La tecnica dei pedali Time spiegata dal product manager

19.01.2023
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I pedali Time sono parte del “portfolio” di Sram (come anche Zipp) e da questa stagione tornano ufficialmente al fianco di un grande team WorldTour. Fanno parte infatti dei materiali tecnici in dotazione agli atleti della Trek-Segafredo. Ne avevamo parlato anche poco tempo addietro con Jacopo Mosca.

Questa volta invece abbiamo sentito Benjamin Marinier, product manager di Time, chiacchierando in merito alla tecnica, dettagli e curiosità del sistema.

Gli atleti hanno iniziato ad usare la versione 10
Gli atleti hanno iniziato ad usare la versione 10
Come sono costruiti i pedali Time XPro e le loro tacchette?

Il corpo dei pedali Time Road XPro è costruito con un composto composito di fibra di carbonio rinforzata con della lamiera d’acciaio. In carbonio è anche la lamella che crea la tensione per l’aggancio e la tenuta della tecchetta. L’asse è diverso a seconda del modello. XPro 15, ovvero il top di gamma è realizzato con perni cavi in titanio e cuscinetti in ceramica. Il modello XPro 12 in titanio e l’XPro 10 in acciaio cavo. Le tacchette sono realizzate con un polimero particolare che prende forma da una sorta di doppia mescola. E’ poliuretano termoplastico e fibra di vetro rinforzata, che offre una maggiore durata quando si cammina.

Jacopo Mosca, uno dei primi atleti del team ad usare i pedali Time (foto Matilde Da Re)
Jacopo Mosca, uno dei primi atleti del team ad usare i pedali Time (foto Matilde Da Re)
Rispetto alle piattaforme Look e Shimano, i pedali Time obbligano ad abbassare la distanza tra sella e pedale?

Dopo le ultime misure che abbiamo effettuato, lo stack del nostro pedale è maggiore rispetto alle piattaforme Look e Shimano. Per essere precisi il valore di Time Xpro è di 15,3 millimetri, rispetto ad un pedale Shimano Dura Ace che ha 14,6 e 14,8 invece per i pedali Look KEO Blade. Partendo dal presupposto che le valutazioni biomeccaniche devono essere eseguite con il ciclista in sella, tecnicamente e a parità di calzatura, si dovrebbe abbassare la posizione di 0,7 millimetri se si arriva da Shimano, di 0,5 millimetri se in precedenza si è utilizzato la piattaforma Look.

L’utilizzo di una tacchetta che di fatto entra in modo importante nel pedale, influisce anche sull’angolo delle articolazioni?

Il fattore che influisce maggiormente sulle articolazioni è la libertà angolare delle tacchette. Oggi i pedali Time sono configurabili con quelle “classiche” con libertà laterale ampia, oppure con quelle fisse, con zero gioco laterale. Il vantaggio di quelle libere è la regolazione del fattore Q, possibile invertendo le tacchette. Sotto molti punti di vista la regolazione del fattore Q contribuisce ad ottimizzare le prestazioni seguendo 3 punti: sicurezza, ergonomia e prestazioni.

Conta maggiormente la superficie di contatto tra la tacchetta e la scarpa, oppure quella di appoggio sul pedale?

Ottimo quesito ed è anche un motivo di discussione e sviluppo per i pedali e le tacchette delle generazioni future, ma anche delle calzature. Per trasferire tutta la potenza della gamba direttamente al pedale e senza dispersioni, è meglio avere il massimo contatto tra la tacchetta e la base di appoggio del pedale. I pedali Time hanno raggiunto un eccellente risultato in termini di sfruttabilità dello spazio di appoggio, con i loro 725 mm². Comunque è difficile dire se questa caratteristica ha un peso maggiore nella performance. E poi entra in gioco anche il feeling che ha il corridore ha con il supporto ampio generato dalla combinazione pedale/tacchetta/calzatura.

La Emonda di Elisa Longo Borghini con i nuovi componenti (foto Matilde Da Re)
La Emonda di Elisa Longo Borghini con i nuovi componenti (foto Matilde Da Re)
Oltre alle preferenze soggettive, è possibile dire se è meglio una tacchetta fissa o una con libertà ai lati?

Dipende, ma oggi la maggior parte degli atleti chiede le tacchette fisse. I loro feedback si riferiscono ad una connessione diretta al mezzo meccanico ed al pedale.

Ci sono delle differenze tecniche e di design tra le tacchette Iclic fisse e quelle con libertà laterale?

Ovviamente si. Le tacchette flottanti consentono ai ciclisti di avere +/-5° di libertà angolare e +/-1,25 mm di libertà laterale, mentre quelle fisse offrono una rigidità elevata e zero spazio per i movimenti laterali.

Interessante il design, che si sviluppa anche in lunghezza (foto Ross Bell)
Interessante il design, che si sviluppa anche in lunghezza (foto Ross Bell)
Con un pedale Time XPro avete quantificato se c’è una minore dispersione di watt e quindi un guadagno di efficacia della performance?

E’ un lavoro che stiamo sviluppando a stretto contatto con gli atleti del team, ma in questo momento ci è impossibile fornire dei dati. Questa è una ricerca che nasce e progredisce grazie alla possibilità di lavorare con un team di primissima fascia.

Sempre in merito ai pedali, quanto conta l’aerodinamica di questo componente ai fini della performance totale del mezzo e dell’atleta?

Il ciclismo è in continua evoluzione e la categoria pro-racing è il laboratorio migliore per tutti i prodotti che vedremo in futuro nel mercato. L’aerodinamica è un aspetto parecchio importante che tocca tutti i componenti della bicicletta. La bicicletta non è fatta da un solo componente. A tal fine, ha senso per noi ottimizzare anche la forma dei pedali per avere una migliore penetrazione dell’aria.