Il brand veneto Ursus è una delle poche aziende produttrici di ruote a progettare e realizzare i propri mozzi in Italia. Questo ha sempre permesso loro di sviluppare soluzioni innovative, come il nuovo sistema U-Press, una tecnologia che permette di smontare e rimontare i mozzi in pochi secondi, con semplicità e precisione. Ma senza abbassare il livello di qualità, tutt’altro.
I mozzi con sistema U-Press sono infatti stati testati per tutta la stagione dal Team Picnic-PostNL (la squadra di Rachele Barbieri ed Eleonora Ciabocco, in cui dal 2026 correrà anche Mattia Gaffuri) con ottimi risultati.


Manutenzione rapida senza attrezzi
L’idea di Ursus alla base del sistema era di semplificare la meccanica del mozzo, ovviamente però senza comprometterne la precisione. La rivoluzione di U-Press sta nel fatto che è possibile smontare i mozzi con pochi gesti e senza l’uso di attrezzi particolari come estrattori o presse, come invece accade normalmente. Con questa nuova tecnologia, i tappi e il corpetto possono essere rimossi a mano grazie ad una chiusura conica a pressione calibrata, facilitando così di molto la manutenzione come l’ ingrassaggio o la sostituzione dei cuscinetti.
Questa soluzione non solo velocizza e semplifica l’accesso agli ingranaggi, ma assicura anche tolleranze micrometriche e una perfetta coassialità tra gli elementi interni. Il sistema U-Press si presenta quindi come una novità perfetta per i neofiti, eppure la sua affidabilità ha passato il test più importante a cui lo si potesse sottoporre: l’opinione dei meccanici del WorldTour.


Un anno di prova (superata) con i pro’
Come accennato all’inizio, Ursus ha voluto testare i mozzi U-Press direttamente con il Team Picnic-PostNL di cui è partner dallo scorso anno. Corridori e tecnici hanno provato la nuova tecnologia per tutta la stagione e nelle situazioni di stress tipiche del ciclismo ai massimi livello.
Com’è andata? L’ha spiegato direttamente Piet Rooijakkers, R&D Expert del team: «Utilizziamo il sistema U-Press quando un atleta decide all’ultimo momento di cambiare rapporti o ruote. Il sistema ci consente di intervenire in modo rapido e preciso, senza l’uso di attrezzi specifici, adattando la configurazione della bici in pochi istanti, anche durante le gare o i test».
Questo per quanto riguarda la praticità. Ma la qualità rimane la stessa? Continua Rooijakkers: «Il sistema è fluido e lineare: l’innesto e la rimozione dei componenti sono sempre precisi, senza giochi o resistenze. Il vantaggio principale è il notevole risparmio di tempo, ma anche la semplicità di manutenzione e sostituzione, che riduce il rischio di errori o danni ai componenti e rende il lavoro più scorrevole e prevedibile».