e il cuore della stagione agonistica?

E’ difficile trovare un corridore che cambia completamente, a meno che non sorgano dei problemi. Ti posso dire una delle richieste più frequenti: controllo dell’altezza sella e all’inclinazione della punta.

Quando avete iniziato a montare le bici, qual è la cosa che ti ha colpito maggiormente lavorando sulle bici Giant?

Sicuramente la leggerezza della bici degli uomini, la TCR SL, ma anche di quella aero, la Propel SL. Quest’ultima considerando la categoria delle biciclette aerodinamiche.

La versione SL della Giant TCR è una delle poche che tiene fede al reggisella integrato. È un fattore che vi crea problemi quando dovete posizionare e fare il setting per il corridore?

Non è facile all’inizio, anche se vi devo dire che ha un margine di aggiustamento di 2,5 centimetri, che per un integrato non è poco. Ma per noi meccanici è fondamentale lavorare con i millimetri e bisogna essere precisi e abili quando si taglia il carbonio. E’ necessario azzerare gli errori.

C’è un corridore che ti ha colpito per la sua pignoleria e precisione?

Sì, è Simon Yates, perché è molto preciso e vuole provare diverse soluzioni. E’ un corridore che capisce il mezzo ed è in grado di fornire dei feedback importanti.

Simon Yates, corridore apprezzato dai meccanici per la sua capacità di “capire” la bicicletta (foto BEX Media)
Simon Yates, corridore apprezzato dai meccanici per la sua capacità di “capire” la bicicletta (foto BEX Media)
Quale è il feedback di un atleta, uno di quelli che ti ha colpito maggiormente?

Non uno nello specifico, ma in generale apprezzo quei corridori che capiscono la differenza di rigidità tra un telaio ed un’altro. Oppure quelli che percepiscono la differenza anche di un solo millimetro nell’altezza sella.

Quale è stata la richiesta più strana che hai ricevuto da parte di un atleta?

In merito ad una bici da crono, quando il corridore ha voluto una prolunga più lunga dell’altra, richiesta strana e assecondabile, perché è sempre il corridore che si deve trovare bene sulla bicicletta.