E’ di questi giorni la notizia che il marchio Cipollini fornirà per il 2021 il Team Bardiani Csf Faizané in cui è approdato Giovanni Visconti. Per il campione siciliano non è una prima volta, infatti aveva usato queste bici nel 2011 alla Farnese Vini-Neri Sottoli, vincendo anche il campionato italiano. Vediamo allora come è cambiata la bicicletta Cipollini in questi anni.
Entrambe monoscocca
Per capire quali evoluzioni tecniche ci sono state in questi 10 anni abbiamo parlato con Michele Tittonel, Product Manager e Product Engineer delle biciclette Cipollini. Per iniziare diciamo che Visconti nel 2011 correva su una RB1000, mentre per il 2021 avrà a disposizione la nuova Dolomia. A prima vista sono due biciclette molto diverse, ma hanno qualcosa in comune.
«Partiamo dal fatto che entrambe sono dei veri monoscocca, infatti noi produciamo il telaio da un unico stampo – inizia così Michele Tittonel – con la tecnologia TCM, che era valida per la RB1000 e che è usata anche per la Dolomia».
Concetti diversi
A parte il fatto che sono entrambe dei monoscocca, il resto è diverso e potremo dire che molte caratteristiche sono figlie degli anni passati.
«La Cipollini RB1000 – ancora Tittonel – aveva delle forme dei tubi generose ed è stata la bicicletta pioniera del segmento che oggi chiamiamo aerodinamico, mentre la Dolomia è una bicicletta con delle linee più snelle ed è anche più leggera. La RB1000 rispecchiava molto le qualità che Mario Cipollini cercava in una bicicletta, quindi era molto veloce. La Dolomia è certamente più adatta agli scalatori, anche se rispetta sempre i nostri canoni di bicicletta molto reattiva e rigida».
A conferma di questo c’è il peso del telaio che per la Dolomia è di 780 grammi contro i 1.150 grammi della RB1000.
Finiture diverse
Anche sul carbonio c’è qualche differenza: «La RB1000 aveva una finitura in carbonio 1K, mentre la Dolomia ha una finitura 3K, che oltre ad essere una finitura esterna, ha anche una funzione strutturale. Questo ci ha permesso di risparmiare diversi grammi sul peso del telaio».
Sempre riguardo ai materiali Tittonel ci fa notare un dettaglio: «La resina della RB1000 era standard, per la Dolomia ne abbiamo usato una ad alto modulo»
Evoluzioni figlie dei tempi
E poi ci sono le differenze figlie delle tendenze tecniche che si sono evolute, a partire dal freno a disco che è in dotazione alla Dolomia e del reggisella che non è più integrato come nella RB1000. In quegli anni la soluzione del reggisella integrato era molto diffusa. La Dolomia invece è in linea con le caratteristiche di oggi, con un reggisella progettato ad hoc ma separato.
Michele Tittonel ci fa notare un altro punto che è cambiato: «Il manubrio della Dolomia è l’AlaNera di Deda Elementi che ha il sistema di passaggio cavi interno DCR sempre di Deda Elementi. La RB1000 non aveva il passaggio cavi interno e il manubrio integrato».
E poi c’è il capitolo delle coperture, con la Dolomia che può ospitare pneumatici fino a 29 millimetri di larghezza e la RB1000 che si fermava a 23.
Geometrie diverse
Uno sguardo anche alle geometrie con la RB1000 che aveva un reach lungo e uno stack basso e la Dolomia che è l’opposto con un reach più compatto e uno stack più alto. Questo indica che la RB1000 era una bici più favorevole ai velocisti con una posizione in sella più allungata e aggressiva. La Dolomia è una bicicletta più favorevole agli scalatori e permette di avere una posizione un po’ più alta e meno allungata.
Infine le ruote
Per finire diamo un’occhiata anche alle ruote che sono fornite sempre da Deda Elementi. Il marchio italiano darà a Visconti e compagni due modelli diversi: le SL 45 Disc Tubolari e le SL 30 TDB Tubolar Disc Brake. Rispetto al 2011 le ruote di oggi sono pensate per sostenere le forze maggiori derivanti dalla frenata con i dischi.
Come dicevamo poco sopra, la Dolomia può ospitare pneumatici fino a 29 millimetri di larghezza seguendo la tendenza attuale a montare gomme più larghe. Allo stesso modo le ruote di Deda Elementi hanno un canale interno più largo da 19 millimetri proprio per lavorare al meglio con le sezioni più abbondanti, mentre 10 anni fa si viaggiava ancora con gomme da 21 o al massimo 23 millimetri e cerchi più stretti. Un altro cambiamento è la presenza odierna dei cuscinetti ceramici per favorire una maggiore scorrevolezza.