Il ciclocross è una disciplina che si corre su terreni fangosi che mettono a dura prova la meccanica delle biciclette. Per capire come si prepara una gara di Coppa del Mondo abbiamo parlato con Roberto Loreti, uno dei meccanici della nazionale italiana di ciclocross.
Biciclette già in ordine
Il lavoro dei meccanici spesso si nota poco, ma in realtà è fondamentale ai fini delle prestazioni dei corridori.
«Se la gara si svolge la domenica io parto giovedì da Roma con un furgone in direzione di Bergamo dove c’è il punto di incontro con le altre persone dello staff – esordisce Roberto Loreti – carico sul furgone i cavaletti, l’idropulitrice, il compressore, i miei attrezzi per le eventuali riparazioni e tutto il necessario per attrezzare l’area esterna durante la gara».
Ma quali e quanti pezzi di ricambio vegono caricati? «In realtà non parto con i pezzi di ricambio. Purtroppo il ciclocross non è disciplina olimpica e quindi non ha molti fondi. Per questo motivo la federazione non ha un budget per la dotazione dei ricambi».
La domanda seguente ci è venuta spontanea, ma se si rompe qualcosa come si fa? «Ogni corridore deve presentarsi con la bicicletta in ordine ben funzionante e avere anche i pezzi di ricambio che gli fornisce la propria squadra. Anche perché stiamo parlando di 22 o 25 biciclette e ognuna ha delle caratteristiche meccaniche diverse».
La scelta di fare portare i ricambi dai singoli corridori, oltre che essere una questione di budget limitato, è anche una questione funzionale.
Si scaricano le bici
C’è un componente molto importante che però non manca.
«Grazie a Vittoria – continua Roberto Loreti – che è sponsor della nazionale, abbiamo un grande numero di pneumatici, che nel ciclocross sono molto importanti visto il terreno su cui si corre».
Il viaggio di Roberto continua: «Lungo la strada cerchiamo di raccogliere le biciclette degli atleti fino a Bergamo. Lì finiamo di raccogliere quelle che mancano e poi continuiamo. Di solito facciamo una tappa a metà del viaggio in modo da arrivare a destinazione il venerdì tardo pomeriggio o sera».
Ma non c’è tempo di riposarsi perché i pericoli sono sempre in agguato: «La prima cosa che facciamo quando arriviamo è scaricare le biciclette e le mettiamo al sicuro, perché in passato è successo che ci siano stati dei furti».
Pronti per la ricognizione
Sabato mattina sveglia presto, e in attesa che arrivino i corridori con l’aereo i meccanici sono già all’opera.
«Quando arrivano i ragazzi, le biciclette devono già essere in condizione di essere usate in modo che possano fare la ricognizione sul percorso. Oltre a controllarle tutte andiamo a montare il gazebo per la gara di domenica. Intorno alle ore 14 i ragazzi fanno la ricognizione. Una volta terminata la ricognizione rilaviamo tutte le biciclette e le ricontrolliamo. La sera c’è la riunione tecnica a cui partecipiamo anche noi meccanici».
Gara e subito via
Si arriva al giorno della gara con la sveglia che suona alle 5,30 per la colazione ed essere pronti a partire molto presto. «Alle 8 i ragazzi juniores rifanno un giro di prova sul circuito – ci spiega Loreti – finito il giro rilaviamo le bici e le ricontrolliamo. Tenete presente che qualcuno vuole cambiare le gomme, perché magari sono cambiate le condizioni del terreno. Dopo gli juniores tocca agli under e poi agli elite e per ogni categoria si fa lo stesso procedimento. Finita l’ultima gara si ricarica tutto e si parte immediatamente verso casa».
Forcellini e gomme
Abbiamo chiesto a Roberto Loreti quali sono gli interventi meccanici che deve fare più frequentemente durante una gara: «Gli interventi più frequenti sono il cambio delle ruote causa forature e siccome nel ciclocross si cade spesso, capita che si rompono i forcellini e bisogna rimetterli a posto. Per fortuna siamo meccanici preparati e sappiamo subito come intervenire».