Titici Alfa: leggera e rapida, perfetta per i pistard dell’Arvedi

06.03.2025
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Il 2025 si è aperto con una grande novità per Titici, in quanto lo scorso 8 febbraio è stata annunciata una nuova partnership insieme al team Arvedi Cycling. L’azienda mantovana fornirà agli atleti della formazione elite e under 23 le biciclette per la stagione appena iniziata. I ragazzi correranno con il modello Titici Alfa, una bici progettata per massimizzare l’efficienza aerodinamica e per questo perfetta per chi è alla costante ricerca della velocità. 

L’Alfa nasce da un telaio monoscocca, caratterizzato dal tubo orizzontale PAT10, il più sottile al mondo omologato UCI e dall’innovativa tecnologia DAC (Double Air Channels). Questa soluzione prevede un doppio canale d’aria sul tubo verticale, ottenuto grazie all’avanzato sistema di fissaggio dei foderi alti e alla tecnologia AFT (Aero Flap Technology).

Più leggera

Il progetto nasce dalla già esistente Titici Alfa, che per entrare nel mondo delle competizioni ha subìto qualche modifica al fine di essere ancora più performante.

«Il nostro ingegnere – racconta Marco Compagnoni, general manager di Titici – ha ricevuto l’indicazione di realizzare un telaio estremamente aerodinamico. Abbiamo realizzato il nostro stampo con l’intento di trovare un modo per togliere qualche grammo, cosa non semplice quando si cerca di massimizzare l’aerodinamica. I primi passi tecnici sono stati fatti attraverso dei modelli e dei disegni a computer, successivamente abbiamo stampato un modello e siamo stati in galleria del vento a Silverstone».

La forma del tubo sterzo è ottimizzata per i flussi d’aria
La forma del tubo sterzo è ottimizzata per i flussi d’aria
Per il design quali sono i punti dove avete lavorato maggiormente?

Direi che le particolarità del modello Alfa sono due. La prima è che siamo riusciti a mantenere il top tube con la forma originale, quindi molto schiacciata. Non era scontata come cosa perché l’UCI ha dei regolamenti molto stretti e restare al loro interno è complicato. Abbiamo dovuto alzare il top tube di un paio di millimetri rispetto al progetto originale ma siamo riusciti nel nostro intento che era quello di mantenere invariata la tecnologia PAT: Plate Absorber Technology. 

L’altra particolarità?

La troviamo nel carro posteriore che si connette al top tube tramite due tubi. E’ stato inserito anche un flap nella zona del tubo sella che permette di agganciare ulteriormente il carro posteriore. Una scelta per avere una maggiore rigidità del telaio. In questo modo anche i velocisti del team riescono a scaricare tutta la loro potenza sui pedali. 

Le ruote in dotazione al team sono le Metron 45 SL di Vision
Le ruote in dotazione al team sono le Metron 45 SL di Vision
Anche questa soluzione del flap posteriore è una cosa che avete studiato in galleria del vento?

Assolutamente, è chiaro che la posizione in cui è stato inserito e l’angolazione sono calcolate per avere una risposta aerodinamica. La cosa particolare e che teniamo a sottolineare è che tutto il telaio viene realizzato in un pezzo di carbonio unico. Un procedimento che richiede molto tempo ma allo stesso modo ha diversi pregi, come una grande rigidità e il fatto che risponde ottimamente alle sollecitazioni. 

Il design è davvero particolare, anche nella parte anteriore.

Ci siamo dedicati tanto anche alla sagomatura del tubo sterzo, il quale segue perfettamente il flusso dell’aria. Il telaio è stato sagomato in maniera quasi impercettibile a occhio nudo ma il riscontro tecnico è elevato

Un grande lavoro è stato fatto anche sui componenti.

Ci siamo affidati a Prologo e Vision per offrire ai nostri atleti i migliori prodotti che a nostro avviso potessero massimizzare l’aerodinamica. Ad esempio i ragazzi pedaleranno con le ruote Metron SL 45 e il manubrio Metron 5D Evo. 

Le taglie?

Sono le cinque classiche: XS, S, M, L e XL. 

Titici

Titici Alfa, una bicicletta con un significato importante

03.07.2023
4 min
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FRANCOFORTE – Titici Alfa è prima di tutto la nuova bicicletta aerodinamica del marchio italiano, ma è anche un nuovo modo da parte di Titici di interpretare la bici. La stessa azienda che ha sempre puntato (e continuerà a farlo) sul “fatto su misura” e sulle biciclette in carbonio costruite grazie alla tecnica della fasciatura, ma grazie ad Alfa si sconfina verso la categoria dei monoscocca.

Il modello Alfa diventa un’alternativa per chi vuole un prodotto sì in carbonio, ma monoscocca, racing senza compromessi, con forme decise e moderne. Alfa è una bici dedicata a chi vuole un prodotto da agonista ed è disposto a rinunciare all’esclusività del “su misura”, pur avendo a disposizione una bici hors categorie.

Una sezione della bici davvero interessante da analizzare
Una sezione della bici davvero interessante da analizzare

Il nuovo brevetto PAT10

Uno dei cardini di tutte le produzioni Titici è quel tubo orizzontale sottile, ovvero il brevetto PAT (acronimo di Plate Absorber Technology). Con gli anni si è evoluto, ma ha mantenuto quell’impatto estetico unico nel suo genere, un contributo importante per l’eleganza della bicicletta, ma anche una soluzione tecnica “attiva” nella performances delle Titici.

PAT10 è l’ultima evoluzione del tubo orizzontale sfinato, cucito sulle esigenze della nuova Alfa e che vedrà anche l’omologazione UCI. Fattore molto importante, per nulla trascurabile anche nell’ottica di sponsorizzazioni future (a prescindere dalla categoria).

Il tubo orizzontale PAT10 ha uno spessore di 10 millimetri, è particolarmente efficiente in fatto di aerodinamica ed è in grado di assorbire il 18% delle vibrazioni in più rispetto ad un profilato tradizionale, a tutto vantaggio di comfort e stabilità.

Come si presenta Alfa

E’ una bici aero in tutto e per tutto, non fa nulla per nascondere questa sua caratteristica. Partendo dall’avantreno si nota la forcella con i foderi voluminosi lateralmente e con un impatto frontale risicato. La testa della forcella è asciutta, non completamente rotonda e non mostra alcuna pinna verso il retro, zero ingombri e tanta armonia nelle forme. Nei pressi del passaggio della ruota ha due sciancrature, due ribassamenti interni verso la gomma. Si adatta bene al profilato dello sterzo, massiccio, ampio e svasato al centro, con una vistosa nervatura superiore che segue la linea di un’orizzontale particolarmente strutturato in questa zona. La serie sterzo è di natura ACR.

Il tubo obliquo ha la superficie che si rivolge verso lo spazio arrotondata, mentre quella interna è tronca. Ci sono tre asole per le viti del portaborraccia, che può trovare due posizioni diverse, una delle due ribassata (l’aerodinamica ringrazia). I profilati adottano uno sviluppo NACA.

Tecnologie DAC e AFT

Compaiono per la prima volta e sono protagoniste nella Titici Alfa. DAC è l’acronimo di double air channel e identifica la volontà di “staccare” i due obliqui dal piantone, oltrepassando gli standard. AFT invece si riferisce al piccolo spoiler (parecchio sottile) che unisce gli obliqui in un punto più basso.

Il piccolo triangolo che si genera in questa sezione della bicicletta è molto complesso nel suo sviluppo, perché ha l’obiettivo di far collimare rigidità, sostegno e aerodinamica e le varie tubazioni coinvolte contribuiscono anche al comfort e stabilità.

Il piantone mostra un rinforzo nella parte interna (dove si collega all’orizzontale), con una linea che segue la tangente degli obliqui, ma anche per contenere il blocco del reggisella. Il seat-post è specifico per la Alfa (sempre con disegno NACA). I foderi bassi del carro sono asimmetrici.

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